Libri di Carlo Vercellone
L'università indigesta. Professori e studenti nell'accademia neoliberale
Francesco M. Pezzulli
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2024
pagine: 128
Il libro tratta dell’avvento dell’università neoliberale in Italia e delle sue conseguenze sugli studenti e sui professori: dalle riforme degli anni Settanta, fino alle più recenti. Nei primi capitoli vengono passati in rassegna i principali cambiamenti organizzativi e gestionali delle strutture universitarie indotti dagli ultimi cinquant’anni di riforme, viste anche alla luce dei movimenti studenteschi che hanno cercato di contrastarle. Negli ultimi capitoli, invece, vengono presentate riflessioni, sui professori e sugli studenti, relative alle loro attuali condizioni sociali e soggettive, che lasciano ipotizzare un vero e proprio cambiamento antropologico delle figure prodotte dall’accademia neoliberale. Tra storia e attualità, tra riforme e movimenti, ecco il nuovo volto dell’università e dell’homo academicus. Il volume è arricchito da una prefazione dell’economista Carlo Vercellone e da una postfazione del sociologo Federico Chicchi.
Il community land trust. Autonomia privata, conformazione della proprietà, distribuzione della rendita urbana
Antonio Vercellone, Carlo Vercellone
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2020
Il Comune come modo di produzione. Per una critica dell'economia politica dei beni comuni
Carlo Vercellone, Francesco Brancaccio, Alfonso Giuliani, Pierluigi Vattimo
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2017
pagine: 230
Che cosa è il Comune? Quali sono i suoi fondamenti? Si tratta di un insieme di risorse ben delimitate - i cosiddetti beni comuni - o, invece, di un principio generale d'organizzazione sociale della produzione? La necessità di ripartire da tali interrogativi nasce dalla ricchezza, ma anche da una certa confusione, che caratterizza il dibattito sul Comune. Da un lato, nozioni come Comune al singolare, commons, beni comuni, proprietà comune, common-pool resources ecc., sono utilizzate talvolta come sinonimi, talvolta opposte le une alle altre, senza darne una definizione precisa. Dall'altro, si tende spesso a dimenticare come dietro l'uso di questi termini si celino approcci molto differenti, sia sul piano teorico, sia su quello del ruolo politico che il Comune potrebbe svolgere in un progetto di trasformazione sociale. Il proposito di questo saggio è di contribuire a fare chiarezza su tali questioni attraverso un approccio multidisciplinare che combina teoria e storia. L'obiettivo è duplice. Il primo è di fornire al lettore una guida per un'analisi critica delle principali teorie economiche e giuridiche dei beni comuni. Un'attenzione particolare sarà data agli apporti e ai limiti del contributo di Elinor Ostrom e al dibattito sulla cosiddetta tragedia dei beni comuni. Questa rassegna della letteratura ci permetterà anche di mostrare ciò che il Comune non è o, perlomeno, ciò a cui non deve essere ridotto. Il secondo obiettivo è di proporre un approccio alternativo a quello dell'economia politica. In questo quadro, il Comune è pensato come un vero e proprio "modo di produzione".