Libri di D. Dalla Valle
Da un genere all'altro. Trasposizioni e riscritture nella letteratura francese
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2012
pagine: 408
Gli articoli raccolti in questo volume, in parte presentati nel Convegno "Da un genere all'altro" (Torino, 17-19 novembre 2010), si propongono di riflettere sulla letteratura francese del XVII secolo - il Grand Siècle - da un punto di vista particolare, quello della letteratura "al secondo grado". Partendo dall'assunto genettiano "un texte peut toujours en lire un autre, et ainsi de suite jusqu'à la fin des textes", gli autori hanno analizzato forme di riscrittura intesa come passaggio tra generi letterari diversi, mettendo a confronto hypotextes francesi, italiani, spagnoli con le rispettive riscritture. Per testimoniare la frequenza e l'estensione della pratica studiata, alcuni articoli illustrano la mescolanza e lo scambio di generi dall'Antichità fino al Novecento francofono.
Tracce vive. Vita e storia della comunità cristiana di Bissuola e Porto Cavegnago
Libro
editore: Marcianum Press
anno edizione: 2008
pagine: 320
Due storie inglesi, due miti europei. Maria Stuarda e il conte di Essex sulle scene teatrali
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2006
pagine: 240
Il tragico e il sacro dal Cinquecento a Racine. Atti del Convegno internazionale (Torino-Vercelli, 14-16 ottobre 1999)
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 2001
pagine: X-330
Fedra. Variazioni sul mito
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2003
pagine: 325
La storia di Fedra ha una cadenza universale, nelle letterature di ogni tempo. Euripide la porta in scena declinandola al maschile e subordinando la passione di Fedra all'onore di Ippolito e di Teseo. Ma, da Seneca a d'Annunzio, l'eros proibito e tuttavia ineluttabile diventa il polo di attrazione intorno a cui si giocano sentimenti estremi. Attraverso un gioco sottile di allusioni, contaminazioni e trasposizioni drammaturgiche, ogni rivisitazione tende ad approfondire gli oscuri meandri di quell'inconscio di cui Euripide aveva scoperto le tracce, offrendo ai posteri il filo per penetrarne i segreti abissali.