Libri di Cosimo Perrotta
Il capitalismo è ancora progressivo?
Cosimo Perrotta
Libro: Copertina morbida
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2021
pagine: 138
Questo libro spiega la natura del capitalismo come sistema di produzione e come processo storico. Il capitalismo ha superato i sistemi basati sulla rendita e i privilegi e ha creato la libertà di iniziativa e di lavoro, la concorrenza, la prevalenza del merito sui rapporti corporativi o clientelari, la crescita stabile della ricchezza. Ciò ha permesso lo sviluppo dei ceti medi, della cultura critica, dei diritti civili, della democrazia. Tuttavia il profitto ha sempre tentato di opprimere i più deboli e di rapinare i paesi arretrati. Queste due opposte tendenze non possono convivere indefinitamente. Oggi l'allargamento del benessere a tutti si scontra col neoliberismo, basato sulla crescita delle disuguaglianze, l'aumento delle rendite, l'ipersfruttamento del lavoro.
L'arretratezza del Mezzogiorno. Le idee, l'economia, la storia
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2012
pagine: 320
Il volume sfata i miti del Mezzogiorno prospero, e individua i tre fattori fondamentali che hanno impedito finora al Sud di accedere alla modernità e allo sviluppo: il latifondo e le altre forme di rendita che l'hanno seguito; la dipendenza economica dalle aree sviluppate; il rapporto perverso stato-privati e la mancanza di senso civico. Attraverso l'esame degli storici e le analisi degli economisti (da Serra a Sylos Labini), la ricerca, frutto di un lavoro di gruppo, espone la nascita di questi tre fattori nel medioevo e il loro consolidarsi in età moderna; la mancata modernizzazione nel periodo dell'Italia unita; la modernizzazione apparente nel secondo dopoguerra; il rifiuto, ancora esteso, della legalità; e l'attuale situazione di stallo. Dall'analisi emergono alcune proposte per riavviare lo sviluppo.
Paura dei beni
Cosimo Perrotta
Libro
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2008
pagine: 304
II libro affronta la questione della produzione e riproduzione della ricchezza nelle società umane, e del modo in cui è stata considerata nel corso del tempo - posto che lo sviluppo economico così come lo conosciamo noi e soprattutto così come lo "viviamo" noi, è frutto della cultura dell'Illuminismo. Durante l'Illuminismo, si identificarono due modi fondamentali di accrescere la ricchezza di una società. Uno, tenendo bassi i costi di produzione attraverso un basso livello dei consumi; l'altro, al contrario, aumentando la qualità del processo di produzione attraverso un aumento dei consumi da parte dei produttori. Il primo modo permetteva alti profitti, ma manteneva povere le società nel loro complesso; il secondo modo, invece, avrebbe avviato un aumento dei consumi, dell'istruzione e delle competenze, e in ultima analisi della produttività dell'intera società. Su queste premesse si basò la stretta connessione che l'Illuminismo stabilì tra sviluppo economico, benessere sociale e civilizzazione (la fame di beni). Prima dell'Illumismo, però, il percorso per l'affermazione di questo principio fu difficile e travagliato, e in molti episodi dello sviluppo della cultura e della visione del mondo delle civiltà occidentali preindustriali si assiste semmai a un atteggiamento di chiusura e rifiuto verso la crescita dei consumi e della produttività delle società (la paura dei beni).