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Libri di Carmine Catenacci

Le «Vespe di Aristofane». Giornate di studio in ricordo di Massimo Vetta

Le «Vespe di Aristofane». Giornate di studio in ricordo di Massimo Vetta

Libro: Libro rilegato

editore: Fabrizio Serra Editore

anno edizione: 2020

Nel decimo anno dalla morte di Massimo Vetta, illustre studioso di letteratura greca, i curatori del presente volume hanno voluto tenere vivo il suo ricordo organizzando un seminario che ha raccolto una parte dell’esperienza di ricerca maturata sulle Vespe negli ultimi anni e che, al tempo stesso, ha indicato nuovi indirizzi nell’interpretazione di questa commedia. Il seminario, organizzato dall’Università “G. d’Annunzio” di Pescara (13-14 dicembre 2018), ha prodotto risultati fruttuosi sia nell’analisi dei personaggi e della trama, sia nello studio dei legami della commedia con la realtà sociale e politica dell’Atene del tempo. Si prendono in esame anche i meccanismi, i presupposti e i risultati della parodia esercitata nei confronti della lirica e della tragedia, il legame stretto fra l’eroe comico e la dimensione dionisiaca, l’aspetto metrico e teatrale della rappresentazione.
170,00

Le «Vespe di Aristofane». Giornate di studio in ricordo di Massimo Vetta

Le «Vespe di Aristofane». Giornate di studio in ricordo di Massimo Vetta

Libro: Libro in brossura

editore: Fabrizio Serra Editore

anno edizione: 2020

pagine: 244

Nel decimo anno dalla morte di Massimo Vetta, illustre studioso di letteratura greca, i curatori del presente volume hanno voluto tenere vivo il suo ricordo organizzando un seminario che ha raccolto una parte dell’esperienza di ricerca maturata sulle Vespe negli ultimi anni e che, al tempo stesso, ha indicato nuovi indirizzi nell’interpretazione di questa commedia. Il seminario, organizzato dall’Università “G. d’Annunzio” di Pescara (13-14 dicembre 2018), ha prodotto risultati fruttuosi sia nell’analisi dei personaggi e della trama, sia nello studio dei legami della commedia con la realtà sociale e politica dell’Atene del tempo. Si prendono in esame anche i meccanismi, i presupposti e i risultati della parodia esercitata nei confronti della lirica e della tragedia, il legame stretto fra l’eroe comico e la dimensione dionisiaca, l’aspetto metrico e teatrale della rappresentazione.
85,00

I poeti del canone lirico della Grecia antica. Testo greco a fronte

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2017

pagine: 384

La poesia greca antica, a differenza di quella moderna, non era destinata alla lettura e alla ricezione solitaria, ma all'esecuzione di un singolo cantore o di un coro con l'accompagnamento musicale di uno strumento a corda o a fiato, e in certi casi con movimenti di danza. La performance poetica era un vero e proprio spettacolo in presenza di un pubblico, che poteva variare dal gruppo circoscritto e omogeneo del simposio all'intera comunità civica. La poesia greca agiva come mezzo di interrelazione tra singolo e collettività, come strumento di partecipazione e integrazione, ma anche di interpretazione, discussione e costruzione della realtà. Attraverso la poesia l'uomo greco non solo conosceva le radici della sua identità, riflesse nel passato mitico e storico, ma era anche orientato verso valori e modelli autorevoli di comportamento. Il poeta era un sapiente, depositario di conoscenze e valori, e la sua opera era politica, poiché era un "maestro di verità" che interveniva in modo influente nella vita pubblica e nella formazione della coscienza della polis. In questa antologia vengono raccolti alcuni componimenti di quei poeti che hanno costituito il Canone della lirica greca antica, monodica e corale, Alcmane, Saffo, Alceo, Stesicoro, Ibico, Anacreonte, Simonide, Pindaro, Bacchilide e Corinna, introdotti e commentati dai curatori, con lo sforzo di far comunicare passato dei classici e presente dei contemporanei.
12,00 11,40

Il tiranno e l'eroe. Storia e mito nella Grecia antica

Il tiranno e l'eroe. Storia e mito nella Grecia antica

Carmine Catenacci

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2012

pagine: 239

Le prime attestazioni di "tiranno" nella Grecia arcaica mostrano che il significato originale del termine è "signore assoluto". Egli può piegarsi alla massima ammirazione come alla massima esecrazione. Il bifrontismo della parola si riflette nella carriera dei personaggi storici ai quali l'appellativo subito aderisce. Le vite dei tiranni si snodano attraverso passaggi ricorrenti che ricalcano la biografia dell'eroe del mito: predestinazione e infanzia marginale; prova di accesso al potere; abnormità erotica; attività di predazione e di fondazione; tragedia familiare del potere e morte eccezionale. Al curriculum dell'eroe il tiranno associa il tratto morfologico che connota i protagonisti del mito: la predisposizione all'eccesso e alla dismisura nella violenza e nell'intelligenza, nell'amore e nell'odio, nel bene come nel male. Il tiranno parla la lingua del mito. Tra apoteosi e maledizione, sacralizzazione del potere e sacrilegio istituzionalizzato, vecchio e nuovo ordine, la figura del tiranno si colloca alla confluenza tra fatti storici e propaganda, schemi di civiltà e archetipi del potere.
24,50

Il tiranno e l'eroe. Per un'archeologia del potere nella Grecia antica
11,36

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