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Libri di Alessandro Grassi

La cappella Albizi da San Pier Maggiore a San Paolino di Firenze

La cappella Albizi da San Pier Maggiore a San Paolino di Firenze

Alessandro Grassi

Libro: Libro rilegato

editore: Mazzafirra

anno edizione: 2021

pagine: 168

Protagonisti della vita politica del Comune e della Repubblica di Firenze fra il XIII e il XV secolo, gli Albizi detennero il padronato di molte cappelle nell’antica chiesa cittadina di San Pier Maggiore. Mediante una ricca e inedita documentazione, il volume ripercorre le diverse fasi della decorazione della cappella di Santa Lucia, dalla sua facies tre-quattrocentesca sino al suo completo trasferimento e rimontaggio nella chiesa di San Paolino, a seguito della demolizione di San Pier Maggiore decretata dal granduca Pietro Leopoldo di Lorena nel 1784. Lo studio si configura come una sorta di indagine stratigrafica che evidenzia le caratteristiche formali dei vari allestimenti in rapporto alle motivazioni dinastiche legate al prestigio del patronato, alla visibilità delle sepolture e alle successioni ereditarie fra alcune linee degli Albizi. Si avanzano quindi ipotesi ricostruttive sulla natura e sull’originaria conformazione delle emergenze artistiche che, nel corso del tempo, sono state via via modificate: come, ad esempio, il sarcofago di Maso il Cavaliere, lavorato da Lorenzo Ghiberti, e il rifacimento in chiave barocca ideato da Giovan Battista Foggini.
35,00

Artemisia Gentileschi

Artemisia Gentileschi

Alessandro Grassi

Libro: Libro rilegato

editore: Pacini Editore

anno edizione: 2019

pagine: 272

In una lettera scritta da Roma il 12 luglio 1612 a Cristina di Lorena, vedova del granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici e madre del giovane Cosimo II, il pittore Orazio Gentileschi presentava la figlia Artemisia come propria allieva ed affermava orgogliosamente che “oggi non ci sia pari a lei, avendo per sino adesso fatte opere che forse i prencipali maestri di questa professione non arrivano al suo sapere”. La ragazza non aveva ancora vent’anni e suo padre ne magnificava le doti artistiche, esaltando la sua precocità nell’apprendimento, al punto che già da tre anni ella dipingeva autonomamente. Dietro la pubblicità di Orazio si celava il desiderio di far approdare Artemisia in Toscana per sottrarla al clima, ormai insostenibile, che si era creato intorno a lei negli ultimi mesi, a seguito di un processo ancora in corso, cominciato a febbraio e destinato a protrarsi sino alla fine di novembre: un processo che – com’è noto agli amanti della storia dell’arte e non solo – vide Artemisia denunciare per violenza carnale il pittore Agostino Tassi, che l’aveva stuprata il 6 maggio 1611 e che nei mesi successivi, prospettando un matrimonio riparatore, aveva approfittato ancora di lei. La vicenda umana e la carriera pittorica di Artemisia, nonché i giudizi che la critica le ha riservato nel corso del tempo, appaiono inscindibilmente legati a questo avvenimento biografico, già di per sé tremendo, e alla pena del processo, durante il quale la testimonianza di Artemisia fu più volte messa in dubbio nonostante avesse ribadito la propria versione persino sotto tortura, e che si concluse, di fatto, con una condanna piuttosto blanda del Tassi. Anche se molto rimane ancora da indagare, la statura artistica di Artemisia ha cominciato ormai ad assumere tratti sempre più precisi. In queste pagine, lungi dal pretendere di stilare un catalogo specialistico, l’autore ripercorre agilmente il percorso artistico di Artemisia mettendo in evidenza la straordinaria qualità della sua pittura e le peculiarità dei soggetti da lei affrontati, soprattutto in relazione agli stimoli culturali con cui venne in contatto durante i suoi soggiorni e i suoi viaggi. La fisionomia di Artemisia verrà così a delinearsi come quella di una donna colta e sensibile, di grande carattere e passione, talvolta spregiudicata; ma anche dotata di senso pratico e ben attenta alla costruzione della propria immagine e carriera. In una parola, un’artista pienamente inserita nel milieu di quel secolo ricchissimo e controverso che è stato il Seicento.
25,00

Jacopo Vignali a Bagno di Romagna. Restauri nella Basilica di Santa Maria Assunta

Jacopo Vignali a Bagno di Romagna. Restauri nella Basilica di Santa Maria Assunta

