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Libri di Angelica Polverini

Le facce del fiume. Clemente Castelli e le sue sculture

Le facce del fiume. Clemente Castelli e le sue sculture

Angelica Polverini, Oreste Verrini

Libro: Copertina morbida

editore: Tarka

anno edizione: 2018

pagine: 128

16,50
Vittorio Nobili. Passeggiando nel Golfo di Venere

Vittorio Nobili. Passeggiando nel Golfo di Venere

Angelica Polverini

Libro: Copertina morbida

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2012

pagine: 60

"Viaggiamo all'indietro e più giù, attraverso le mie radici da cui sento scaturire quel prepotente innamoramento per il mio territorio. Ora sono chiari anche quei particolari che credevo insignificanti e dimenticati, ma che Vittorio Nobili, artista evocativo, ha saputo individuare e far rivivere. Così, mi ritrovo bambina, quando correvo fino al faro e poi tornavo indietro sulla sponda sinistra del molo per passare rasente ai rimorchiatori. Stretti ed accoccolati come enormi chiocce nere, i rumori delle potenti macchine sempre in moto e quell'odore di nafta misto a salino che pensavo di non ricordare più. Solo adesso guardando questa tela mi ricordo perfino alcuni dei loro nomi, Tuono, Pluto, Portovenere. Quello era il primo e più vivido approccio alla navigazione: passando vicini vicini ai rimorchiatori sentivamo vibrare tutto il corpo per la forza dei motori, inebriandoci degli effluvi marinareschi e respirando quell'idea di mondi lontani e porti sconosciuti che sapevano trasmetterci. Osservo l'infuocato tramonto su Portovenere, quando il sole affonda perpendicolare nel canale formato dai lembi di terra, quelli che si staccano come dita in un lento addio..."
15,00
L'inganno dei sensi. Storia della percezione sinestetica tra vista e tatto dall'antichità all'arte del Cinquecento

L'inganno dei sensi. Storia della percezione sinestetica tra vista e tatto dall'antichità all'arte del Cinquecento

Angelica Polverini

Libro: Copertina morbida

editore: Mimesis

anno edizione: 2010

pagine: 193

"Di quel rilievo che inganna la vista, ne è così partecipe la pittura..." Galileo con queste parole illustra i valori tattili della pittura, dove l'occhio, ingannato dal vivido realismo delle immagini, si comporta come una mano, confondendo l'intelletto. Tale inganno suscita sensazioni legate a doppio filo alla nostra capacità empatica e alla percezione del corpo, portando ad interrogarsi sulla portata illusionistica dell'arte. Il senso del tatto, considerato per secoli un senso minore e grossolano ai fini della conoscenza estetica, ha in realtà una storia affascinante, strettamente legata alla cognizione, alla memoria individuale e di conseguenza al nostro stesso linguaggio. Il testo presenta come un caleidoscopio i legami tra tatto e vista, alla ricerca delle descrizioni sinestetiche nella storia della filosofia, nella narrativa mitologica e nel cristianesimo, insinuandosi nelle contraddizioni delle ideologie preponderanti. Dai primi studi aristotelici sulle percezioni simultanee alle descrizioni delle esperienze estatiche trecentesche di sante, beate ed eremiti, si susseguono ragionamenti e racconti di chi si interrogò su questa curiosa percezione sinestetica. Nell'orizzonte cristiano il senso del tatto si legherà a doppio filo al fardello psicologico del senso di colpa, inaugurando così la negazione del corpo e la conseguente creazione di un prorompente immaginario denso di sensazioni corporali.
18,00

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