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Libri di Biagio Marin

Gorizia

Biagio Marin

Libro: Libro in brossura

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 160

Quando, nel 1940, Biagio Marin pubblica la prima edizione di questo libro, Gorizia è già una delle città più rappresentative della sua geografia sentimentale. Luogo dell’anima e di rarefatte suggestioni, essa simboleggia anche il momento della sua prima formazione intellettuale e fa bene Elvio Guagnini nell’Introduzione a citare le parole con le quali lo scrittore-poeta dipinge, in una pagina memorabile, l’arrivo in città: “Il fracasso del treno era diventato un pieno d’orchestra, la gioia erompeva dal mio cuore nel ritmo della corsa. Entrai in città a piedi; il vespero, per me, si prolungava benigno. E non vidi brutture e rovine; solo l’altare azzurro dell’altipiano di Ternova, e sopra ad esso, immota, una nube festosa, inzuppata di toni violetti. L’ombra inondava le vie, un velo celeste attenuava la morte, ma io avevo l’anima piena di canto”. Con occhio incantato Marin trasfigura liricamente i luoghi del territorio goriziano, gli incontri, le vite di persone umili, le biografie illustri di suoi compagni di studi (primo fra tutti Scipio Slataper) o di amici come Nino Paternolli e soprattutto la Grande Storia che aleggia sempre su Gorizia, segnandone un destino colmo di pathos. In questo modo il poeta gradese cesella un ritratto di Gorizia fatto di cultura, bellezza e, ancora, di Storia, che appare modernissimo e allo stesso tempo, nella prefigurazione di un tempo nel quale i confini cadranno, profetico.
18,00 17,10

Pan de pura farina. Testo gradese e italiano

Pan de pura farina. Testo gradese e italiano

Biagio Marin

Libro: Copertina rigida

editore: San Marco dei Giustiniani

anno edizione: 2004

pagine: 64

10,00

Le litànie de la Madona

Biagio Marin

Libro

editore: Ancora

anno edizione: 2007

pagine: 112

Le "litanie de la Madona" sono 48 poesie o, meglio, commenti poetici alle litanie lauretane (la preghiera mariana che si recita alla fine del Rosario). Il testo si rifà alla poetica di Biagio Marin, profondamente legata alle radici della sua terra, alla sua cultura primitiva marinara, costruita sui dolori dell'esistenza, sulle gioie e amori per le memorie del passato, dove proprio il dialetto gradese con le sue risonanze acquista, in questo senso, una sua verità morale e religiosa. Marin riesce a creare un linguaggio raffinato che nel corso della sua lunga attività creativa si perfeziona nello stile e raggiunge alti livelli di essenzialità e musicalità.
11,00 10,45

I canti de l'isola (1970-1981)

I canti de l'isola (1970-1981)

Biagio Marin

Libro

editore: Lint Editoriale

anno edizione: 2008

pagine: 1390

41,32

«I chiaroscuri di un affetto vero». Lettere a Pier Paolo Pasolini 1952-1969

Biagio Marin

Libro

editore: PM edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 194

Sono molte le diversità, anche ineliminabili, che emergono dalla loro corrispondenza. La dinamicità interiore e intellettuale di Pasolini rimarrà sempre distante dal mondo lagunare di Marin, fatto di stasi infinite, mutazioni impercettibili, sfumature di colori, odori e suoni. Ma al di là di tutto questo c’è una sintonia di fondo che è percezione di un’appartenenza, di umanità: “Siamo tanto diversi, – scrive Marin a Pasolini il 24 maggio 1963 – eppure abbiamo in comune delle note, degli accordi fondamentali. Tu sei stato il primo a capirmi, e io ho capito te con tutta la mia anima”. E non ha importanza che tale comprensione abbia mantenuto al proprio interno zone d’ombra, disagio, parzialità. Marin è convinto che il tempo ci renderà Pasolini “libero della sua morte”, e attraverso una sorta di processo di purificazione gli verrà restituito e verrà restituito al mondo nella sua intera bellezza ormai priva di “scandalo”, libera e liberata da ogni contrasto. “Verrà il tempo” – annota sul diario il 17 gennaio 1977 – in cui le sue analisi “sulla nostra attuale realtà, verranno giudicate esemplari ed espressione di una grande anima, di un grande spirito”. Ha avuto ragione.
20,00 19,00

