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Libri di Adriano Sofri

Gli angeli del cortile

Adriano Sofri, Sergio Staino, Isabella Staino

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2003

pagine: 100

Una fiaba amara di Adriano Sofri con le illustrazioni di Sergio e Isabella Staino. Una narrazione di parole e immagini che ci fa guardare il mondo da un punto di vista diverso, perchè ci porta direttamente nel vero "altro mondo", quello dove in tanti passano la vita senza poter fare quasi nulla di ciò che siamo soliti considerare "umano" e "normale". "Dato che preferiscono dormire all'aria aperta, certe volte gli angeli custodi non si accorgono che il loro detenuto custodito viene acchiappato a tradimento prima dell'alba e imbarcato verso qualche altro carcere."
12,00 11,40

Le piccole virtù

Natalia Ginzburg

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2015

pagine: 208

"In ogni pagina di questo libro c'è il modo di essere donna (di Natalia Ginzburg): un modo spesso dolente ma sempre pratico e quasi brusco, in mezzo ai dolori e alle gioie della vita... Tra i capitoli del volume si ricorda 'Ritratto d'un amico', certo la più bella cosa che sia stata scritta sull'uomo Cesare Pavese. E le pagine scritte subito dopo la guerra, che riportano con una forza più che mai struggente il senso dell'esperienza d'anni terribili (e sanno pur farlo, serbando, come 'Le scarpe rotte', un quasi miracoloso senso del comico). Poi, le prove (come 'Silenzio' e 'Le piccole virtù') d'una Natalia Ginzburg moralista, dove una partecipazione acuta ai mali del secolo sembra nascere dalla matrice d'un calore familiare. E soprattutto, perfetto capitolo d'una autobiografia in chiave obiettiva e ironica, 'Lui e io', in cui la contrapposizione dei caratteri si trasforma, da spunto di commedia, nel più affettuoso poema della vita coniugale." (Italo Calvino). L'edizione è corredata dal saggio di Domenico Scarpa "Le strade di Natalia Ginzburg" e da un apparato comprendente le Notizie sul testo, un'antologia della critica, una bibliografia e una cronologia della vita e delle opere. Prefazione di Adriano Sofri.
12,00 11,40

Le parole del carcere. Adriano Sofri racconta

Le parole del carcere. Adriano Sofri racconta

Adriano Sofri, Karen Hassan

Libro

editore: Casini

anno edizione: 2004

pagine: 30

"Il carcere respinge ufficialmente, per regolamento, una serie di linguaggi e questo naturalmente ha un'influenza enorme sulla condizione delle persone, ne fa proprio una genia differente". In una intervista - effettuata presso il Penitenziario di Pisa il 27 ottobre 2004 - Adriano Sofri parla delle forme, dei modi e del significato della comunicazione in carcere: parole, gesti, emozioni e stati d'animo trasformati dalla realtà della detenzione. Oltre all'intervista, il Dvd contiene un apparato di contenuti speciali che ripercorrono la storia del '68 italiano e una testimonianza del 1997 di Adriano Sofri sulla nascita, la storia e lo scioglimento di Lotta Continua.
24,90

Piccola posta

Adriano Sofri

Libro

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 1999

pagine: 296

7,75 7,36

Chi è il mio prossimo

Adriano Sofri

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2007

pagine: 353

Il volume contiene tre parti, fra loro collegate dalla stessa domanda sullo stato del mondo - più esattamente: sulla fine del mondo - e sulla combinazione fra memoria e smemoratezza. Un capitolo si chiede che cosa sia davvero quella "eterogenesi dei fini" che, nonostante l'astrusità, è diventata così ricorrente nella pubblica conversazione. E che conseguenze abbia l'idea che i risultati delle azioni umane non corrispondono, e spesso tradiscono e rovesciano, gli scopi da cui sono partite, sul modo di pensare alla politica, e di praticarla. Un capitolo si interroga sull'ottimismo, dunque sul pessimismo. Sull'effetto che la lontananza e la vicinanza, e la grandezza e la piccolezza, esercitano sulla compassione per le sciagure umane. Un ultimo capitolo ripubblica la "Lettera a un aspirante terrorista" (maggio 2007) ed esamina i commenti turbolenti che ha suscitato, raccontando una serie sorprendente di precedenti, e mostrando i capricci della memoria pubblica e privata.
12,00 11,40

Racconto di Natale

Racconto di Natale

Adriano Sofri, Sergio Staino

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2002

pagine: 98

Questa è una storia di Natale. Le storie di Natale sono piene di angeli, persone invisibili, bambini miracolosi, e spesso ne approfittano. Questa no. Questa comincia dalla stanza dei colloqui...
10,00

