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Libri di Danilo Romei

La Messalina

La Messalina

Francesco Pona

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2024

pagine: 104

"La Messalina" del medico veronese Francesco Pona (1595-1655) era nata come "ritratto" da aggiungere alla sua Galeria delle donne celebri (ed. 1633), "imagine d'una principessa impudica" in una rassegna che discendeva da una tradizione illustre, ramificata fino al De mulieribus claris del Boccaccio. Ed era nata libertina in una prosa "lussureggiante". Ma in corso d'opera l'autore si imbatté nel Tarquinio il Superbo di Virgilio Malvezzi (ed. 1632), campione di un austero moralismo, e ne fu conquistato. Così "la Messalina", da "ritratto" lascivo, si convertì in "esempio" morale, "antidoto" del vizio, riprendendo da Tacito la morte infame della protagonista, monito a donne e donzelle. In parallelo la prosa si convertiva a quello stile "laconico" che il Malvezzi propugnava. Del testo si danno le due redazioni, entrambe del 1633: la seconda rielaborata in poche settimane, ad approfondire la lezione del Tarquinio.
14,00

40,00 38,00

Trattati di scrittura. Opera del modo de fare le littere maiuscole antique (Milano 1517. La operina da imparare di scrivere littera cancellarescha (Roma 1522)

Francesco Torniello, Ludovico Degli Arrighi

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno

anno edizione: 2020

pagine: 212

Anche molto tempo dopo l'avvento della stampa a caratteri mobili, la scrittura a mano ha continuato a conservare un suo fascino tutto particolare, fino a diventare una vera e propria arte, degna di essere descritta e codificata in appositi trattati. Fu in particolare nel Cinquecento italiano che, accanto al trionfo definitivo dell'editoria, il dibattito teorico sulla scrittura a mano fu più fecondo e serrato. E che a quel secolo appartenga la più gran parte della produzione libraria (anche manoscritta) intorno ai "modi" di scrivere e ai processi del loro apprendimento lo hanno ampiamente dimostrato le ricerche che dalla fine dell'Ottocento a oggi sono state condotte sia in Italia (Giacomo Manzoni, Emanuele Casamassima, Armando Petrucci), sia, soprattutto, nel mondo anglosassone (Stanley Morison, Alfred Fairbank). A questi approcci, di tipo tradizionale, questa Collana intende affiancare altre prospettive di approfondimento che, considerando le piú recenti acquisizioni storiografiche (per esempio i dibattiti intorno all'epistolografia e sulla figura del segretario, o le questioni sollevate dal lessico tecnico e specialistico), hanno come scopo la migliore penetrazione del dettato dei trattati di scrittura di quel secolo. Della stagione cioè nella quale il fenomeno divenne di portata europea. In quell'aureo secolo infatti alla scrittura, anzi al disegno dei caratteri dell'alfabeto, in ogni regione del continente dedicarono cure artisti, cartografi, umanisti, tipografi (tra gli altri Albrecht Dürer, Giovanni Mercatore, Geoffry Tory, Claude Garamond). Tutto era cominciato nel 1514 con la "Theorica et pratica de modo scribendi" dell'ingegnere ferrarese Sigismondo Fanti. Che era il punto d'avvio di una attività editoriale che per varietà di prodotti e particolarità di contenuti merita di essere considerata, minore quanto si vuole, un vero e proprio genere letterario.
35,00 33,25

Lamenti di Roma. 1527

Lamenti di Roma. 1527

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2024

pagine: 176

Nel 1527 la risonanza europea della conquista e del saccheggio di Roma ad opera delle milizie imperiali fu enorme. L'impatto mediatico (come si direbbe oggi) assunse le forme più disparate e percorse i canali più diversi. In questo volume si raccolgono i testi diffusi in stampe di poche carte che adottano il modello tradizionale del lamento in versi (erede del planctus religioso medievale) e che talvolta svolgono la funzione di una rudimentale cronaca in rima. Si vendevano a un costo bassissimo (un "bezzo", un "quattrino") ed erano destinate a un consumo essenzialmente popolare. In appendice due canzoni deploratorie di Pietro Aretino e di Girolamo Pandolfi da Casio.
16,90