La girlanda de gno suore

La girlanda de gno suore

Biagio Marin

Libro

editore: San Marco dei Giustiniani

anno edizione: 2008

pagine: 104

Una riedizione della seconda raccolta poetica del poeta gradese che scrisse in occasione delle nozze della sorella nel 1922.
24,00

Paesaggi, storia e memoria. Pagine rare e inedite dell'Archivio Marin della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

Biagio Marin

Libro

editore: Fabrizio Serra Editore

anno edizione: 2008

pagine: 232

La fortuna di uno scrittore dopo la sua scomparsa può dipendere anche dalla disponibilità dei suoi scritti, ovvero da come sono gestiti e pubblicati, quindi da come l'interesse e - perché no? - la curiosità del pubblico vengono alimentati. Nel caso di Biagio Marin esiste per fortuna il Centro Studi a lui intitolato che svolge tale funzione, egregiamente promuovendo edizioni, raccogliendo, conservando e catalogando inediti, manoscritti e documenti, infine organizzando la stampa di volumi che riuniscono scritti sparsi, minori rispetto al corpus poetico, ma spesso gustosi e sicuramente utili per arricchire la conoscenza dell'autore, renderne più agevole l'interpretazione, riaccendere l'attenzione. Si collocano in tale contesto le brevi prose qui riunite. Tutta una sezione è formata da pagine dedicate da Marin alla propria terra, con specifico riferimento a Trieste e a Grado, viste da angolature particolari. Il primo e più vasto nucleo del volume è invece costituito da interventi di Marin su scrittori fra Ottocento e Novecento, giuliani o dell'area culturale veneta. Il pezzo più cospicuo di questa sezione critico-memorialistica riguarda Giani Stuparich. Era forse inevitabile, data l'ammirazione e l'amicizia (non priva di crisi e di contrasti) fra i due. Si tratta di un saggio importante, che solo un esperto conoscitore sia dell'uomo sia della sua opera sia di tutto il contesto giuliano poteva scrivere.
48,00 45,60

Dialogo al confine. Scelta di lettere 1978-1985

Dialogo al confine. Scelta di lettere 1978-1985

Gino Brazzoduro, Biagio Marin

Libro: Libro in brossura

editore: Fabrizio Serra Editore

anno edizione: 2009

pagine: 326

"Ricostruire un ambiente storico per definire profili, valutare opere e capire le scelte dei protagonisti è impegno che dà esiti sempre manchevoli; parlare del passato soggiace immancabilmente alle categorie di valore di chi si impegna a farlo. Tuttavia i documenti parlano, e la soggettività di chi oggi voglia vedere più a fondo nella concretezza dei documenti non può che favorire un arricchimento di interesse e l'apertura di nuovi itinerari di ricerca, specie se i documenti sono "nuovi". Con questo spirito pubblichiamo il carteggio che ha impegnato in fitto dialogo Gino Brazzoduro, poeta e ingegnere chimico di origine fiumana, ed il poeta Biagio Marin, carteggio che nella sua totalità è presente nell'archivio privato della signora Anna Brazzoduro, ed in parte anche nel Fondo Marin della Biblioteca Civica di Grado, dove occupa una posizione di notevole interesse, avendo accanto altri carteggi e documenti di autori ed intellettuali fiumani con cui Marin ha avuto contemporanea corrispondenza, così da arrivare ad uno scambio epistolare a tre." (Dalla Presentazione di Edda Serra).
64,00

