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Libri di Corrado Stajano

Destini. Vite di un mondo perduto

Corrado Stajano

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2023

pagine: 268

Stavano passeggiando quando Cesare Garboli chiese a Corrado Stajano che cosa lo interessasse di più nella vita. La risposta di Stajano nacque di getto, come uscita dalla profondità dell’inconscio: «I destini», disse. E Garboli, quasi parlasse a se stesso: «Anche a me», sussurrò. Da questo dialogo prende ispirazione la raccolta Destini, che comprende scritti su donne e uomini incontrati dall’autore nel corso dell’esistenza: una serie di ritratti, dal grande banchiere al famoso regista, al frate ribelle, al militante rivoluzionario, all'autore illustre. Con la scrittura sobria che lo caratterizza, l’autore del “Sovversivo” e di “Un eroe borghese” ci offre uno spaccato politico e culturale della vita italiana del secolo scorso, raccontato con profonda sensibilità e conoscenza senza tralasciare mai la semplice umanità del mondo degli umili.
17,00 16,15

Il disordine

Il disordine

Corrado Stajano

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 1997

pagine: 285

18,00

Diario di Gusen

Aldo Carpi

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2023

pagine: XXX-330

Questo libro, forse l'unico diario uscito da un lager nazista, è un monito per non abbassare la guardia contro chi vuole cancellare la verità calpestando i diritti e la dignità dell'uomo. «Chissà che cosa proveranno i giovani di oggi – si chiede Corrado Stajano nell’Introduzione – nel leggere il Diario di Gusen di Aldo Carpi…, e chissà che cosa proverebbe Carpi se fosse vivo nel sapere che cosa è successo e che cosa sta succedendo nel mondo». La storia può ripetersi tragicamente. Ma il valore di questo diario va ben oltre quello del semplice documento. Innanzitutto perché fa percepire in presa diretta come si può vivere in un luogo in cui è dato solo morire, e poi perché racconta l’impari lotta di chi s’impegna con tutte le forze a conservarsi «uomo», salvando la propria intelligenza e i propri valori in un microcosmo in cui pure la solidarietà è considerata un crimine. Le parole di Carpi, il suo voler guardare sempre oltre l’orrore, l’abbandono, la paura e la morte rimangono una lezione di umanità e di coraggio insieme con la sua intensa attività di pittore, così come dimostrano i suoi disegni qui riprodotti e che fanno parte integrante del testo. Con uno scritto di Mario De Micheli.
14,00 13,30

Eredità

Corrado Stajano

Libro

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 165

È il 1939: tra due ali di folla gioiosa sfilano Galeazzo Ciano e Joachim von Ribbentrop. I due ministri degli Esteri si sono riuniti a Como per definire l'imminente firma del Patto d'Acciaio. Alla parata assiste un bambino che sventola la bandierina italiana e quella germanica con la svastica. È un Figlio della Lupa, non ha ancora dieci anni. Sembra un'infanzia serena, la sua in riva al lago: il gelato in piazza, le pasticcerie e il giocattolaio, le figurine dei calciatori, la gita della domenica in battello. Gli scolari cantano inni marciando dietro al maestro in sahariana nera, salutano come gli antichi romani: non fanno così tutti i bambini del mondo? A Como vivono allora Alida Valli, l'attrice dall'anima inquieta, Giuseppe Terragni, il grande architetto razionalista e ammiratore ossequioso del fascismo, Margherita Sarfatti, la ninfa egeria di Mussolini, poi ripudiata dal suo Dux. Sono solo alcuni dei volti che rivivono fra queste pagine, in cui, con una scrittura intensa e delicata, Corrado Stajano racconta la città e torna a quel fatale 1939, ai giorni in cui l'Italia e il mondo si avvicinano alla tragedia con giuliva inconsapevolezza: sembra che uomini e donne non sentano la cappa che pesa sulle loro vite. Ma la guerra lacera ogni illusione. La guerra fa diventare adulti in fretta. Dopo solo sei anni, quel bambino, ora ragazzo, si ritrova frastornato nel groviglio di una Milano distrutta, un magma privo di forma e di colore, simbolo di tante esistenze spezzate, tra macerie, dolore e morte. La storia individuale di "Eredità" diventa storia collettiva. Sembrava che la Seconda guerra mondiale sarebbe servita a conservare per sempre la pace, il bene sommo: era un'utopia. Il mondo è anche oggi sull'orlo di guerre devastanti. La narrazione di Corrado Stajano aiuta a comprendere, grazie alla forza della memoria, il senso dell'irrinunciabile contemporaneità della Storia.
18,00 17,10

