Libri di Dipesh Chakrabarty
Clima, storia e capitale
Dipesh Chakrabarty
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2021
pagine: 160
I due saggi di Dipesh Chakrabarty raccolti in questo volume sono stati, come scrivono i curatori Matteo De Giuli e Nicolò Porcelluzzi nell’appassionata introduzione, un punto di riferimento essenziale per il confronto tra le scienze umane e quello che, con urgenza sempre crescente, i geologi e altri scienziati della natura hanno definito Antropocene: l’epoca segnata dalla drammatica “impronta ecologica” degli umani – divenuti “potenza geologica” – sul pianeta. La crisi antropogenica del sistema terrestre problematizza le visioni moderne del mondo impostate ed esportate dall’Occidente, mettendo in discussione “la nozione stessa di comprensione storica”: per Chakrabarty è necessario che il pensiero storico e politico-economico inserisca tra gli elementi in gioco non più solo il tempo breve e documentato delle società umane, ma quello profondo dei cambiamenti che hanno segnato (e segnano) la Terra e l’evoluzione di tutti i suoi abitanti, umani e non. Da quest’approccio derivano una serie di domande decisive: in che modo la storia del capitalismo e dei suoi limiti ecologici strutturali si sovrappone a quella ben più lunga – e non antropocentrica – della vita sul nostro pianeta? Come si intrecciano, cioè, il “globale” e il “planetario”? Come pensare e agire su una scala “non-umana o in-umana” (nella prospettiva aperta dalla crisi, gli umani sono incidentali) con i mezzi di cui disponiamo, sviluppati su una dimensione temporale a noi familiare? L’emergenza planetaria ha aperto “crepe e lacune” sotto i nostri piedi, mostrando come la Terra sia altro da noi. Un presupposto di enorme portata e difficoltà, ma indispensabile a ogni politica complessiva del cambiamento climatico.
La sfida del cambiamento climatico. Globalizzazione e Antropocene
Dipesh Chakrabarty
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2021
pagine: 160
Il concetto di Antropocene, nato all'interno delle scienze naturali, designa l'epoca nella quale l'essere umano come specie è in condizione di incidere, con le sue pratiche, sull'ecosistema globale. Dopo la rivoluzione industriale, e soprattutto la grande accelerazione del XX secolo e l'intensificazione della globalizzazione capitalistica ed estrattiva nel secondo dopoguerra, e il conseguente cambiamento climatico, l'Antropocene costituisce un terreno di intersezione fra la crisi economico-sociale globale e la crisi climatica. In questo campo si collocano le riflessioni dell'ultimo decennio di Dipesh Chakrabarty, già autore del fondamentale Provincializzare l'Europa, con una serie di interventi finora inediti in Italia. La crisi determinata dall'azione dell'essere umano e dello sfruttamento capitalistico dell'ambiente pone, secondo Chakrabarty, questioni di giustizia climatica per via della natura disomogenea e diseguale del globo che il capitalismo e gli imperi europei hanno creato assieme. Al tempo stesso, la crisi climatica, e la crisi pandemica ad essa collegata, pone un altro ordine di questioni che riguardano il rapporto fra l'umanità come specie e il pianeta Terra: la costruzione di un mondo, e la critica dei processi che l'hanno attuata, si intreccia con l'esistenza della vita in senso biologico e fisio-chimico. La critica ai processi che hanno prodotto un'umanità differenziata e con disuguaglianze di classe, e la consapevolezza della crisi ambientale, mettono in questione la concezione antropocentrica del mondo, e alludono alla necessità di decentrare l'umano.
Provincializzare l'Europa
Dipesh Chakrabarty
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2016
pagine: 365
Il pensiero europeo è allo stesso tempo indispensabile e inadeguato per riflettere sulle esperienze di modernità politica nelle nazioni non occidentali. Indispensabile perché le idee universali proposte dall'Illuminismo europeo rimangono la fondamentale base di ogni critica sociale che cerchi di affrontare i problemi della giustizia e dell'equità. Inadeguato perché la transizione capitalista nel Terzo mondo, se misurata con gli standard occidentali e con la nostra idea di storicizzazione, appare spesso incompleta o inefficace. Già dalla metà del XX secolo la cosiddetta "epoca europea" della storia moderna ha cominciato a lasciare spazio ad altre configurazioni regionali e globali. Provincializzare l'Europa non significa però ripudiare o abbandonare il pensiero europeo, ma riflettere su come globalizzato rinnovandolo per e dai suoi margini. Ogni caso di transizione al capitalismo non è più semplicemente interpretabile come un fenomeno sociologico di transizione storica, ma anche come un caso di traduzione: una traduzione di mondi esistenti e delle loro categorie di pensiero nelle categorie e nella cultura della modernità capitalista. Chakrabarty dimostra, sia in modo teorico che attraverso esempi dell'India coloniale e contemporanea, come tali storie di traduzione potrebbero essere pensate o scritte. Imbastendo una sorta di conversazione tra due dei più importanti rappresentanti del pensiero europeo, Marx e Heidegger - l'uno esempio della tradizione analitica delle scienze sociali, l'altro di quella ermeneutica -, l'autore cerca di comprendere la modernità politica dell'Asia meridionale, prendendo in esame nella prima parte studi storici ed etnografici su gruppi "subalterni" e concentrandosi nella seconda sulla storia dei bengalesi indù delle caste superiori colte. "Provincializzare l'Europa" comincia e finisce indicando la necessità del pensiero politico europeo per la descrizione della modernità politica non europea e, al tempo stesso, affronta i problemi di rappresentazione che tale necessità produce.
Provincializzare l'Europa
Dipesh Chakrabarty
Libro: Copertina morbida
editore: Meltemi
anno edizione: 2004
pagine: 365
Il pensiero europeo è allo stesso tempo indispensabile e inadeguato per riflettere sulle esperienze di modernità politica nelle nazioni non occidentali. Indispensabile perché le idee proposte dall'Illuminismo europeo rimangono la fondamentale base di ogni critica sociale che affronti i problemi della giustizia e dell'equità. Inadeguato perché la transizione capitalista nel Terzo mondo, se misurata con gli standard occidentali, appare spesso incompleta o inefficace. Già dalla metà del XX secolo la cosiddetta "epoca europea" della storia moderna ha cominciato a lasciare spazio ad altre configurazioni. Provincializzare l'Europa non significa abbandonare il pensiero europeo, ma riflettere su come rinnovarlo per e dai suoi margini.
Provincializzare l'Europa
Dipesh Chakrabarty
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2004
pagine: 365
Il pensiero europeo è allo stesso tempo indispensabile e inadeguato per riflettere sulle esperienze di modernità politica nelle nazioni non occidentali. Indispensabile perché le idee proposte dall'Illuminismo europeo rimangono la fondamentale base di ogni critica sociale che affronti i problemi della giustizia e dell'equità. Inadeguato perché la transizione capitalista nel Terzo mondo, se misurata con gli standard occidentali, appare spesso incompleta o inefficace. Già dalla metà del XX secolo la cosiddetta "epoca europea" della storia moderna ha cominciato a lasciare spazio ad altre configurazioni. Provincializzare l'Europa non significa abbandonare il pensiero europeo, ma riflettere su come rinnovarlo per e dai suoi margini.