Libri di Vittorio Roidi
Carta straccia. Le notizie che non contano più
Vittorio Roidi
Libro: Libro in brossura
editore: All Around
anno edizione: 2024
pagine: 160
“La nostra speranza di vedere la democrazia vincere sul dispotismo ed espandersi si trova continuamente di fronte ad ostacoli non previsti che deve superare senza alterare la propria natura, ed è costretta ad adattarsi all’invenzione di novi mezzi di comunicazione e di formazione della pubblica opinione”. (Norberto Bobbio)
Giornalismo e privacy. Scontro fra cronaca e diritti della persona
Vittorio Roidi
Libro: Libro in brossura
editore: Università La Sapienza
anno edizione: 2015
pagine: XII-106
Il giornalista racconta i fatti di cronaca entrando nella vita dei protagonisti. Non solo raccoglie e diffonde informazioni sulle indagini e sui procedimenti giudiziari in corso, ma fruga, analizza, cerca indizi e prove per proprio conto. Fino a che punto è suo compito? Quali sono i limiti del diritto di cronaca? In televisione compaiono sempre più spesso programmi che costituiscono veri processi mediatici, che influenzano l'opinione dei cittadini ben prima che il giudice emetta la sua sentenza. L'interesse pubblico alla conoscenza dei fatti viene inteso come occasione per allestire spettacoli di intrattenimento che vanno oltre il giornalismo. Eppure il concetto di privacy sembra trovare, fra i giuristi e fra i sociologi, un valore e uno spessore un tempo impensabili. In un paese moderno, inondato dai messaggi della Rete, lo scontro in atto fra diritto di cronaca e diritto della persona potrebbe dare origine a un cambiamento della concezione etica del giornalismo.
La preghiera mattutina. Vita e problemi del giornale quotidiano
Vittorio Roidi
Libro
editore: Quattroventi
anno edizione: 1996
pagine: 120
Piccolo manuale del giornalismo. Che cos'è, come si fa
Vittorio Roidi
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2009
pagine: 177
Il termine "giornalismo" indica azioni diverse: il racconto di un fatto, il commento, una foto, un filmato, un'intervista, un titolo, una pagina di giornale, un talk show, una vignetta, una cartina geografica, una tabella. Nei secoli, il giornalista ha cambiato veste e compiti. Oggi in molti paesi è considerato un controllore dei poteri al quale si chiedono verità, distacco, obbiettività, per quanto possibili, ma la strada per arrivare fin qui è stata lunga e non è ancora giunta a conclusione: i canali a disposizione del cittadino si sono infatti moltiplicati, vengono usati in concorrenza l'uno con l'altro, aiutano a informarsi in modi e tempi diversi, si inseguono e si accavallano in una evoluzione senza soste che prefigura scenari di crescente complessità. Il volume, articolato in due sezioni dedicate rispettivamente alla teoria e alla pratica, si propone di "insegnare" al lettore non solo "come si fa" giornalismo, ma anche "che cos'è", con un'attenzione particolare alla situazione nel nostro paese.
Cattive notizie. Dell'etica del buon giornalismo e dei danni da malainformazione
Vittorio Roidi
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Doc. Giornalistica
anno edizione: 2012
pagine: 270
"Il diritto all'informazione non è un privilegio del giornalista, ma una componente della libertà del cittadino, una garanzia della democraticità del sistema". A scriverlo è Stefano Rodotà nella prefazione a questo libro. Ed è sicuramente così. Ma affinché ciò corrisponda poi alla realtà dei fatti occorre che il giornalismo sia scrupoloso, corretto e oltremodo rigoroso. Il giornalista per il ruolo che rappresenta è oggetto di pressioni, lusinghe e tentazioni. Per questo il suo corredo di regole e responsabilità deve essere chiaro. I confini della professione ben marcati e in nessun caso mobili o confusi. "Cattive Notizie" è un libro sui principi di un corretto giornalismo e sui danni della malainformazione. Un vademecum per il giornalista che nella sua professione non vede solo il lavoro che gli dà da mangiare ma anche il piccolo quotidiano contributo alla costruzione di una società migliore. Prefazione di Stefano Rodotà.
La fidanzata del presidente. Sesso, politica e informazione. Storia di un rapporto tempestoso
Vittorio Roidi
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Doc. Giornalistica
anno edizione: 2013
pagine: 184
"Un giorno d'estate l'onorevole Oscar Luigi Scalfaro, futuro presidente della Repubblica è alla trattoria, la "Chiarina", di via della Vite. È il 20 luglio del 1950. All'ora di pranzo la temperatura è soffocante, ma il deputato non tollera che una giovane signora sia seduta a tavola con le spalle nude. Edith Mingoni, che da sposata si chiama Toussan, è una bionda trentenne, ha un vestitino a fiori, leggero (quello che una volta si chiamava "prendisole") e per vincere il caldo si è sfilata il bolerino. Scalfaro, 32 anni, magistrato, cattolico di ferro, la vede e non sopporta quelle spalle scoperte: "È uno schifo, una cosa indegna, vomitevole. Lei manca di rispetto al locale e alle persone presenti. Se è vestita in quel modo è una persona disonesta. Le ordino di rimettersi il bolero!". Ne nasce un alterco furibondo. Un altro parlamentare, l'onorevole Sampietro, dice alla donna: "Lei vestita così somiglia a una bestia!" e la rissa si conclude con l'arrivo di due agenti di polizia, i quali, chiesto e ottenuto che la signora indossi il famoso bolero, portano tutti al commissariato. Episodio gustoso, che i più riterranno avvenuto almeno un secolo prima e che invece dipinge perfettamente quale fosse, sessanta anni fa, il significato del termine pudicizia, almeno per alcune persone. Il padre della signora aggredita, colonnello dell'aviazione, arrivò a sfidare a duello il deputato democristiano, che peraltro si sottrasse alla tenzone (i padrini lo cercarono invano per tutta Roma)."