Un eroe borghese

Un eroe borghese

Corrado Stajano

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2022

pagine: 240

Giorgio Ambrosoli è un avvocato milanese, conservatore e cattolico. Muore nella notte di una Milano deserta, ucciso da un sicario venuto dall'America, l'11 luglio 1979. Nel settembre 1974 la Banca d'Italia aveva nominato Ambrosoli commissario liquidatore dello scricchiolante impero bancario di Michele Sindona. Uomo d'affari romanzesco, spregiudicato equilibrista della finanza internazionale, amico di ministri della Repubblica, mafiosi siciliani e narcotrafficanti italoamericani, bene inserito negli ambienti vaticani, massonici, imprenditoriali, Sindona era per Giulio Andreotti "il salvatore della lira". Basta poco ad Ambrosoli per scoprire, allibito, il castello di trucchi contabili, operazioni speculative, autofinanziamenti truffaldini su cui si è retto l'inganno della sindoniana Banca Privata Italiana. Sfatando le previsioni di chi lo vorrebbe influenzabile, il "moderato" Ambrosoli si rivela invece un osso durissimo, nonostante le pressioni dall'alto, i tentativi di corruzione che sfociano in minacce, la solitudine in cui gradualmente sprofonda. Fino all'omicidio, ordinato da Sindona. "Se l'andava cercando", commenterà nel 2010 Giulio Andreotti, all'epoca dei fatti presidente del Consiglio. La storia di Giorgio Ambrosoli – che Corrado Stajano ricostruisce in un'inchiesta incalzante, fulminea nelle sue giustapposizioni impreviste di fatti e scene, sempre attenta alla verità del particolare – è un frammento illuminante, tragicamente emblematico, della storia politica italiana.
12,00

Sconfitti

Corrado Stajano

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2021

pagine: 216

Un sogno. Una figura femminile cerea e smunta, vestita di una tunica nera, attraversa una piazza di Milano trainando un carretto vuoto; le vie della città si svuotano mentre tutti corrono ai ripari. L'incubo diventa attualità e storia al tempo stesso: è la primavera del 2020, la pandemia sta soffocando il mondo. Che questo sia l'ennesimo ultimo atto della tormentata esistenza del nostro paese? Forse il Novecento non è ancora concluso; non per l'Italia. L'emergenza sanitaria compromette ogni tentativo di sciogliere i nodi del passato e diventare un paese moderno: stragi senza colpevoli, scandali politici, criminalità organizzata, propaganda nazionalista e propaganda populista. La nostra storia più recente non è che il residuo di lacerazioni non sanate e contraddizioni irrisolte. Bisogna dunque ancora una volta guardare al passato per comprendere questo nostro tempo: la guerra partigiana, la ricostruzione, la trasformazione della campagna, i protagonisti del boom economico, le rivolte operaie; e poi la strage di piazza Fontana e la fine dell'anarchico Pino Pinelli, entrato vivo e uscito morto dalla Questura di Milano, la bomba alla stazione di Bologna, l'assassinio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, il maxiprocesso di Palermo e la strage di Capaci, l'ascesa imprenditoriale e politica di Silvio Berlusconi. Il contagio di oggi sembra la coda della cometa tossica del passato, e ancora una volta ci troviamo a chiederci se riusciremo a «dar fiato a una politica della dignità, a ritrovare il senso etico-civile e la speranza». Corrado Stajano continua a condurre con la sua penna la lotta contro il vizio della dimenticanza. "Sconfitti" è un manifesto civile, un momento di raccoglimento volto a scovare ed estirpare la radice del nostro dolore collettivo. Una preghiera laica affinché la lunga notte dell'Italia giunga alla fine.
19,00 18,05