Il libro di Gesky

Il libro di Gesky

Biagio Marin

Libro: Libro in brossura

editore: Fabrizio Serra Editore

anno edizione: 2010

pagine: 132

Il libro di Gesky, finora inedito, è un quadernetto ben conservato di settantacinque pagine non numerate, legato in filo e rilegato in pelle colorata. È un manoscritto autografo di Biagio Marin, firmato con lo pseudonimo di Marino Marin. È datato dal 24 gennaio 1913 al 21 marzo 1914, scandito all'interno dalle date di stesura, con indicazione delle località in cui è stato redatto (prevalentemente Vienna, ma anche Grado e Gorizia). Gelosamente conservato, è stato fatto uscire ora dagli eredi del poeta per la sua pubblicazione. Si tratta del primo dei suoi mitici "Diari', caratterizzato da riferimenti al vissuto ma atteggiato anche a forma di dialogo e a rapporto epistolare, con Gesky appunto (nella vita, Gemma Apollonio, amica gradese di quattro anni più giovane), interlocutrice muta. Il libro ci consente di rivedere la personalità di Marin, la sua ricerca di amore e di dialogo, ma anche l'ironia beffarda; lo scontro fra la libertà del poeta e le istituzioni e le convenzioni sociali; il rifiuto dell'utile e delle convenzioni borghesi.
26,00

Scritti goriziani, 1920-1923

Scritti goriziani, 1920-1923

Biagio Marin

Libro: Libro in brossura

editore: Fabrizio Serra Editore

anno edizione: 2012

pagine: VI-174

"Gli Scritti goriziani 1920-1923" di Biagio Marin si propongono come un piccolo fascio di documenti a tutt'oggi da analizzare e studiare sotto vari punti di vista. Mentre compensano infatti alcuni momenti della biografia mariniana ancora imprecisi e vaghi o incompleti, di fatto orientano alla ricerca e alla riflessione storiografica di più ampio respiro, che tocca la città di Gorizia nel momento cruciale del primo dopoguerra. La pubblicazione di tali scritti, arricchita da documenti inediti preziosi, riguarda poi la valutazione dei caratteri della scrittura e dell'itinerario dello scrittore e del poeta - in quanto tale. Sono quindi documenti che attestano un periodo dell'impegno e degli interessi di intellettuale e di cittadino di Marin finora poco sondato e documentano un clima di esperienze a cui poi la città di Gorizia, a sua volta, sembra avere dato relativa importanza. Particolare attenzione è posta agli scritti pedagogici, un tema centrale nell'attività di Marin, e al "momento vociano" della città promosso da Marin con le presenze dirette ed indirette di Salvemini, Gobetti e Monti, di Gentile e di Prezzolini e al socialismo goriziano; nonché ai rapporti di Marin - e della stessa Voce e del socialismo di quegli anni con il mondo slavo. Ed è questo un capitolo nuovo di ricerca e di studio, da avviare sistematicamente, tenendo conto anche della mobilità dei confini nella Venezia Giulia nel secolo scorso.
34,00

Ti devo tanto di ciò che sono. Carteggio con Biagio Marin

Claudio Magris, Biagio Marin

Libro: Libro rilegato

editore: Garzanti

anno edizione: 2014

pagine: 406

Faceva ancora il liceo Claudio Magris quando nella Trieste degli anni Cinquanta conobbe Biagio Marin, figura leggendaria di intellettuale e maestro, ma soprattutto poeta luminoso, ammirato dai critici seppure ancora lontano dalla fama nazionale che sentiva di meritare. Il quasi mezzo secolo di età che li separava non impedì lo sbocciare di un'amicizia febbrile, coltivata per quasi trent'anni attraverso incontri e, sempre più frequentemente, lettere che qui si pubblicano per la prima volta, grazie alla cura di Renzo Sanson. Gli scambi tra i due testimoniano di un rapporto tra allievo e maestro fatto di stima e ammirazione: Marin aveva perso in guerra il figlio Falco, e riversò l'affetto di un padre su Magris, "figlio d'anima"; Magris in Marin trovò il suo modello di libertà. Rivelano un affetto fortissimo, ma testimoniano senza pudori di scontri, asprezze e incomprensioni, raccontando due vite parallele che si intrecciano e si ritrovano nel corso degli anni: Marin vorrebbe Magris suo erede esclusivo, pur sapendo che sarà impossibile, e soprattutto gli chiede di aiutarlo a conquistare quel riconoscimento che ancora pare sfuggirgli; Magris, soprattutto negli anni della sua formazione e della crescita intellettuale, gli chiede spesso consiglio e conforto, ma non esita a replicare l'eterno dramma del conflitto con il padre quando avverte il peso della personalità e della irruenza di un uomo non a caso chiamato in famiglia "fronte di tempesta".
18,60 17,67

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