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Libri di Eliza Macadan

La cravatta di Villon

La cravatta di Villon

Attila F. Balàzs

Libro: Libro in brossura

editore: Di Felice Edizioni

anno edizione: 2021

pagine: 64

"Il destino del poeta, sembra dirci il poeta Attila F. Balazs, è quello dell'erranza e dell'incomprensione: ce lo dice fin dal titolo di questa raccolta, La cravatta di Villon, che evoca il fantasma di un poeta, François Villon, emblema di una condizione esistenziale di drammatica inassimilabilità a un qualsivoglia sistema e famoso soprattutto per il suo sulfureo Testamento che riassume i motivi del déracinement sociale e morale che lo avevano portato alle soglie del patibolo. È a questo che sembra alludere il titolo della raccolta di Balazs: a una persecuzione e condanna da parte della società osservata e deplorata con fierezza; alle disgrazie subite anche ostentate come indumenti da esibire, emblemi addirittura di una diversità, quale è quella di una poesia intesa come strumento di denuncia amara con le armi dell'ironia". (Dalla nota di Vincenzo Guarracino)
10,00

In ginocchio fino all'arcobaleno

Eliza Macadan

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 80

Se è raro che una scrittrice romena scriva poesie direttamente in italiano, Eliza Macadan ci ha ormai abituati a considerarla una delle voci più originali e interessanti della poesia italiana contemporanea tout court, e questo nonostante la sua vita continui a svolgersi prevalentemente in Romania, tra Bucarest dove vive e la moldava Bacau dove è nata. È stata infatti la lingua italiana il suo principale polo di attrazione negli ultimi vent'anni, tanto che sono ben otto le pubblicazioni che si sono succedute in questo lasso di tempo: da Frammenti di spazio austero a Paradiso riassunto, da Il cane borghese a Anestesia delle nevi, da Passi passati a Pioggia lontano, da Zamalek a Pianti piano - quest'ultima apparsa in questa nostra collana. Una scelta, un tragitto, che sono stati forse anche il segno di quell'aprirsi alla libertà che i Paesi dell'Europa orientale riscoprivano solo alla fine del secolo scorso, dopo decenni di isolamento forzato; la libertà di muoversi, di varcare i confini, senza rinnegare in nulla la propria origine e la propria esperienza, ma con il desiderio di rivedere anche se stessi da una prospettiva diversa e più ampia. Una lingua che non è la nostra natale rappresenta sempre un altro-da-sé, e ancora di più nella poesia, che della lingua vuole sfruttare ogni aspetto, anche puramente fisico e sonoro; è già di per sé un invito a un altrove da cui guardarsi, da cui tornare a se stessi arricchiti e forse più compiuti. Ed è anche questo uno dei maggiori tesori della poesia di Eliza Macadan, nel suo verso italiano che ci parla da un altrove che riconosciamo come nostro e insieme come nuovo: frutto maturo di una civiltà poetica che non ha mai conosciuto confini.
12,00 11,40

Pianti piano

Eliza Macadan

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2019

pagine: 83

"Non saranno questi versi di Eliza Maca-dan una versione contemporanea delle lacrimae rerum, le lacrime delle cose? In un passo dell'Eneide Virgilio asserisce «sono le lacrime delle cose e le cose mortali toccano i cuori». In un mondo frantumato, nello specchio infranto del sentire e del senso, nell'impossibilità di abitare il "romanzo quotidiano", in un disagio carnalmente vissuto e nell'interrogazione amorosa del senso, cosa rimane? Con strutture complesse ricche di intonazioni, che fanno deflagrare più ambiti linguistici ed esperienze culturali, con improvvisi scarti intonativi e "virate del respiro", in una intensa tessitura la Macadan mette in essere l'ordito e la trama delle articolazioni fra l'io e il tu, fra l'io e l'altro, e ciò che rimane di un orizzonte storico brutalmente esploso e ampiamente dissignificato e dissignificante. È un'epopea ricca, questa della Macadan, in cui una quotidianità mai banale dialoga con i grandi temi del consistere, in una ricerca sempre insoddisfatta di perfettibilità: forse l'unica dimensione che ci rimane in tempi di basso impero. Questi pianti sommessi, nel perenne considerare e nel rilancio comunicativo, aprono continuamente nuove possibilità sulle cose morte e su ciò che ha limite, la dura esperienza dell'imparare il transito dalla difficoltà all'opportunità." (Amedeo Anelli)
12,00 11,40

Zamalek. Solo andata

Zamalek. Solo andata

Eliza Macadan

Libro: Libro rilegato

editore: Terra d'Ulivi

anno edizione: 2018

pagine: 40

6,00

Frammenti di spazio austero

Frammenti di spazio austero

Eliza Macadan

Libro

editore: Libreria Ticinum Editore

anno edizione: 2018

pagine: 52

È la prima raccolta in lingua italiana di Eliza Macadan, poetessa europea trilingue (scrive anche in romeno e francese); è uscita in prima edizione nel 2001 per i tipi dell’editore ragusano Libroitaliano. Vi si trovano, come capita spesso nei libri d’esordio, in nuce, molte procedure, procedimenti e temi delle raccolte successive, un modo di abitare lo spazio poetico netto e definito, forme intonative legate all’andare a capo, precisione millimetrica del dettato, il saper far tesoro del non detto e degli spazi bianchi, una lucida analisi del proprio quotidiano e del contingente, una stratificazione culturale dovuta all’aver attraversato e assimilato più culture e letterature: per fare alcune nomi, Lucian Blaga, George Bacovia, Giuseppe Ungaretti, Carlo Betocchi, Serghej Esenin. Con una introduzione di Amedeo Anelli.
10,00