Italia occulta. Dal delitto Moro alla strage di Bologna. Il triennio maledetto che sconvolse la Repubblica (1978-1980)

Giuliano Turone

Libro: Libro in brossura

editore: Chiarelettere

anno edizione: 2021

pagine: 528

Nuova appendice con gli aggiornamenti sulla strage di Bologna e sull'omicidio Mattarella. Le motivazioni della sentenza Cavallini del 7 gennaio 2021. Moro, Pecorelli, Sindona, Ambrosoli, Mattarella, Amato, la strage di Bologna, la P2, Andreotti. Una sequenza impressionante di stragi, assassinii, complotti, tentativi di colpi di Stato nella ricostruzione inedita del magistrato che ha scoperto la P2, arrestato Liggio e rinviato a giudizio Michele Sindona   Un cumulo di fatti atroci maturati in un arco di tempo ristretto (1978-1980) e rimasti il più delle volte senza giustizia. Qui recuperati e ricostruiti in un disegno complessivo ricco di frammenti e risvolti dimenticati o trascurati durante i processi. Con Turone, testimone e protagonista come magistrato di quella terribile stagione, ci addentriamo tra gli anfratti di storie torbide e sconvolgenti che hanno come protagonisti criminali, terroristi e mafiosi ma pure uomini delle istituzioni, veri traditori della Repubblica. Ciascuno di essi, con responsabilità diverse, ha tramato contro la nostra democrazia. Come dimostra Turone, solo grazie al sacrificio di eroi valorosi tra magistrati, carabinieri, finanzieri e poliziotti, e all'impegno di alcuni politici tenaci e coraggiosi come Tina Anselmi, l'Italia è riuscita a rimanere un paese libero: leggendo queste pagine, minuziosamente documentate e frutto di anni di ricerche, sembra quasi un miracolo che ciò sia potuto accadere. È quindi essenziale riuscire oggi a tenere in mano il filo che lega i fatti di quegli anni terribili, spesso resi volutamente indecifrabili per coprire responsabilità e bugie. Lo dobbiamo alle nuove generazioni, cui Turone soprattutto si rivolge. Prefazione di Corrado Stajano.
20,00 19,00

La città degli untori

Corrado Stajano

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2020

pagine: 232

Una città è un grumo di sangue e polvere. Una città è un quaderno di storie. Ma come si può raccontare un luogo come Milano, una metropoli che è stata così tante volte e in così tante forme cantata? Forse l'unico modo è cominciare proprio dal suo cuore di tenebra, dalle vie silenziose lungo le quali si diffuse la peste, dalle caserme-macellerie delle torture naziste, dai profili delle vittime dei terroristi disegnati col gesso sull'asfalto, dall'odore acre del tritolo tra le rovine di un edificio dilaniato da una bomba. È seguendo questo itinerario d'ombra che Corrado Stajano intraprende un viaggio nel lato oscuro di Milano, alla ricerca dei fili che tengono insieme il passato e il presente del capoluogo lombardo: dall'ultimo muro sopravvissuto del Lazzaretto manzoniano, nel cui recinto furono internati, accalcati gli uni sugli altri, decine di migliaia di appestati, all'aula della Statale di fronte alla quale fu assassinato il giudice Guido Galli; dalla Banca Centrale dell'Agricoltura di piazza Fontana, in cui il 12 dicembre 1969 proprio Stajano fu tra i primi a entrare dopo l'esplosione, al portico dell'Elefante nel Castello Sforzesco, dove ha trovato sede la lapide che ricorda la Colonna infame. Con lo sguardo dell'amante tradito in cerca di una verità sincera anche se dolorosa, Stajano affronta una dopo l'altra tutte le stazioni del contagio che ha trasformato la città lucente descritta da Bonvesin da la Riva nella vanitosa sede di un happy hour senza fine: la periferia operaia e orgogliosa, oggi alla mercé della speculazione edilizia da parte di padroni invisibili, come i luoghi dove si riuniva la borghesia più progressista d'Italia, tramutati ora nelle alcove della politica più corrotta e della finanza più crudele. "La città degli untori" è un affresco letterario allo stesso tempo intimo e oggettivo, che con il passo della grande narrazione svela lo scheletro degenerato e fraudolento di quella che un tempo fu la capitale morale del paese.
19,00 18,05

