Libri di Antonio Carrano
Facciamo che io ero... Libro dei giochi per tutte le stagioni
Claudio Pallottini, Fabrizio Paris
Libro: Libro in brossura
editore: Il Barbagianni
anno edizione: 2017
pagine: 133
Un manuale di giochi per tutte le età e per tutte le stagioni, da quando in inverno si vogliono animare i lunghi pomeriggi in casa, a quando in estate si cercano attività da fare ali aperto o in viaggio. Alcuni giochi li facevamo anche noi da bambini, altri li abbiamo inventati, altri ancora potrete crearli voi, divertendovi insieme, grandi e piccoli. Per ciascun gioco bastano pochi oggetti di uso comune, entusiasmo e complicità. Età di lettura: da 6 anni.
Nel vuoto della creazione. La riflessione kantiana sulla storia
Antonio Carrano
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2016
pagine: 336
Condotta per lo più in brevi scritti rivolti alla discussione pubblica, in cui prende corpo la sua stessa idea di illuminismo, la riflessione kantiana sulla storia si collega al pensiero della 'destinazione' dell'uomo, nella sua duplice accezione: naturale e morale. È in rapporto al problema del dispiegamento delle sue disposizioni naturali che si chiarisce il significato dell'espressione che dà titolo al presente volume: nel vuoto della creazione. Con essa il filosofo non ha rimarcato il tratto lacunoso dell'animale 'uomo', individuando piuttosto nel vuoto la condizione necessaria (ma non sufficiente) perché si realizzi il fine ultimo della natura, nella forma del suo progressivo riempimento per opera dell'intero genere. Nel seguire la tendenza della cultura dell'epoca a dare risalto all'agire, secondo un modello di società laboriosa e aperta agli scambi, Kant ha rimarcato l'esigenza di mantenere viva la tensione ideale che sola è in grado di giustificare una prospettiva di cambiamento verso il meglio, altrimenti destinato a tradursi in un vantaggio meramente materiale.
Il pensiero che prova. Il destino nella riflessione filosofica di fine Settecento in Germania (Herder, Schelling, Hölderlin, Hegel)
Antonio Carrano
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2007
pagine: 244
Annoverato da Kant, con quello di felicità, tra i concetti "usurpati" di cui non si può legittimare il possesso dal semplice uso (come neppure l'uso, verrebbe da dire, dal semplice possesso), quello di destino non solo ricorre in maniera apparentemente innocua nel discorso filosofico, ma è stato oggetto nel corso della storia di saltuarie analisi. Il più delle volte, la sua trattazione è stata inglobata con esito incerto nel corpo della riflessione dai filosofi, i quali ne hanno modellato il contorno secondo le esigenze culturali del proprio tempo o lo hanno legato a più stretti interessi speculativi. È questo il caso degli autori trattati in questo libro: non tutti appartenenti alla stessa generazione, ma accomunati da legami più o meno evidenti, in una delle stagioni più intense della storia del pensiero, a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, in cui avvenne la tormentata gestazione dell'idealismo classico tedesco.
Dismisura e apparenza. Vicissitudini di un'idea: il sublime da Kant a Schopenhauer
Antonio Carrano
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2005
pagine: 206
Quale situazione prefigura e cosa definisce propriamente il sublime? Lo si può ritenere una categoria puramente estetica? O esso suppone una particolare determinazione dell'uomo, la sua dignità e destinazione? Mossa da queste domande, la ricerca analizza le due versioni del sublime (matematico e dinamico), individuando in esse non solo alcuni passaggi essenziali che segnano la rapida evoluzione dal criticismo all'idealismo, ma due filoni di pensiero caratterizzati dal rilievo che assume l'infinità del compito morale o la compassione suscitata dall'arte tragica.
Sublime
Antonio Carrano
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2008
pagine: 272
Tanto antica quanto segnata da lunghi intervalli e silenzi, la riflessione filosofica sul sublime ha accompagnato il processo di autocomprensione dell'uomo lungo un arco di tempo che dall'età classica giunge al Novecento. Nel ripercorrerne le tappe, il presente lavoro cerca di evidenziare come la questione del sublime sul piano filosofico non solo trova giustificazione nel concreto darsi di un sentimento ambivalente, apprezzato e ricercato dagli uomini, ma suppone altresì una situazione dì distanza, idonea a tradurre in senso estetico e a dare rilievo morale ad una forma raffinata dì coinvolgimento emotivo di fronte a ciò che agita e turba l'animo, da cui proviene (e insieme ci sì attende) una conferma della particolari delta natura umana. La cui identità, va detto, ha di particolare il fatto di essere determinata dal modo in cui il soggetto si rappresenta e si comprende nel tempo in rapporto a se stesso così come a ciò che lo circonda: natura o mondo umano e delle macchine che sia.