Libri di Antonio Lavieri
Sensi obliqui. Tempi e modi del tradurre
Antonio Lavieri
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2025
pagine: 126
Che cosa ci farà mai il gatto di Schrödinger in compagnia di Paul Valéry, Pierre Ménard e Teresa d'Avila? In che modo le esperienze di pensiero ci aiutano a ridefinire la ricerca traduttologica contemporanea? Come e quando i classici della traduzione diventano un «classico»? Lungo un percorso sospeso fra antichi dialoghi, manoscritti e processi di legittimazione sociale e autoriale, questa raccolta di saggi indaga i dispositivi retorici, estetici, poetici e ideologici attraverso i quali si esprimono le pratiche teoriche del tradurre in tempi, luoghi e testi diversi. Come l'antropologo, il traduttologo non scrive da un'isola metalinguistica da cui è possibile raccontare oggettivamente i fatti osservati e, come lui, deve fare attenzione non soltanto a essere attento, ma anche a distrarsi, a lasciarsi sorprendere dall'immaginario, dall'imprevisto, dal sogno. La storia della retorica e la storia della traduzione sono anche il racconto - inatteso, frammentario, poliedrico - della loro rappresentazione discorsiva. Con una prefazione di Franco Nasi
10 poeti per Vasyl' Stus e Marina Cvetaeva. Dentro di me sta già nascendo Dio. Inimitabile mente la vita
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2022
pagine: 80
Dieci poeti italiani riscrivono alcuni versi di Vasyl' Stus, poeta ucraino morto prematuramente in un campo del GULag nel 1985, e di Marina Cvetaeva, prodigiosa voce eretica della rivoluzione russa. Li unisce l'amore per Pasternak, Goethe e Rilke, ma anche una poetica della parola poetica come strumento di conoscenza e superamento dei limiti della storia. Un libro, un luogo oltre il conflitto, in cui scrivere vuol dire tradurre, tradurre vuol dire scrivere, dove «i poeti sono tutti ebrei». Annelisa Alleva, Fabrizio Bajec, Massimo Bocchiola, Roberto Deidier, Paolo Febbraro, Rosaria Lo Russo, Paola Loreto, Valerio Magrelli, Annalisa Manstretta, Edoardo Zuccato.
Il problema del tradurre (1965-2005)
Emilio Mattioli
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2017
pagine: 208
Quando, nel 1965, Emilio Mattioli pubblica «Introduzione al problema del tradurre», gli studi italiani dedicati alla traduzione annaspano ancora, con Croce e Gentile, nelle sabbie mobili dell'obiezione pregiudiziale: il metodo della nuova fenomenologica critica applicato ai processi traduttivi inaugura, lontano dalla pigrizia dei luoghi comuni, un esercizio critico che sarebbe durato più di quarant'anni. Riuniti per la prima volta in volume, questi saggi di Emilio Mattioli disegnano il percorso di una traduttologia viva, proteiforme, nel movimento euristico del linguaggio: «Imparare a convivere con la provvisorietà non è una rinuncia, ma una conquista, significa infatti riconoscere alla traduzione una partecipazione profonda e una funzione nell'ambito della vita dell'arte e aprirsi ad una comprensione non pregiudicata di questa attività, la cui centralità è fortemente presente nella coscienza culturale del nostro tempo tanto da configurarsi come un punto di riferimento per il riassestamento in atto dei saperi». Postfazione di Franco Buffoni.
Translatio in fabula. La letteratura come pratica teorica del tradurre
Antonio Lavieri
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2007
pagine: 276
Qual è il rapporto fra letteratura e saperi? E fra letteratura e "sapere traduttologico"? Che cosa può sapere una finzione letteraria delle teorie e delle pratiche traduttive? In che modo la letteratura pensa la propria traducibilità, lo statuto del traduttore e del suo lavoro nelle rappresentazioni dei mondi d'invenzione? Da Miguel de Cervantes a Jorge Luis Borges, da Abdelkebir Khatibi a Nicole Brossard, da Dezsö Kosztolányi a Italo Calvino, questo saggio analizza le forme specifiche di oggettivazione messe in atto nelle pratiche teoriche della scrittura narrativa, in un discorso che dà voce ai personaggi-traduttori e alle eroine-traduttrici, alle figure, ai motivi, alle riflessioni, alle lingue e alle parole che li accompagnano. In uno spazio ibrido fra finzione e teoria Pierre Menard e Maude Laures, Gallus ed Ermes Marana, Doña Marina e Teddy Bear ci aiutano a rileggere la teoria della traduzione e il suo metalinguaggio in un dialogo costante e proficuo con la teoria letteraria e con tutte le scienze umane e sociali. Vero e proprio dispositivo epistemologico nella ricerca linguistica, letteraria, estetica e antropologica, i racconti di traduzione mettono in scena un sapere poietico dove l'enunciazione vale quanto l'enunciato, dove la rappresentazione alimenta continuamente il dato empirico.