L'impero delle cicale. Il terzo racconto di Natale

Isabella Staino, Sergio Staino, Adriano Sofri

Libro: Libro in brossura

editore: Coconino Press

anno edizione: 2004

pagine: 60

Ancora un Natale, un Natale prossimo venturo, un Natale clandestino.., in una società in cui la vecchiaia (e non la vita) ha vinto sulla morte, anche il Natale che esalta un salvifico Bambinello, è ormai considerato fuorilegge. La collaborazione tra Adriano Sofri (con il testo letto nel carcere di Pisa la notte di Natale del 2003) e Isabella Sergio Staino (con i loro disegni e immagini pittoriche) continua in una nuova opera che descrive le inquietudini sulla sorte di un mondo sempre più lanciato verso la catastrofe umana, sociale ed ambientale. Una nuova, grande opera che, fondendo parola e disegno, mostra la duttilità e le capacità espressive del fumetto.
12,00 11,40

Contro Giuliano. Noi uomini, le donne e l'aborto

Adriano Sofri

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2008

pagine: 139

"Ehi, Giuliano. Hai colto, con la prontezza di riflessi che accompagna la tua intelligenza come il palo accompagna il ladro, l'occasione dello slogan: moratoria dell'aborto. Che cosa significa? Niente, direi. È uno slogan, appunto, reso efficace dal calco capovolto di quell'altro, moratoria della pena capitale, al quale rubasti lestamente la scena e guastasti la festa. Alla lettera, non significa niente: le donne non possono sospendere a tempo indeterminato gli aborti, a differenza dagli Stati, che possono sospendere le esecuzioni capitali. C'è una sovranità territoriale. Il corpo delle donne appartiene alle donne, e non c'è diritto di ingerenza umanitaria che possa violare questa sovranità personale fino a che la creatura che cresce dentro il corpo materno non se ne sia staccata. L'ingerenza umanitaria sa che uno Stato non esaurisce in sé i cittadini individui. Madre e nascituro sono invece due e tutt'uno. Senza questa ammissione, l'habeas corpus non esiste, se non come diritto dei maschi per i maschi" (Adriano Sofri).
10,00 9,50

Il re di Girgenti

Andrea Camilleri

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2025

pagine: 472

"Il re di Girgenti" è il libro forse più rappresentativo di Andrea Camilleri. In esso si fondono il lavoro sul linguaggio e lo studio degli scenari storici e sociali, il tono giocoso si alterna a quello drammatico, si fa ricorso ai diversi generi, tra cui il fantastico. Era il romanzo che lo scrittore amava di più, quasi un manifesto della sua passione politica e libertaria, esemplare dello stile di creazione che seguiva. A partire da un «grumo» di notizia riguardante un episodio accaduto a Girgenti, poi Agrigento, nel 1718 quando il popolo insorto aveva proclamato re un contadino di nome Zosimo. Da qui lo scrittore inventa la biografia di Michele Zosimo, un capopopolo il cui regno durò sei soli giorni, e la sviluppa come un cuntu, sullo sfondo una quantità di storie fantasiose e di personaggi colorati. Raccontava Camilleri di essersi imbattuto in un libro intitolato Dovuto agli irochesi, dedicato ai nativi del Nord America. «Nel momento in cui mi sono trovato le tre righe che riguardavano Zosimo, seppi che avrei scritto non per la singolarità del fatto, ma perché dovevo qualcosa ai miei irochesi, qualcosa dovuto ai contadini siciliani, dovuto alle occupazioni delle terre del dopoguerra, dovuto alla loro generosa storia sempre sconfitta! Per questo ho scritto Il re di Girgenti».
18,00 17,10

Alfabeto Fausto Coppi. 99 storie e una canzone di Gino Cervi e Giovanni Battistuzzi, 21 disegni di Riccardo Guasco

Giovanni Battistuzzi, Gino Cervi

Libro: Libro in brossura

editore: Ediciclo

anno edizione: 2019

pagine: 320

Fausto Coppi, come un vero classico dell'arte del Novecento, è una figura scomposta, spezzata, contraddittoria: garzone e airone, splendido e goffo, invincibile e fragile, mortale a quarant'anni, immortale a cento. Di lui, della sua vita, delle sue imprese, della sua morte forse si è già scritto tutto. Non resta allora che provare a ricomporre lo specchio rotto della sua storia e a sistemarne i frammenti come in un sillabario, in ordine alfabetico, e per piccole illuminazioni laterali: un oggetto, un gesto, un sentimento, un dettaglio forse trascurabile al primo sguardo. Dalla A alla Z, da Airone a Zeriba, novantanove microstorie e una canzone di Claudio Sanfilippo, rileggono la figura del Campionissimo come un'opera cubista. Le 21 lettere dell'alfabeto, racconti tra i racconti, sono illustrate dal segno inconfondibile di Riccardo Guasco. Prefazione di Adriano Sofri.
28,00 26,60

