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Libri di Valerio Curcio

Il calcio secondo Pasolini

Valerio Curcio

Libro: Libro in brossura

editore: Compagnia Editoriale Aliberti

anno edizione: 2018

pagine: 140

Dalle partite con i "ragazzi di vita" della borgata romana, fino all'epica sfida tra il suo cast e quello di Bertolucci durante le riprese in contemporanea di "Salò" e di "Novecento". Questo libro è un percorso letterario che attraversa il rapporto "sentimentale" tra Pier Paolo Pasolini e il gioco del calcio. Prima ancora che uno sport, il calcio è per Pasolini un linguaggio umano, che si esplica ogni qualvolta un piede tocca un pallone. E se il calcio è un linguaggio, gli atleti possono usare stili espressivi differenti: così il gioco corale delle squadre mitteleuropee è prosa realista, mentre il dribbling dei sudamericani è poesia lirica. Pasolini vive con piacere la contraddizione di intellettuale impegnato che ama uno sport da molti considerato "oppio dei popoli". Il suo sguardo osserva il calcio dai campetti di borgata fino alla Serie A, talvolta ingenuamente nell'ammirare la fisicità di una sfida sulla terra battuta tra i palazzi di periferia, talvolta quasi scientificamente nel considerare la partita nel tempio-stadio come ultimo rito sacro dell'età contemporanea. Il calcio nella sua essenza primordiale. Prefazione di Antonio Padellaro e con un'intervista a Dacia Maraini.
16,00 15,20

IL battaglione Bosniaco. Settembre 1917: il grande tradimento sul fronte italiano

Daniele Zanon, Valerio Curcio

Libro

editore: Infinito Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 96

Settembre 1917: il Battaglione Bosniaco combatte lungo il fronte italiano sotto le insegne dell'Impero Austro-Ungarico. Tra gli ufficiali e la truppa serpeggia il malcontento: nessuno di loro vuole più uccidere ed essere ucciso per Vienna. Un ufficiale si fa portavoce dei suoi e riesce a entrare in contatto con l'esercito italiano. In cambio della possibilità di disertare e di passare a combattere con le forze italiane, il Battaglione mette a disposizione del nostro Stato Maggiore un piano dettagliato per rompere le difese austriache, conquistare tutta la Val Brenta e straripare fino a Trento. L'accordo viene raggiunto ma, quando si tratta di entrare in azione, il comando delle operazioni italiane viene assegnato al generale Etna e al suo vice, il colonello Zincone, che si segnalano quanto meno per incapacità. L'azione, nonostante l'eroismo dei congiurati e di alcuni ufficiali italiani, in primis il maggiore Pettorelli Lalatta, il 17 settembre si tramuta in una rotta del nostro esercito, in un massacro inutile di quasi mille dei nostri soldati e nella cattura di molti militari italiani e disertori del Battaglione Bosniaco. Un mese dopo, il 24 ottobre, ci sarebbe stata la disfatta di Caporetto. Una pagina vergognosa di storia italiana ignota ai più, raccontata in una ricostruzione storica straordinaria.
14,00 13,30

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