Libri di Alessandro Moscè
Tra due secoli. Poeti interpreti del nostro tempo
Alessandro Moscè
Libro
editore: Neftasia
anno edizione: 2007
pagine: 172
Una raccolta di saggi critici su alcuni dei poeti italiani di oggi interpreti del nostro tempo. Il tentativo è di escludere un'unica tendenza, un viatico unificante, una zona franca di poesia. Nella proliferazione di correnti, in questo lavoro, la mancanza di un ordine imperativo è già un primato. La messa a fuoco è tutta dentro la singolarità. La molteplicità e la mutevolezza dei percorsi della poesia degli ultimi anni, sono riprodotte in alcuni esempi delle generazioni nate negli anni '40 e '50 (Umberto Piersanti, Dario Bellezza, Roberto Carifi, Giuseppe Conte, Cesare Viviani, Milo De Angelis, Giancarlo Pontiggia, Patrizia Valduga e Valerio Magrelli).
Il talento della malattia
Alessandro Moscè
Libro: Copertina morbida
editore: Avagliano
anno edizione: 2012
pagine: 216
Quando uno scrittore può dire di essere stato uno dei pochi guariti da un male crudele e raro, allora non può esimersi dal raccontarsi. Alessandro Moscè lo fa a distanza di trent'anni ambientando e riconoscendo gli archetipi dell'esistenza umana che in questo romanzo ci sono tutti: la nascita, la morte, il senso di finitudine, la perdita, il mito, la fede. Un famoso calciatore diventa il viatico per far fronte ai luoghi di separatezza dalla vita, gli ospedali. Giorgio Chinaglia, mito della Lazio degli anni '70, era già un "compagno insostituibile" di giochi nell'infanzia, incarnato fantasiosamente come soggetto di fedeltà al quale appellarsi nella solitudine. Nel romanzo figura una marcata caratterizzazione dei personaggi della quotidianità: i nonni, il padre, la madre, la suora delle elementari, l'anziana signora dei vicoli, l'omino della casa di riposo, il luminare della medicina. Si apre uno spaccato sulla provincia italiana che confluisce in una dimensione-altra con la comparsa della malattia, a soli tredici anni. Ma si avverte, in fondo, che il dolore è stato anche un'occasione per riaffermare la vita.
Per sempre vivi
Alessandro Moscè
Libro: Libro rilegato
editore: Pellegrini
anno edizione: 2024
pagine: 132
Per sempre vivi, senz’altro la migliore opera poetica di Alessandro Moscè, è suddivisa in cinque, affilati capitoli che ripercorrono in tono perentoriamente alto le tematiche fondamentali della sua biografia: la comunicazione tra i vivi e i morti (gli affetti famigliari e il dialogo trascendentale con il padre), l’eros e il sogno incentrati nel dolcissimo ricordo dell’adolescenza, il locus amoenus dei giardini pubblici di Fabriano, luogo esistenziale, piuttosto che contemplativo, la malattia infantile con la finitudine e il sibilo misterioso, radente della morte, il riscatto, infine, con il simbolo della forza identificato nel mito dell’infanzia: il calciatore Giorgio Chinaglia, autentico trascinatore per lunghi anni della squadra della Lazio. Un percorso di vita e di poesia costellato da profonde rarefazioni in cui si sovrappongono il fiato corto della possibile resa e la consapevolezza, poi, di una conquistata, fortemente voluta trasfigurazione. (Tiziano Broggiato)
Galleria del millennio. Viaggi letterari 2004-2014
Alessandro Moscè
Libro: Libro rilegato
editore: Raffaelli
anno edizione: 2016
pagine: 216
Gli ultimi giorni di Anita Ekberg
Alessandro Moscè
Libro: Copertina morbida
editore: Melville Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 176
"Quell'abito nero non faceva una piega. Lui, Marcello, la guardava assorto, con gli occhi color petrolio, come quando ci si sveglia da un sogno ribelle". La grande Anita Ekberg, che fu la donna più bella del mondo, è ormai anziana e malata. Vive in una casa di riposo nei pressi di Roma dove trascorre gli ultimi anni della sua esistenza camminando appoggiata a delle stampelle e poi costretta a muoversi su una carrozzina, dimenticata da tutti. Un giovane giornalista la incontra per intervistarla e tra loro nasce un'intesa. I due si frequentano per alcuni mesi che diventeranno l'occasione per Anita di passare in rassegna la sua intera esistenza, per rievocare il periodo d'oro della carriera cinematografica, quando era considerata la diva dagli occhi di ghiaccio, il sogno di tutti gli italiani, specie dopo la celeberrima scena che la vide camminare dentro la Fontana di Trevi nel capolavoro "La dolce vita". Torna il tempo trascorso con Fellini, Mastroianni, Risi, Agnelli, l'incontro con il poeta Salvatore Quasimodo. Si riaffacciano gli uomini che l'hanno amata passionalmente come coloro che l'hanno tradita nella fiducia. Fellini le appare in sogno ad indicarle una via d'uscita dalla paura della morte. Anita Ekberg stringe amicizia con un anacoreta d'altri tempi, con un prete dedito all'alcool e con una signora minuta e garbata: figure aleggianti in una quotidianità surreale, tra cose mai dette che emergono nelle zone d'ombra che ognuno di noi si porta dentro. La metafora dell'esistenza è racchiusa in un quadernone dove l'ex attrice appunta, tramite lettere che non spedirà mai, impressioni e stati d'animo, racconti visionari e preveggenze, sedute spiritiche e nostalgici flashback.
