Libri di Valerio Viviani
Vincitori e vinti. Continuità, trasformazioni, nuove identità nella scena culturale britannica e tedesca degli anni '50
Libro: Libro in brossura
editore: Sette città
anno edizione: 2013
pagine: 234
Due nuove identità culturali, la britannica e la tedesca, si vanno formando alla fine della seconda guerra mondiale attraverso un processo non lineare, che mira da una parte a liberarsi del condizionamento del mito della 'colpa collettiva' e, dall'altra, al riposizionamento della cultura all'interno di uno scenario complesso che accoglie nuove istanze di classe, di genere e stili di vita. Istanze che sembrano agire in maniera analoga nelle due città-simbolo della distruzione e dell'inizio della ricostruzione: Londra e Berlino. Il dialogo fra i due paesi non si è mai interrotto: l'avvento del nazismo interrompe forzatamente questo processo ma non lo elimina. La cultura dei vincitori e quella dei vinti procedono parallele e cercano una nuova vita fra le macerie che la guerra si è lasciata dietro.
Graham Swift
Valerio Viviani
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2010
pagine: 196
Leggere i romanzi di Graham Swift, scrittore inglese contemporaneo tradotto in più di venti lingue e vincitore del prestigiosissimo Booker Prize e, in Italia , del Premio Grinzane Cavour, significa addentrarsi in un'indagine sulla nostra percezione della realtà e della storia attraverso una narrazione che si pone come problematica negoziazione fra passato e presente, fra vicende pubbliche e vicende intime e private. A oggi sono otto le opere che costituiscono l'intera produzione romanzesca di Swift - fra le più note Waterland (1983, Il paese dell'acqua), Last Orders (1996, Ultimo giro) e The Light of Day (2003, La luce del giorno). Questo libro le analizza in maniera articolata collocandole nel contesto storico e culturale in cui sono state concepite con l'intento di offrire al lettore una visione il più possibile completa del mondo letterario di uno degli autori più rappresentativi all'interno del panorama non solo britannico, ma, in senso più ampio, postmoderno.