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Libri di Stefano Alpini

Sociologia del cinema. Dalla guerra dei sogni al «delitto perfetto»

Sociologia del cinema. Dalla guerra dei sogni al «delitto perfetto»

Stefano Alpini

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2021

pagine: 378

Che cosa è la sociologia visuale? È possibile utilizzare il cinema per fare ricerca sociale? Quando nasce la sociologia del cinema? Qual è stato l’impatto della rivoluzione digitale globale sul nostro modello di società? Il testo cerca di fornire alcune risposte a questi grandi temi collegando in modo interdisciplinare alcuni contributi di grandi autori come Marc Augé, Noam Chomsky, Jean Baudrillard, Pierre Sorlin, André Bazin, Francesco Casetti, Byung-Chul Han. Un percorso storico, sociale e politico analizzato attraverso una serie di opere cinematografiche italiane che vanno dal 1932 ai giorni nostri (da Gli uomini che mascalzoni di Mario Camerini a Troppa grazia di Gianni Zanasi), utilizzando il cinema come “specchio della società”, una finestra sulla realtà, un “artefatto” il cui potere rivelatore sta nella distanza che crea tra il dato sociale e la sua rappresentazione. Immagine globale della realtà, il film non se ne distacca mai completamente: “come gli specchi che incorniciano, delimitano e a volte distorcono, ma in fondo riflettono ciò che riproducono, i film illustrano con efficacia vari aspetti della società contemporanea, con la capacità di far conoscere i tratti di un’identità culturale non accessibile attraverso altre forme” (Pierre Sorlin).
29,00

La sociologia «repubblicana» francese. Émile Durkheim e i durkheimiani

Stefano Alpini

Libro

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2004

pagine: 176

Émile Durkheim, uno dei pilastri della sociologia moderna, ha dedicato gran parte della sua vita alla fondazione e alla costituzione della sociologia accademica in Francia. Questo libro illustra le fasi della graduale e non facile affermazione della sociologia nella società francese, dopo la sconfitta di Sedan del 1870 (conflitto franco-prussiano) e l'ascesa costante delle forze liberal-repubblicane salite al potere con la IIIª Repubblica, che invocavano una "modernizzazione" fondata su basi scientifiche e su principi laici. Nella seconda parte del testo viene anche affrontata la metamorfosi del durkheimismo e lo sviluppo delle scienze sociali in Francia dopo il 1945.
20,00 19,00

Economia, territorio e istituzioni: lo sviluppo locale autosostenibile

Economia, territorio e istituzioni: lo sviluppo locale autosostenibile

Stefano Alpini

Libro: Libro in brossura

editore: Felici

anno edizione: 2011

pagine: 120

"Il territorio è un'opera d'arte corale che prende forma, nel corso lungo della storia, attraverso il dialogo di entità viventi, l'uomo stesso e la natura": nella corsa della costruzione di una seconda natura artificiale, la nostra civiltà tecnologica ha abbandonato il territorio a se stesso, riducendolo a superficie amorfa sepolta di oggetti, opere, funzioni e veleni. Al fine di evitare un costante "degrado" (la rottura di equilibri ambientali dovuta alla perdita di conoscenza del territorio e all'abbandono della comunità insediata) occorre oggi una diversa valutazione del ruolo del territorio, che da puro supporto di un modello di sviluppo omologato ne faccia il fondamento di una differenziazione locale degli "stili di sviluppo" in grado di generare ricchezza durevole.
15,00

Visioni di guerra. La fabbrica del consenso nel cinema hollywoodiano

Visioni di guerra. La fabbrica del consenso nel cinema hollywoodiano

Stefano Alpini

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2011

pagine: 183

"Giovani, oltre le nuvole! Sprezzanti del pericolo! Amano, lottano, sfidano la morte! Questo è Wings!". Da Hollywood a Westpoint il passo è breve. In quasi un secolo di cinema, da Wings del 1927 ai più recenti Patton, generale d'acciaio e MASH, fino a Salvate il soldato Ryan e The Hurt Locker, l'opinione pubblica internazionale si è abituata al dialogo costante tra la cinematografia e i vertici militari statunitensi. Contro questa abitudine radicata, l'analisi sociologica dei prodotti visivi rivela la relazione per quello che è: un gigantesco dispositivo in cui il potere politico, militare e cinematografico si compenetrano, inscrivendosi intimamente nella storia strategica americana e determinandone la singolarità. La produzione di strategia e la sua attuazione sono quindi legate a una produzione cinematografica specifica, un "cinema di sicurezza nazionale" pervaso da grandi temi sociopolitici che propongono un'interpretazione per immagini. Siamo nell'ambito di uno dei settori caratteristici della sociologia visuale, quello sulle immagini, il cui obiettivo è far entrare l'immagine nel processo di conoscenza della realtà sociale e in cui la particolare dimensione scelta (visuale) viene considerata un fenomeno sociale totale, rivelatore di quella rete di interconnessioni che costituisce il sistema socio-culturale o, più semplicemente, la "società umana", a cui il sociologo o l'antropologo rivolgono la propria attenzione. Introduzione di Roberto Faenza.
18,00

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