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Libri di Antonello Trombadori

Roma appena ieri nei dipinti degli artisti italiani del Novecento

Roma appena ieri nei dipinti degli artisti italiani del Novecento

Antonello Trombadori, Valerio Rivosecchi

Libro: Copertina rigida

editore: Newton Compton Editori

anno edizione: 2007

pagine: 235

Quest'opera vuole ripercorrere le ultime tappe di un genere pittorico di antica tradizione: la veduta romana. Gli estremi cronologici tra cui si collocano le novanta opere selezionate sono la fine della prima guerra mondiale e il secondo dopoguerra. "Appena ieri", ma alcune delle opere riprodotte, i mutamenti subiti dall'aspetto della città sono tanto radicali da riproporre, anche per anni così vicini, il topos fin troppo usato della "Roma sparita". La pittura, tuttavia, non documenta solo i mutamenti esteriori, come quelli avvenuti in nome del mito imperiale e a opera del "piccone risanatore". Sensibile all'evolversi della storia umana, registra le trasformazioni profonde subite dal "clima" della città, mentre questa vive le contraddizioni del Fascismo, gli orrori della guerra, le miserie e gli entusiasmi dell'Italia liberata. Eventi del nostro passato recente, eppure ancora poco noti dal punto di vista dell'interpretazione figurativa. Al crescente interesse da parte degli studiosi e del grande pubblico va incontro questa antologia, che propone, oltre ai pittori della Scuola Romana, anche il lavoro di illustri ospiti come De Chirico, De Pisis, Severini, e si sofferma sui rapporti tra i pittori e l'ambiente letterario.
9,90

Roma appena ieri

Roma appena ieri

Antonello Trombadori, Valerio Rivosecchi

Libro

editore: Newton Compton Editori

anno edizione: 2007

pagine: 240

41,32

Diario in pubblico. Lettere agli amici de «La carbonara»

Diario in pubblico. Lettere agli amici de «La carbonara»

Antonello Trombadori

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2001

pagine: 104

Il nucleo centrale di questo libro è costituito da articoli di Antonello Trombadori per "l'Unità" e mai pubblicati dal quotidiano del partito, da lettere senza risposta ad autorevoli compagni e carissimi amici, e da uno scambio epistolare con Norberto Bobbio. Tutti gli scritti testimoniano di una progressiva e sempre più lucida presa di distanza da quel togliattismo che era stato il filo conduttore di un'intera esistenza per giungere all'approdo socialdemocratico che egli considerava ormai l'unico possibile, ma che tuttora la sinistra italiana di matrice comunista fatica a guadagnare.
9,30

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