Una variazione di Kafka

Adriano Sofri

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2024

pagine: 288

In occasione dei cento anni dalla morte di Kafka la nuova edizione accresciuta, con un'Appendice di oltre 60 pagine, dell'appassionata indagine con cui Adriano Sofri entra con la lente del detective e l'abilità del critico filologico dentro La metamorfosi. A un bilancio dell'accoglienza del «giallo filologico», si è aggiunta qui una spericolata lettura allo specchio delle storie di famiglia di Gregor Samsa e Aldo Moro, e del racconto che sarebbe stato il primo capitolo di America: Il fuochista, e l'incontro col ragazzo Karl Rossmann, a confronto con il nostro incontro di operai e studenti. Tutto comincia da un errore di stampa, troppo strampalato per richiamare l'attenzione. Cent'anni dopo, l'autore di questo libro lo trova troppo strampalato per non richiamare l'attenzione. Dunque va a rintracciarne l'origine, da una lingua all'altra, da una traduzione all'altra, da una edizione all'altra de La metamorfosi, il racconto «perfetto» di Kafka, del 1915, con il folgorante incipit in cui una mattina Gregor Samsa si trova trasformato in un enorme insetto, mentre il mondo intorno è immutato. E man mano Sofri è sempre più preso dal dubbio che l'errore strampalato non sia un errore, ma una variazione introdotta da Franz Kafka, per migliorare, sia pure con una sola parola, il suo racconto. Finché trova un paio di rimandi testuali, nel diario di Kafka e nelle sue lettere alla fidanzata Felice, che (secondo lui, naturalmente) forniscono la prova certa della sua ipotesi. Non era un errore di stampa, né quello di un redattore editoriale, ma una deliberata correzione di Franz Kafka. Che cos'è una parola? Eh, si fanno guerre per un paragrafo, diceva Voltaire del suo tempo, e nel nostro si fanno guerre ancora più barbare per un versetto. Quella di Kafka non è una scrittura sacra se non nel senso più laico: nel senso letterario. E l'autore si aspetta che lettrici e lettori trovino appassionante il racconto di questa imprevedibile ricerca così come l'ha trovato appassionante e imprevisto lui. E ne ricevano lo stimolo per una ulteriore lettura de La metamorfosi.
15,00 14,25

C'era la guerra in Cecenia

Adriano Sofri

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2023

pagine: 224

"Nel 1996, per «L'Espresso» e il programma televisivo «Mixer», andai avventurosamente nel Caucaso, in Cecenia. C'era una guerra spietata e insieme inverosimile: la Federazione russa contro un paese grande, cioè piccolo, come una media regione italiana, con una popolazione di poco superiore al milione. La cosa più inverosimile è che la Cecenia vinse quella guerra. Poco dopo bisognò chiamarla Prima guerra cecena, perché intanto era scoppiata la Seconda, e Eltsin aveva ceduto il posto a Putin, il quale proclamò che avrebbe stanato i ceceni fin dentro i cessi. Nel mio soggiorno feci una stretta conoscenza con persone civili, coi combattenti e i loro capi, e viaggiai per lungo e per largo, dalla capitale Grozny ai villaggi di montagna. Passò qualche mese, si era raggiunta una tregua delle armi, e un'auto che portava tre volontari italiani, due medici e un organizzatore, impegnati con l'associazione Intersos, fu fermata da banditi armati al confine fra Inguscezia e Cecenia, e i tre furono rapiti. Il sequestro si protraeva e i servizi russi e italiani mostrarono di non avere alcuna capacità di misurarsi con quella situazione. I famigliari dei sequestrati mi chiesero di usare del mio legame recente con la Cecenia, era più o meno una pazzia, partii. Per mio conto: confidando nella piena ostilità delle autorità competenti. Il secondo viaggio fu ancora più romanzesco e rocambolesco, e drammatico: il miraggio di valere a salvare delle vite è seducente, la probabilità di fallire e addirittura di nuocere è un incubo. Finì bene. Ci aiutarono in tantissimi. Fra loro i più autorevoli comandanti, che ora erano diventati massime autorità di uno Stato riconosciuto, il ragionevole Aslan Maschadov, il leggendario Shamil Basaev, perfino il famigerato intruso Ibn al-Khattab, e di lì a poco avrebbero tenuto i primi posti nelle classifiche del terrorismo mondiale. Questo diario di una straordinaria vicenda di guerra, di distruzione e di liberazione, non è stato pubblicato per più di venticinque anni, per una ragione: la paura di mettere in pericolo qualcuna o qualcuno dei personaggi coinvolti di quella tormentata parte di mondo. Viene pubblicato a distanza di più di venticinque anni per una ragione: c'è la guerra in Ucraina." (A.S.)
15,00 14,25

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