Passi passati

Passi passati

Eliza Macadan

Libro: Copertina morbida

editore: Joker

anno edizione: 2016

pagine: 90

Tra i versi di questo Passi passati si respira un'aria pesante, ferma, come se ci si affacciasse su una realtà purgatoriale o kafkiana ("caro amico, qui si uccide per legge"). In ogni testo si registra una qualche forma di protesta contro un vivere anonimo, privo di affetti e di slanci, cauto e pavido. Come già accadeva in precedenti raccolte la realtà si presenta frammentaria e incerta, e questi frammenti, questa incompletezza, sono un veleno per il poeta: "l'infinito a briciole lo soffoca / a gocce lo annega". Tutto ciò che è separazione è ferita e impedisce il dialogo, mentre la poetessa vorrebbe certezze, occasioni di condivisione per una crescita autentica e un semplice, ma autentico, amore: "io sto da questa parte del tempo / tu dall'altra / fra noi l'eternità / spacca gli specchi". Molti sono i momenti in cui il verso cerca di farsi dialogo, ed altri, quasi come una lontana risposta icastica per conservare almeno il vigore della voce nella palude del silenzio, in cui la parola si fa quasi aforisma.
14,00

Anestesia delle nevi

Anestesia delle nevi

Eliza Macadan

Libro

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2015

pagine: 76

12,00

Paradiso riassunto

Paradiso riassunto

Eliza Macadan

Libro: Copertina morbida

editore: Joker

anno edizione: 2012

pagine: 70

È un'attualità perenne quella che segna i versi di Eliza Macadan. Un'attualità dove il futuro è una promessa di ripetizione senza orizzonte e dove il passato è impercepibile. Il mondo lirico di Eliza Macadan procede da queste nozioni. Il presente, il gesto e le cose colte nella loro fattualità sono l'ossatura di "Paradiso riassunto", non meno dell'intonazione ironica o scabra che s'innerva in questi versi fin dal titolo. Un'intonazione che attraversa la coscienza europea rispetto a uno scenario subìto e falsificato, messo in definitiva ai ferri corti dalla storia.
10,50

Pioggia lontano

Pioggia lontano

Eliza Macadan

Libro

editore: Archinto

anno edizione: 2017

pagine: 128

12,00

Il cane borghese

Il cane borghese

Eliza Macadan

Libro: Libro in brossura

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2013

pagine: 88

"'Il cane borghese', titolo che può causare un tuffo al cuore del lettore occasionale, è un programma che procede, con rapidi flash, lungo settanta pagine di agile marcia. Sono presenti alcuni rallentamenti dovuti al ristoro, non vere tappe ma un leggero cibarsi di eventi quotidiani: il passaggio di un satellite, un terremoto presentito, la vista di un pugno di terra non straniera. Tutto molto umano, 'inquadrature' ottiche che Macadan non smette di fotografare con rapidi clic, la cartina al tornasole per chi sa smascherare i graffiti omologati dell'attuale società. Tutto il libro, per niente attratto dalle istanze tipiche di un poemetto, avanza ininterrotto stando ben lontano da sentenze e contestazioni in sostanza irreali: perché di poesia, con tutte le ricadute del caso, si tratta. [...] Un libro di tal fatta però mostra come ancora agisca la costanza in uno sguardo, e come un punto di vista, creativamente non allineato della poesia, stenda a terra paradossi e contraddizioni mainstream. [...] Momenti intimi, registrazioni, fiducia e sfiducia, graffiti, irriverenze, punzecchiature acide, micro-risvolti politici, good vibrations, addirittura carte stellari appaiono pagina dopo pagina, attaccandosi alla memoria del lettore." (dalla prefazione di Elio Grasso)
12,00

Esattamente altrove

Eliza Macadan

Libro: Libro in brossura

editore: Di Felice Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 64

C’è un luogo che non esiste sulle mappe, ma che risuona in ogni poesia di questa raccolta: un altrove preciso e sfuggente, un confine tra il tempo e l’eternità, tra la memoria e l’oblio. Le parole si fanno pietra e vento, attraversano città ferite, deserti siderali, stanze abitate dall'eco di chi è andato. Una voce poetica lucida e visionaria, quella di Eliza Macadan, che scava la superficie del reale per scoprire ciò che vi pulsa sotto: il sacro, il disastro, il corpo, la storia che si ripete in ogni guerra e in ogni addio. In questa poetessa romena la lingua italiana sembra accendersi di nuovi significati: una metrica del tutto varia ma sempre sorvegliata, parole che cozzano tra loro, si rincorrono anche foneticamente, a volte fino all’assonanza e alla rima, che arriva spesso inaspettata, ricomponendone, o anche dirottandone, il senso. Fabrizio Dall'Aglio
10,00

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