Alessandro Grassi, Michel Scipioni

Libro: Libro rilegato

editore: Mazzafirra

anno edizione: 2017

pagine: 92

Il volume, edito in occasione del restauro delle tre tele di Jacopo Vignali, raffiguranti i "Misteri del rosario", vuole considerare tutte le opere del maestro casentinese presenti nella basilica di Santa Maria Assunta a Bagno di Romagna. È in questo luogo infatti che si trova la più importante concentrazione di opere del Vignali: "I misteri del rosario" capolavori giovanili e il "San Francesco di Paola" opera emblematica della maturità dell'artista. Il volume ripresentando una breve biografia del pittore, analizza le vicende delle opere (tutte provenienti d Firenze) e i loro significati.
15,00

Corpi 2.0. Sulla dilatabilità tecnica dell’Uomo

Corpi 2.0. Sulla dilatabilità tecnica dell’Uomo

Karin Harrasser

Libro: Libro in brossura

editore: goWare

anno edizione: 2017

pagine: 142

La materia che Karin Harrasser plasma in questo suo libro prende le mosse dai giochi di due fratelli consentiti dalle protesi molto speciali di uno di essi: il futuro campione paralimpico Oscar Pistorius. Da qui risale alla necessità delle protesi per restaurare o recuperare efficienza e capacità, perdute o anche mai avute (per difetti genetici, per malattia o incidente, per eventi bellici). Quindi, per ri-attivare il disabile o anche solo per restituirgli normalità sociale, registra la volontà di dotarsi di protesi non solo per compensare carenze (che possono essere sia naturali che indotte), ma anche per aumentarsi, per accrescersi, per migliorarsi. Contempla il “Cyborg” o le macchine patafisiche di Jarry, dialogando criticamente con Donna Haraway e con Peter Sloterdijk. Karin Harrasser illustra le fasi di quella che, partita da una privazione, da una deformazione della natura, sembra diventare un’autonoma evoluzione antropologica, ne esplora le pulsioni e le leggi, negando però la necessità di giungere a un paraumanesimo eterodiretto e straniante. Una lettura per capire il tempo nel quale viviamo e dove stiamo andando. Introduzione di Brunella Casalini e Federico Zappino.
10,99

Il santuario della Madonna di San Romano. Itinerario storico artistico

Il santuario della Madonna di San Romano. Itinerario storico artistico

Alessandro Grassi, Francesco Traversi

Libro: Copertina morbida

editore: Mazzafirra

anno edizione: 2014

pagine: 160

Il volume dedicato al Santuario della Madonna di San Romano in provincia di Pisa, scritto da Alessandro Grassi e Francesco Traversi e curato da Michel Scipioni, si propone di esporne la storia dalla sua origine fino ai giorni nostri. Corredato da una campagna fotografica interamente realizzata per questa pubblicazione, contiene le schede di tutte le opere d'arte presenti nel Santuario.
15,00

Volterrano. Baldassarre Franceschini (1611-1690)

Volterrano. Baldassarre Franceschini (1611-1690)

Riccardo Spinelli, M. Cecilia Fabbri, Alessandro Grassi

Libro: Copertina rigida

editore: EDIFIR

anno edizione: 2014

pagine: 406

Nato a Volterra (Volterra 1611-Firenze 1690), ma fiorentino d'adozione e d'educazione artistica, Baldassarre Franceschini è stato il principale pittore barocco della Firenze seicentesca, l'unico che ha saputo interpretare, in maniera originale e non pedissequa, il linguaggio "moderno" giunto a Firenze da Roma con Pietro da Cortona. Protetto dai Medici e dalle principali famiglie fiorentine e toscane del tempo (e dai più importanti ordini religiosi), il Volterrano ebbe una carriera lunga, durata sessant'anni, coronata d'importanti commissioni e pubblici riconoscimenti. Primo tra i toscani ad introdurre nella capitale granducale la magnificenza e la grandiosità del barocco capitolino, l'artista seppe svilupparne una versione propria, non dimentica della tradizione locale che vedeva nel disegno un momento creativo imprescindibile. Il Volterrano entrò nell'orbita medicea, ricevendo da Don Lorenzo, fratello del granduca Cosimo II, l'importante incarico d'affrescare il cortile della villa della Petraia. Da quel momento la carriera del pittore non ebbe soste, costellata di viaggi di studio nelle principali capitali artistiche (Parma, Bologna, Venezia, Roma), nella costante ricerca di un linguaggio sempre nuovo e aggiornato. I frutti di queste molteplici esperienze sono verificabili sia nei grandi complessi affrescati, sia nelle opere da cavalletto, nelle quali l'artista dette prova di una solida conoscenza delle fonti letterarie, della storia, del mito, dei testi sacri.
77,00

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