Libri di Elisabetta Zanarotti Tiranini
Vito Massarotti (1881-1959). Un medico pioniere della psicotecnica nella prima metà del Novecento
Elisabetta Zanarotti Tiranini
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 240
L'aspetto umano del mondo del lavoro è stato quasi sempre al centro dell'attenzione, sebbene le varie ideologie filosofiche, etiche, economico-socio-politiche, ci abbiano mostrato aspetti variegati e talora contrastanti. Ma dalla fine del XIX secolo ai primi decenni del XX e oltre, momento epocale di straordinarie invenzioni e/o scoperte scientifiche, qui preso in considerazione, si affermarono in modo eclatante gli studi della psicologia del lavoro, non disgiunti da quelli sulla fisiologia e l'energia, complessivamente volti ad una più proficua ed equa utilizzazione delle capacità umane lavorative. In tale contesto e non soltanto in questo, risalta la figura di Vito Massarotti medico neuropsichiatra - attivo nella Croce Rossa Italiana, in molte associazioni e direttore di un grande ospedale milanese -, il quale ha dedicato la maggior parte della sua vita scientifica allo studio delle doti psico-attitudinali, cioè all'applicazione della psicotecnica, vagliando migliaia di casi, per la sicurezza e la tutela dei lavoratori impiegati alla guida di mezzi nel trasporto pubblico. Fu pioniere nel settore della psicologia del lavoro e, prima ancora, appena laureato, fu precursore nell'affrontare anche temi molto diversi ma allora assai scabrosi come il suicidio/omicidio e l'omosessualità. Riteniamo che le caratteristiche peculiari del protagonista e gli argomenti trattati siano di grande interesse, in quanto tuttora molto attuali.
San Camillo de Lellis e l'ordine dei Ministri degli Infermi nella storia della Chiesa di Milano
Maurizio De Filippis, Elisabetta Zanarotti Tiranini
Libro: Libro in brossura
editore: Ares
anno edizione: 2010
pagine: 280
Questo libro propone un percorso ricco di riferimenti e di notizie storico-scientifiche, collocate all'interno di un vasto panorama sulla storia della Caritas, dell'assistenza religiosa in rapporto alle mutate condizioni di certe patologie dall'antichità a oggi. Per secoli lebbra, peste, vaiolo e tubercolosi (per citare soltanto alcune delle malattie più conosciute) hanno provocato sgomento e panico modificando a più riprese la percezione del rapporto salute-malattia e il modo di vivere degli uomini e delle comunità esposte ai rischi del contagio. A partire dagli anni Ottanta del Novecento si registra invece la comparsa dell'AIDS, la nuova pestilenza. Grazie allo straordinario progresso in campo medico-scientifico, in questi ultimi anni gli scienziati sono riusciti a contenere la diffusione del virus dell'HIV almeno nei Paesi più sviluppati, mentre nel Terzo Mondo, malgrado la nostra attenzione, tale affezione costituisce ancora oggi una piaga terribile. Nel tempo e nello spazio, pur tra mille vicissitudini, i Camilliani, con generosità, competenza e spirito di sacrificio, hanno sempre fornito un contributo alla lotta contro questo tipo di patologie, poiché per essi il malato - incarnando la figura di Cristo umile e sofferente - rappresenta un intero universo, anzi, è il prossimo da amare, da confortare e da accudire con tutta la dedizione possibile, senza alcuna riserva anche a costo della propria vita.
Virgola infetta. Morbus Cholerae e contesto sociale nella Pianura Padana
Anna La Torre, Elisabetta Zanarotti Tiranini, Enrico Cafulli
Libro
editore: Porto Seguro
anno edizione: 2022
pagine: 427
Un saggio che ci trasporta in un’epoca buia, nella penisola italiana del XIX secolo, dove imperversa un morbo che uccide nelle più atroci sofferenze, dove l’umanità, la civiltà europea, gli italiani, paiono non riuscire a raccapezzarsi, impotenti di fronte a questo male misterioso. C’è chi si scontra, imputando l’origine del male a questo o quella causa, chi trova dei capri espiatori e si affanna a proporre rimedi stravaganti, mentre le esequie funebri si fanno sempre più sbrigative e di notte, per non allarmare la popolazione, vengono portati via i cadaveri per ammassarli poi in fosse comuni. Nonostante tutto ciò, l’umanità, indomita, avanza, sperimenta, riconosce finalmente il suo nemico, né distingue l’agente eziologico, né da un nome e il nome è: Vibrio cholerae, il vibrione del colera. Ed è l’inizio della nostra rivincita. Ma la storia tende a ripetersi: altri batteri, altri virus indugiano all’orizzonte.