Libri di Bernardo Cortese
L'ordinamento dell’Unione Europea tra autocostituzione, collaborazione e autonomia
Bernardo Cortese
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2018
pagine: XVII-342
“L’ordinamento dell’Unione europea tra autocostituzione collaborazione e autonomia” si articola in cinque parti. Nella prima si mostra come il fenomeno di integrazione giuridica europea si sia sviluppato attraverso la formazione di un ordinamento giuridico interindividuale di carattere sovranazionale, affermatosi nell’effettività grazie alla concreta convergenza tra “richieste” della Corte di giustizia e “risposte” degli ordinamenti nazionali, in primis attraverso i loro giudici, in un fenomeno che complessivamente si deve definire di autocostituzione, perché ha portato all’affermazione di un ordinamento di tipo originario, seppure a valle delle previsioni dei Trattati. Ulteriormente, si descrivono gli ambiti nei quali quel sistema si è affermato, e le modalità con cui esso si struttura, sia nel contesto di un’amministrazione diretta, sia al di fuori di quella, grazie ad un reale sdoppiamento delle funzioni delle giurisdizioni nazionali e delle autorità amministrative degli Stati membri: insieme organi dell’ordinamento interno e di quello comune. Nella seconda parte, si approfondiscono le conseguenze di tale processo in un settore specifico, quello della cultura, di particolare interesse per le ricadute che ha sull’impostazione generale dei rapporti tra ordinamento interindividuale comune e ordinamenti nazionali. Nella parte terza lo studio affronta il tema dei conflitti straordinari tra quegli ordinamenti: quei conflitti, cioè, che non è possibile risolvere in prima battuta semplicemente riconducendoli nell’alveo dell’ordinamento comune ed applicando di conseguenza il principio del primato: sono le questioni dei c.d. controlimiti e del controllo sugli atti ultra vires. L’autore propone un approccio di diritto internazionale collaborativo quale strada appropriata per l’appianamento di tali conflitti, nel rispetto della disciplina dei Trattati, intesi quali strumenti di diritto internazionale. Il diritto internazionale è visto infatti come quadro giuridico grazie al quale l’ordinamento interindividuale comune si è sviluppato e nel quale si contengono anche i principi per la soluzione di tali conflitti. Nella parte quarta, lo studio si concentra sul concetto di autonomia come chiave per la comprensione dell’interazione tra ordinamento comune ed ordinamenti nazionali e della posizione dell’individuo. Anche attraverso l’analisi degli sviluppi recenti del diritto internazionale privato dell’Unione, si mostra l’avvenuto mutamento del paradigma nell’ambito del quale si è tradizionalmente ricondotta la relazione tra l’individuo e lo Stato: quello della cittadinanza. Nel quadro della coesistenza di molteplici ordinamenti interindividuali nazionali coordinati da un ordinamento comune, lo studio mostra come la cittadinanza dell’Unione ponga oramai l’individuo nella posizione di scegliere l’ordinamento nazionale nel quale tendenzialmente inserire la rete dei propri rapporti giuridici, non solo in relazione allo svolgimento di un’attività economica, ma anche per i rapporti personali. La parte quinta contiene le conclusioni dello studio, in relazione tanto all’istituto della cittadinanza, quanto alla concezione della sovranità che si può utilmente ritenere nel contesto attuale: non una nozione assoluta, ma una necessariamente limitata, per l’esistenza in Europa di più ordinamenti interindividuali nell’ambito dei quali si esercita, parallelamente, un potere di governo diretto sugli individui.
Studi in onore di Laura Picchio Forlati. Ediz. italiana, inglese, francese e tedesca
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2015
pagine: XXIII-510
Il diritto antitrust dell'Unione Europea
Bernardo Cortese, Fabio Ferrario, Pietro Manzini
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2014
pagine: VIII-340
Il volume ha ad oggetto la trattazione delle regole di concorrenza dell'Unione applicabili alle imprese ed è suddiviso in cinque parti. Le prime due corrispondono ai due istituti del diritto antitrust UE disciplinati direttamente dagli articoli 101 e 102 del Trattato, intese ed abusi di posizione dominante. Le due successive parti si occupano separatamente, dato l'interesse peculiare dei temi, dei profili procedurali e delle ammende, in relazione ai regimi delle intese e degli abusi. Infine, è analizzato il tema delle concentrazioni, considerando unitariamente sia la disciplina sostanziale che quella procedurale ad esso relativa. Per ciascuna parte gli autori hanno seguito essenzialmente uno schema unitario, che consiste nella trattazione dei singoli argomenti, ciascuno dei quali è accompagnato dai passaggi più significativi della giurisprudenza della Corte di giustizia e da tre quesiti di verifica finalizzati ad accertare l'assimilazione dei concetti fondamentali. L'impostazione complessivamente utilizzata consente di affrontare con concretezza ed attualità le tematiche più significative del diritto della concorrenza dell'Unione europea.
Il trasferimento di tecnologia nel diritto internazionale privato. Licenza e cessione di privative industriali e know-how
Bernardo Cortese
Libro
editore: CEDAM
anno edizione: 2002
pagine: XVIII-442
VNTVN ed essi restituiranno. Studi sulla restituzione dei beni d'arte trafugati nella persecuzione antiebraica nazifascista
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2023
pagine: 336
È particolarmente suggestivo cominciare una riflessione sul tema della restituzione dell’arte depredata dai nazisti agli ebrei perseguitati con una citazione da Se non ora, quando? di Primo Levi. In quel passaggio c’è infatti, evidente, il richiamo testuale alla restituzione. Insieme c’è però, forte, il riconoscimento della tradizione ebraica: profilo chiave di una giustizia “restitutiva” che risponda al diniego della dignità insito nel disegno genocida, in cui la questione delle spoliazioni deve necessariamente (anche se non esclusivamente) iscriversi. C’è, ancora, il richiamo alla pluralità (diversità) delle storie (personali e sociali) che finiscono nell’orrenda rete della Shoah: gli ebrei delle varie tradizioni, orientali ed occidentali; gli ebrei praticanti e quelli non praticanti, sino agli atei di discendenza ebraica. Tutti costoro furono allora forzati in un’identità imposta dai persecutori e accettata dagli indifferenti, che diventò così tragicamente reale non solo nella persecuzione, durante il dominio nazifascista d’Europa, ma anche nell’assenza di risposta, frutto di quella stessa, perdurante indifferenza, dopo la fine della guerra. Quell’unità di persecuzione ed indifferenza richiede, ora, un’unità di risposta, seppur tardiva. Poiché però il fenomeno di cui ci si occupa fu, in realtà, complesso e multiforme e non fu il solo a vedere – in un quadro di crimine internazionale perpetrato dalle forze nazifasciste – una colossale opera di depredazione, o spoliazione, di beni artistici, pure la risposta, seppur complessivamente unitaria (la restituzione), dovrà in qualche modo tener conto anche dei profili di diversità all’interno di quel fenomeno, da un lato, e della diversità di quel fenomeno rispetto ad altri (la depredazione artistica compiuta fuori dal contesto della persecuzione antiebraica e del genocidio). Ecco allora la necessità di interrogarsi su quali siano i fenomeni storici di spoliazione su cui si intende volgere lo sguardo, e su cosa si intenda per restituzione.