Il sovversivo. Vita e morte dell'anarchico Serantini

Corrado Stajano

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 207

Pisa, 7 maggio 1972, ore 9.45. Franco Serantini, vent’anni, muore in carcere dopo essere stato trattenuto e interrogato per due notti e un giorno, senza ricevere le cure di cui ha un evidente bisogno. Due giorni prima, nel centro della città, una manifestazione degenera in guerriglia urbana, tra barricate, molotov, fumi di lacrimogeni. All’angolo tra Lungarno Gambacorti e via Mazzini, Franco – che è solo come sempre – viene accerchiato e aggredito da una decina di poliziotti suoi coetanei, tempestato di calci, pugni e manganellate con una ferocia che non risparmia neppure un lembo del suo corpo. Fino ad allora quella di Franco Serantini è stata un’esistenza priva di luce, trascorsa nella più assoluta povertà e assenza di affetti. La sua storia è quella di un orfano che ha perso anche la madre adottiva, costretto a passare da un brefotrofio a un istituto, fino a ritrovarsi in riformatorio a Pisa anche se non ha commesso alcun reato. Proprio qui, in una città che gli appare come un bellissimo teatro, perso fra tanti altri ragazzi, Franco vive i suoi anni più felici. Gli ultimi. Sembra la trama di un romanzo ottocentesco, ma nel Sovversivo l’indagine sulla morte dell’anarchico Serantini è condotta attraverso un coro di documenti e testimonianze reali, componendo una narrazione civile di limpido rigore e grande partecipazione emotiva. Come sempre accade nelle opere di Corrado Stajano, la vicenda di un solo individuo svela il male di un paese intero, e nel corpo di un ragazzo si rintracciano i segni di un tempo spietato, lacerato dai conflitti politici e sociali. Rileggere le pagine dedicate a Serantini, qui proposte con gli straordinari disegni di Costantino Nivola, significa riportare alla memoria anche i volti di Carlo Giuliani, Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi. Storie di oggi: soprusi delle forze di polizia, depistaggi giudiziari, giovani vite finite che mettono sotto accusa uno Stato incapace di processare se stesso, e raccontano la notte di una democrazia che abdica violentemente alle proprie regole.
21,00 19,95

Patrie smarrite. Racconto di un italiano

Corrado Stajano

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 232

Nel ricordo e nella fatica del ritorno alle origini familiari si scoprono frammenti di storia collettiva, bagliori di un passato irrisolto che affiorano nel presente. In "Patrie smarrite" Corrado Stajano scrive una memoria, una narrazione civile sul grande enigma che è il carattere italiano. A Noto, dove tenta di vendere gli antichi terreni della famiglia - «stoppie, ulivi, mandorli e grotte dell'età del bronzo» -, e poi nei luoghi della giovinezza, fra le brume e le anse placide del Po, a Cremona, dove si reca per svuotare la vecchia casa materna, Stajano racconta architetture, paesaggi, vicende storiche, mentalità e personaggi eterogenei, tutti fatalmente italiani. E indagando la propria doppia radice - siciliana e lombarda - indaga il nostro tragico Novecento, il divario e l'incomunicabilità tra Nord e Sud, un'Italia troppo spesso incline al compromesso, smemorata e autoassolutoria. Tra le spiagge rossastre, gli odori di gelsomino e ricotta, il tufo, i profili cadenti delle architetture barocche, nel Val di Noto Stajano ritrova ricordi personali, carte d'archivio, testimonianze dirette, memoriali inediti, che ricostruiscono lo sbarco anglo-americano sulle coste siciliane, nel luglio 1943: un episodio cruciale e per molti aspetti relegato all'oblio, che rivela eroismi e viltà grandi e piccole, collusioni e silenzi. A Cremona lo sguardo curioso e severo di Stajano si sofferma sulla resistibile ascesa e caduta del ras Farinacci: com'è possibile che una popolazione di antica cultura e tradizioni democratiche abbia favorito con divisioni, omertà e malizie l'imporsi del fascismo più nero? Oggi la città, sonnolenta, rifiuta ogni domanda, sembra infastidita dalla memoria, si rifugia nel particulare, emblema di un paese in cui ancora prevalgono gli egoismi, mai del tutto immunizzato dal germe fascista. In quella che Paolo Di Stefano, nella postfazione al volume, ha definito «l'autobiografia di una nazione», la fantasia esasperata e irrazionale di una Sicilia «amata e ripudiata», la pacatezza, l'ordine e la concretezza della Bassa Padana divengono le due facce, apparentemente inconciliabili, della stessa medaglia: patrie smarrite come smarrito appare l'ideale di un'Italia civile, a lungo vagheggiata e mai raggiunta.
18,00 17,10

