Libri di Costantino Meucci

Jacob Franziscus nasce il 3 novembre del 1646 nel Regno di Olanda da Anna, moglie legittima del Duca di Brownick, e da un giovane marinaio. Il vecchio nobile allontanerà la moglie ma lascerà che il bambino venga allevato da una coppia di suoi servi. Fin da piccolo Jacob accompagna il padre nelle uscite di pesca acquisendo le conoscenze che gli faranno scegliere la vita di mare. Per alcuni anni sarà pescatore di aringhe e i racconti dei compagni saranno la base della sua formazione. Dopo varie vicissitudini approda all’isola della Tortuga, centro di riferimento di pirati e corsari, e lì si imbarcherà con uno dei più feroci pirati che infestavano il Mar dei Caraibi. Partecipa ad arrembaggi e battaglie navali salendo, grazie alle sue conoscenze, la scala di comando fino a divenire comandante di una nave. Divenuto ricco e temuto, decide di tornare ancora giovane nella sua terra natale e di rivendicare il titolo che gli spetta per nascita.

Il titolo della mostra - Universo Donna - evoca chiaramente le intenzioni del percorso che ci viene proposto e ci porta ad immaginare un viaggio in uno spazio infinito, e perlopiù inesplorato, come è quello del "femminile" usando quale vettore proprio l'espressività della raffinata arte di Meucci. Seguendo uno studiato percorso, sia cronologico sia tematico, ci troviamo veramente immersi nell'universo femminile e veniamo accompagnati con maestria a percorrere le tappe della vita in un'ottica esperienziale ed esistenziale. Troviamo nelle opere esposte, infatti, da un lato l'eco di reali viaggi ed esperienze compiute dall'autore nel corso della sua vita, dall'altro una riflessione sull'esistenza umana dal suo nascere al suo spegnersi indagando e attingendo dalle più diverse esperienze della spiritualità umana.

Il libro si basa su vicende reali. Le storie si sviluppano in situazioni drammatiche - i terremoti del Cile (Mariela), di Haiti (Giselle), del Nepal (Nipuna) e l'eruzione del vulcano Merapi a Giava (Ari) - che hanno un comun denominatore, la dignità umana: dal rispetto per l'altro alla solidarietà, dalla religiosità all'amore disinteressato per l'altro.

Avventure subacquee e di mare, ricerche archeologiche sommerse, ma anche ricette a base di pesce si incrociano e alternano in una serie di racconti che contribuiscono a definire una storia sfaccettata e rutilante come un'immagine da caleidoscopio.

La religiosità è un sentimento comune a tutti gli uomini, aldilà del credo che professano e della posizione sociale che ricoprono. Viverne i risvolti e le manifestazioni esteriori può essere una noia mortale, ma anche un'occasione ghiotta di introspezione e di rinnovamento interiore. Questa è, però, un'esperienza che va vissuta con attenzione e spirito critico al fine di evitare i tranelli e le trappole che i veri gestori materiali della fede pongono sul cammino del fedele o del redento. Sono solo alcuni degli aspetti che si colgono in questi racconti, che si sviluppano in paesi e mondi diversi tra loro dal Nepal all'Egitto, dalla Grecia all'Italia, e che rappresentano forse la parte più esteriore e in alcuni casi ridicola delle manifestazioni della fede. Al fondo, però, si scorge l'esistenza di un credo comune che trascende le religioni e vive la religiosità in modo disincantato e laico, eppure sempre rispettoso della fede altrui.

Nel Medio Oriente agli albori della primavera araba si incrociano le storie di due commercianti, amici nonostante la diversa nazionalità. Ahmed Al-Lub, arabo di Damasco, ha scambi commerciali con Ibrahim Ihuem, mercante nella vecchia Gerusalemme, che ha per lui profondo rispetto e amicizia. Le vicende storiche dei due paesi, nemici da oltre trent'anni, influenzano le scelte di vita dei due che, costretti a fuggire dai rispettivi paesi, dopo molte peripezie si ritroveranno a Roma. Qui prenderanno coscienza della loro situazione e decideranno del loro futuro.

Le balene sono vicine, è giunto il tempo della caccia; Tùpan ne conosce il pericolo, ma anche la necessità: quel cibo è necessario per la sopravvivenza del suo villaggio. Lontano dalla violenta brama di potere dell’uomo bianco vive un clan Yàmana, stanziatosi in un fiordo del sud della Terra del fuoco. Tra antiche credenze e le attività di caccia e pesca, il clan sopravvive di generazione in generazione, immerso tra la natura del confine del mondo e le fredde acque dell’oceano. Gli anziani e lo sciamano incaricano Tùpan di guidare la caccia alle balene, sempre più vicine: sarà lui che scaglierà l’arpione mortale. Attraverso ciò che fu, è stato e sarà l’iconico personaggio di Tùpan, il romanzo porta il lettore verso territori lontani, accompagnandolo alla scoperta delle estremità del mondo e di chi le ha vissute.