Libri di Antonio Tagliarini
Tre film. Cinque drammaturgie dedicate al cinema
Daria Deflorian, Antonio Tagliarini
Libro: Libro in brossura
editore: Luca Sossella Editore
anno edizione: 2022
pagine: 222
Il libro raccoglie cinque testi teatrali ispirati agli spettacoli che Daria Deflorian e Antonio Tagliarini hanno dedicato ad alcune figure eccezionali dell’immaginario cinematografico: la giovane aspirante attrice di Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli; i due vecchi ballerini che finiscono in un reality televisivo protagonisti di Ginger e Fred di Federico Fellini; la sconvolgente figura di Giuliana, interpretata da Monica Vitti, nel capolavoro Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni. I testi non riprendono le sceneggiature, dialogano liberamente con i film mentre chiamano in causa il nostro presente. E riportano in vita figure intense e toccanti, antieroiche e sempre in bilico: Adriana, Giuliana, Pippo e Amelia raccontano l’Italia che fatica a comprendere e assorbire gli imperativi della modernizzazione. Con la leggerezza della scrittura viva del teatro, Deflorian e Tagliarini si portano molto vicini alle sofferenze e alle esitazioni di questi personaggi. Che sono le stesse di tutti noi.
Quasi niente
Daria Deflorian, Antonio Tagliarini
Libro: Libro in brossura
editore: Luca Sossella Editore
anno edizione: 2019
pagine: 90
"Si arriva al punto di sognare un disastro, un'esplosione «per godere della bellezza indescrivibile di una fitta, una sconfitta finalmente alta, da film. Da apocalisse. Da rovina». Perché il dolore di cui parlano non è un male acuto, ma sordo, il dolore di non sentire niente e di desiderare di sentire tantissimo, come una nostalgia di passione, di poter essere finalmente travolti dall'oblio, dalla felicità, di poter essere toccati, stravolti, rivoltati dall'altro, di poter uscire fuori dal proprio pensarsi, aggiustarsi, per respirare fuori di sé. Prendersi un po' di pace. Essere e basta".
Il cielo non è un fondale
Daria Deflorian, Antonio Tagliarini
Libro: Libro in brossura
editore: Cue Press
anno edizione: 2017
pagine: 55
I sogni, dice il filosofo George Didi-Huberman, ci lasciano soli. Nella solitudine dei nostri sogni gli altri, come attori su un palcoscenico, sono e non sono sé stessi. "Il cielo non è un fondale" parte da un sogno che è a sua volta generato da una canzone. È lì, tra il buio e il corpo della musica che inizia il vero, paradossale lavoro del teatro: sognare gli altri assieme a loro, in uno spazio scenico vuoto che si ingrandisce e si restringe, come l'architettura, a un tempo contratta e smisurata, della nostra mente. Antonio racconta di aver sognato Daria nei panni di una barbona e, pur avendola riconosciuta, di essere passato oltre; quel gesto innesca una ritmica di incontri e di misconoscimenti, di cadute e di incidenti, di parole e di canzoni, scandita da due sentimenti contraddittori: la paura di essere noi stessi l'altro e il desiderio di metterci, per una volta, al suo posto. Ma come conciliare la compassione e un'obesità dell'io che non resiste alla tentazione di sostituire a ogni storia la propria? Alla fine scopriamo, comicamente e tragicamente, l'impossibilità di trasformare la vita quotidiana in una mera idealità. Anche perché «va a finire sempre che la domenica la gente litiga».
Trilogia dell'invisibile
Daria De Florian, Antonio Tagliarini
Libro: Libro in brossura
editore: Titivillus
anno edizione: 2014
pagine: 152
Daria Deflorian e Antonio Tagliarini hanno dato vita a un percorso artistico che guarda alla scrittura post-drammatica, con personaggi/nonpersonaggi che si materializzano sul confine tra la biografia dell'attore e finzione e che stanno in scena in una modalità che ricorda più quella della performance che della recitazione. Centrale, nella loro drammaturgia, è l'esperienza dell'opera d'arte come momento da cui scaturisce una riflessione più ampia. Così si parte dal video di "Café Müller" di Pina Bausch, da un reportage narrativo del polacco Mariusz SzczygieB sulla vita ordinaria di Janina Turek o dalla pagina di un romanzo dello scrittore greco Petros Markaris per avvitarsi in lunghe digressioni che ci parlano del nostro fare i conti con "l'invisibile". Un invisibile odierno che ha a che vedere con quel "senso del tragico" quasi del tutto espulso dal palcoscenico della contemporaneità. Questo volume raccoglie i tre testi delle trilogia, accompagnati dalle riflessioni di esperti del teatro come Graziano Graziani, Gerardo Guccini, Renato Palazzi, Attilio Scarpellini.