I germini. Sopra quaranta meritrice della città di Fiorenza

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2024

pagine: 162

Poemetto anonimo in ottave di gusto canterino, pubblicato forse per la prima volta a Firenze nel 1553. Dopo un breve proemio, ogni ottava contiene il ritratto di una prostituta fiorentina, che viene associata a una delle 40 carte figurate dei tarocchi fiorentini (detti germini o minchiate); quattro carte sono riservate a quattro ruffiane. Poiché non ci è pervenuto nessun mazzo dei germini, si è ricostruito e riprodotto (per l'abbinamento con il testo) un mazzo ideale, utilizzando mazzi di tarocchi contemporanei al testo e di minchiate di epoche posteriori. Il poemetto, nella sua semplicità, è uno dei migliori esempi di letteratura puttanesca del Cinquecento.
13,90 13,21

Frottole

Frottole

Pietro Aretino

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2024

pagine: 146

Le due frottole di Pietro Aretino sono separate da poche settimane di differenza. Ma in mezzo scorre il fiume infernale del sacco di Roma. La prima, "Il Coriero mandato da Venere a cercare l'Amore", fu scritta a Mantova nel marzo del 1527 ed è una farsa, ovvero un componimento teatrale per voce sola destinato ad allietare una festa di corte (anche se poi si trasforma in uno sboccato pamphlet satirico). La seconda, "La frottola" di maestro Pasquino, spedita al marchese di Mantova nel luglio di quello stesso anno, quando ormai l'Aretino si era rifugiato a Venezia, è la sua più grandiosa e diabolica pasquinata, quella che fece piangere di rabbia papa Clemente VII quando la lesse, prigioniero dei suoi nemici in Castel Sant'Angelo. Nei suoi versi il sacco di Roma si converte in un macabro e grottesco carnevale che non trova confronti nella nostra letteratura.
17,00

La tariffa delle puttane di Venegia

La tariffa delle puttane di Venegia

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2024

pagine: 88

La "Tariffa delle puttane di Venegia" è un poemetto anonimo in terzine pubblicato a Venezia nel 1535 (l'originale è perduto). Lo si attribuisce ad Antonio Cavallino, poco noto giurista e poeta padovano, "creato" di Pietro Aretino, che scrive il sonetto proemiale, lo stesso che aprirà i "Sonetti lussuriosi" pubblicati due anni dopo. Il poemetto è in forma di dialogo tra un Forestiere e un Gentiluomo Veneziano; quest'ultimo fornisce all'interlocutore l'elenco e il prezzo delle prostitute di Venezia, enumerandone alla fine le ruffiane. Ma non si tratta né di una squallida rassegna né di una moralistica dissuasione dalle brutture e dalle malefatte di queste "assassine". In questi versi domina un divertito e iperbolico gusto dell'orrido carnale e morale, che li apparenta alla successiva poesia degli Scapigliati fiorentini e sembra fare da controcanto (quanto intenzionale?) alla contemporanea prosa libertina che l'Aretino riversava nel suo "Ragionamento" e nel suo "Dialogo".
10,00