Il giornalista artificiale. L'intelligenza delle macchine che generano notizie può aiutare l'informazione ma anche ucciderla. Una sfida da affrontare
Vittorio Roidi
Libro: Libro in brossura
editore: All Around
anno edizione: 2024
pagine: 144
La scienza fa miracoli, ma può produrre anche ordigni bellici. Chi fa il nostro mestiere, chi cerca notizie e le distribuisce, ormai può farsi aiutare da un “computer generativo”, una macchina elettronica che ha archiviato milioni di dati e sa perfino scrivere. Basta chiedere: una relazione, una poesia, un articolo, perfino una foto. Avremo un “Giornalista artificiale”.
La ragazza del Pantheon
Vittorio Roidi
Libro: Libro in brossura
editore: Palombi Editori
anno edizione: 2017
pagine: 264
Un corteo di studenti e un colpo di fucile, a pochi passi dal Pantheon, in una Roma affollata di turisti. Sull’asfalto il sangue si mischia alla pioggia. Saverio Pioli è l’ispettore di polizia che cerca l’assassino di un ragazzo sardo: violenza politica, criminalità organizzata o cosa? Chi ha sparato? E a chi appartiene lo scarabeo verde trovato accanto al cadavere? L’indagine dovrà scendere nei segreti che la città cela nel suo sottosuolo. Antichi libri parlano di un obelisco egiziano della faraona Hatshepsut portato a Roma come trofeo di guerra. Una giovane archeologa ha deciso di trovarlo ma incontra mille insidie sul suo cammino.
Giornalisti o giudici. Quando la cronaca «trova» il colpevole prima della sentenza
Vittorio Roidi, Lorenzo Grighi
Libro: Libro in brossura
editore: Rai Libri
anno edizione: 2018
pagine: 156
Se “il buon giornalismo è la fatica del cercare, del documentarsi, del controllare, senza paraocchi, senza settarismi e in modo indipendente”, che cosa è successo ai professionisti dell’informazione nel caso dell’omicidio di Meredith Kercher, a Perugia, e di Chiara Poggi, a Garlasco? I due casi presentano conclusioni opposte, ma anche molte analogie: i due principali indagati, Raffaele Sollecito, nel primo caso, e Alberto Stasi, nel secondo, sono stati subito raffigurati e valutati dai media come “colpevoli”, senza rispettare quel diritto alla presunzione di innocenza che, secondo la legge italiana, deve essere riconosciuto sempre e comunque a ogni imputato. Vittorio Roidi e Lorenzo Grighi - due generazioni di giornalisti a confronto - esaminano le modalità con cui la cronaca nera tratta i suoi protagonisti, sottoponendoli a un processo mediatico prima ancora che giudiziario, in un saggio che è, al contempo, un atto di accusa contro le derive del giornalismo e un manifesto sui principi di un’informazione corretta.
Non sparate al giornalista. Analisi di una professione cardine per la democrazia e su come e dove bisognerebbe studiarla
Vittorio Roidi
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Doc. Giornalistica
anno edizione: 2019
pagine: 118
Chi si incolperà per non aver difeso i cittadini dalle fake news? A chi si imputerà la colpa di non aver rivelato i grandi poteri economici che invadendo i telefonini, i social, i canali televisivi con delle menzogne hanno persuaso a votare questo piuttosto che quell'altro schieramento politico? Ovvio, si punterà l'indice contro i giornalisti. Quegli stessi professionisti che a cadenza temporale qualcuno si mette in testa che debbano essere aboliti perché non necessari se non addirittura dannosi. Il giornalista ha un ruolo fondamentale per una democrazia. Deve conoscere leggi e regole. Deve applicarle senza deroghe. Deve saper capire quello che accade e spiegarlo a chi non ne ha le capacità. Deve difendere la collettività diffondendo la verità che è tenuto a ricercare per legge. Internet, i social, la disintermediazione in genere hanno messo in dubbio questo ruolo che forse mai come in questi tempi è necessario. "Non sparate al giornalista" fa un'analisi attenta delta situazione del giornalismo in Italia e spiega dove, come e cosa i giornalisti dovrebbero apprendere per svolgere al meglio il loro ruolo di guardiani e garanti della democrazia. Prefazione di Mario Morcellini.
Quale futuro per il giornalismo?
Libro: Libro in brossura
editore: All Around
anno edizione: 2019
pagine: 71
La Fondazione è intitolata a Paolo Murialdi giornalista, sindacalista della categoria e storico del giornalismo. Praticante a Il Secolo XIX, Paolo Murialdi, è stato redattore del Corriere della Sera e capo redattore de Il Giorno. Eletto Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana nel 1974, ha rivestito tale incarico per i successivi sette anni, dedicando alla storia del giornalismo la parte più rilevante della sua attività intellettuale: nel 1973 è uscita per Laterza la prima edizione di La stampa italiana del dopoguerra, 1943- 1972, più volte ripubblicato. Nel 1976 ha fondato la rivista Problemi dell’informazione.