La vestaglia del padre
Alessandro Moscè
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
pagine: 118
Questa raccolta poetica nasce specialmente da un fatto cruciale: la morte di un genitore e la conseguente ricaduta sull'esistenza del figlio, che rivede, come in un film muto, gli episodi salienti del padre specie durante la sua permanenza a Roma, da giovane, per motivi di lavoro. La rara intensità ed emozionalità unisce i due non solo nel legame di sangue, ma anche, soprattutto, nel ricordo e nella passione comune per la Lazio, la squadra di calcio che rappresenta una vicinanza ideale che non avrà fine, il punto d'incontro tra passato e futuro che si muove nelle maglie bianco-celesti della squadra durante le partite domenicali. E inoltre le vicissitudini e l'eco della quotidianità, il mito dell'infanzia e dell'adolescenza (altro punto forte, da sempre, della poetica di Alessandro Moscè), l'appartenenza ad un luogo identitario, l'incontro con i malati psichici di un ex manicomio.
Alberto Bevilacqua. Materna parola. Ritratto di uno scrittore
Alessandro Moscè
Libro: Libro in brossura
editore: Il Rio
anno edizione: 2020
"Alberto Bevilacqua. Materna parola" ripercorre la storia umana e artistica di uno dei maggiori scrittori e registi italiani del secondo Novecento. Alessandro Moscè, che lo ha frequentato a lungo, racconta Bevilacqua a partire dalla sua umanità, narrandone l’infanzia, la famiglia, le abitudini, gli amori e la vita tra Parma, l’Oltretorrente, il Po, Roma e la casa di Vigna Clara; ma Moscè ricostruisce anche i grandi incontri di una vita: Attilio Bertolucci, Zavattini, Sciascia, Ligabue, Chaplin, Borges, Tognazzi, Romy Schneider, Manfredi, Berger, Ionesco, Paolo VI. Non può poi mancare un’analisi della vita letteraria e artistica di Bevilacqua, offrendo un quadro critico della sua poetica sospesa tra i luoghi, l’esilio, l’eros, i sogni, la cosmologia.
Le case dai tetti rossi
Alessandro Moscè
Libro: Libro in brossura
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2022
pagine: 192
In occasione della vendita della casa dei nonni, Alessandro torna ai tetti rossi, ovvero la grande struttura dell'ex ospedale psichiatrico di Ancona, complesso inaugurato a inizi Novecento e riconvertito dopo la Legge Basaglia del 1978. Il distacco dalla casa dell'infanzia diventa per lui la soglia di un viaggio nel tempo, nei ricordi di quando ragazzino gironzolava intorno ai cancelli per vedere gli internati, di quando Ancona e le Marche tutte confinavano tra quelle mura chi non aveva retto alla Seconda guerra mondiale. A dare una svolta alla gestione dell'ospedale, sulla falsariga di Basaglia, Alessandro ricorda il dottor Lazzari. Il racconto poetico e illuminante di un pezzo di storia del Novecento spesso dimenticato, una riflessione sulla follia, l'integrazione e la libertà.