La Genoinda overo l'innocenza difesa

La Genoinda overo l'innocenza difesa

Giulio Rospigliosi

Libro: Libro in brossura

editore: Youcanprint

anno edizione: 2024

pagine: 152

La Genoinda di Giulio Rospigliosi (1600-1669) mette in scena la vicenda di una donna che era oggetto di devozione popolare come santa Genoveffa di Brabante (anche se la Chiesa non concesse mai la ratifica ufficiale alla beatificazione). Come santa di popolo era stata protagonista di diffuse legendae agiografiche e più di recente di una sorta di romanzo edificante, scritto da René de Ceriziers (L'innocence reconnue, 1634). Rospigliosi adotta la prudente linea ufficiale della Chiesa: la sua Genoinda (e non Genoveffa) è una moglie e una madre eroica, ingiustamente perseguitata, sfuggita alla morte per un caso meraviglioso, infine riconosciuta innocente e ripristinata nel suo grado e nei suoi affetti (ma non una santa). Ne scaturisce il suo dramma per musica più avventuroso e movimentato (come una sacra rappresentazione non rispetta né l'unità di tempo né l'unità di luogo); anche il suo dramma più ambiguo: la protagonista ha tutti i crismi della santità tranne la consacrazione. La politica curiale poteva esigere anche questo. Infatti il dramma fu rappresentato per la prima volta il 29 gennaio 1541 per un pubblico di dame, ma il vero destinatario dello spettacolo era il potente vescovo tedesco Franz Wilhelm von Wartenberg, per il quale era stato concepito e per il quale fu rappresentato di nuovo il 16 giugno. Si voleva festeggiarlo mettendo in scena un'eroina locale, senza compromettersi troppo.
15,00

Ludi esegetici

Danilo Romei, Michel Plaisance, Franco Pignatti

Libro

editore: Vecchiarelli

anno edizione: 2005

pagine: 368

40,00 38,00

Novella de uno prete

Eustachio Celebrino

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2023

pagine: 74

Eustachio Celebrino da Udine (nato verso il 1490, morto dopo il 1535), incisore, calligrafo, poligrafo girovago alle dipendenze di vari editori, affiancò alla sua principale attività artistica una modesta officina di penna, mirando a soddisfare i gusti e le curiosità di un pubblico appena alfabetizzato e di facile contentatura. Produceva di solito opuscoli che si potevano acquistare con pochi spiccioli e che qualche volta stavano in un solo foglio di stampa, di quelle stampe grossolane che un tempo si dicevano "popolari" e che ora fanno gola ai collezionisti per la loro rarità. Di questa natura è la "Novella de uno prete", una novella in versi (in ottave), che appartiene a un genere letterario piuttosto quattrocentesco che cinquecentesco, ma che aveva un suo mercato alternativo alla narrativa boccaccesca in auge (e continuerà ad averlo fino al secolo successivo). La Novella di Eustachio si distingue per la sua oltranza tematica, per la sua malignità antipretesca.
9,00

Quaderno delle rime burlesche

Michelangelo il Giovane Buonarroti

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2023

pagine: 462

Michelangelo Buonarroti il Giovane (1568-1646), pronipote del grande artista omonimo, è il più brillante scrittore fiorentino della prima metà del XVII secolo. La sua vita, tuttavia, conosce due fasi distinte: la prima, fino alla morte del granduca Cosimo II (1621), caratterizzata dal successo mondano e letterario; la seconda invece segnata dalla disgrazia e dall'amarezza. Buona parte della sua opera è rimasta inedita, così come questa raccolta di rime burlesche (in ordine cronologico dal 1591 al 1543) che insieme a una singolare maestria espressiva dimostra un'attenzione alle cose "vive e vere" che è propria della cultura della sua città. Si trascrive per la prima volta nella sua interezza dall'autografo conservato nell'Archivio di Casa Buonarroti a Firenze.
38,00

Il palazzo incantato

Giulio Rospigliosi

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2023

pagine: 156

Giulio Rospigliosi (1600-1669), che nel 1667 sarà papa con il nome di Clemente IX, si formò nel circolo della potentissima famiglia Barberini e fu per un trentennio il protagonista indiscusso del teatro musicale romano. Il Palazzo incantato, rimasto inedito fino a un decennio fa, si appropria di una celeberrima invenzione di Ludovico Ariosto e la trasforma in uno dei più fantastici libretti d'opera del Seicento. Fu rappresentato per la prima volta il 22 febbraio 1642 nel teatro di Palazzo Barberini alle Quattro Fontane, con repliche che si prolungarono fino a marzo.
13,50

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