Un eroe borghese

Corrado Stajano

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2016

pagine: 235

L'Italia degli anni settanta è l'Italia della loggia P2, della strategia della tensione, del terrorismo rosso e nero, l'Italia in cui la nascente società civile scopre che la democrazia non è un bene acquisito una volta per sempre. Giorgio Ambrosoli è un avvocato milanese, conservatore, cattolico, in gioventù monarchico. Muore nella notte di una Milano deserta, ucciso da un sicario venuto dall'America, l'11 luglio 1979. Nel settembre 1974 la Banca d'Italia aveva nominato Ambrosoli commissario liquidatore dello scricchiolante impero bancario di Michele Sindona. Basta poco ad Ambrosoli per scoprire, allibito, il castello di trucchi contabili, operazioni speculative, autofinanziamenti truffaldini su cui si è retto l'inganno della sindoniana Banca Privata Italiana. Sfatando le previsioni di chi lo vorrebbe influenzabile, sensibile agli equilibri politici, il "moderato" Ambrosoli si rivela invece un osso durissimo, fedele alla propria integrità morale nonostante le pressioni dall'alto, i tentativi di corruzione che sfociano in minacce, la solitudine in cui gradualmente sprofonda. Fino all'omicidio, ordinato da Sindona. La storia di Giorgio Ambrosoli - che Corrado Stajano ricostruisce in un'inchiesta incalzante, fulminea nelle sue giustapposizioni impreviste di fatti e scene, sempre attenta alla verità del particolare - è un frammento illuminante, tragicamente emblematico, della storia politica italiana.
20,00 19,00

Africo. Una cronaca italiana di governanti e governati, di mafia, di potere e di lotta

Corrado Stajano

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2015

pagine: 190

"Africo è il nome di un paese montano che una alluvione, nel 1951, travolse in una frana di terra e di pietre e rese inabitabile. In questo libro di Corrado Stajano si racconta la storia di una comunità di contadini e di pastori che un diluvio sradicò e costrinse a migrare in un nuovo Africo, sorto dal nulla in riva al mare. Un evento quasi impercettibile, tra i mille che la cronaca italiana accumula sospesi tra catastrofi bibliche e tecnologie ad alto rischio, smottamenti, terrore organizzato, degradazione sociale, malgoverno. Ma con questa particolarità: che nella sua "dinamica", come direbbe il verbale di un brigadiere, la vicenda di Africo illumina di una luce improvvisa i segreti di una cultura e di un modo di vita, i rapporti tra sudditi e potenti, tra società locale e governo centrale, e l'inganno e la sopraffazione che stanno alla base di un patto sociale coatto; e insieme, nonostante tutto, la speranza e la volontà di opposizione e di lotta di gruppi e di singoli il cui coraggio solitario sollecita qualcosa di più della nostra ammirazione. Questo libro - storia politica, narrazione, testimonianza, documento, inchiesta - non è soltanto il racconto corale di un paese che sembra inventato e invece è minuziosamente vero, denso di drammi e di conflitti, popolato di personaggi che sembrano romanzeschi: preti, ribelli, capimafia e uomini faticosamente maturati alla politica". (Giulio Bollati)
20,00 19,00

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