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Libri di EURIPIDE.

Andromaca

Andromaca

Euripide

Libro

editore: Avia Pervia

anno edizione: 1994

pagine: 112

6,35

Eracle

Eracle

Euripide

Libro

editore: Bulgarini

anno edizione: 1993

pagine: 328

14,00

Elettra

Euripide

Libro

editore: Canova Ediz. Scuola e Cultura

anno edizione: 1990

pagine: 272

10,50 9,98

Medea

Medea

Euripide

Libro

editore: Principato

anno edizione: 1969

pagine: IV-88

5,60

Ippolito

Ippolito

Euripide

Libro

editore: Loffredo

anno edizione: 1996

pagine: 192

15,20

Ippolito

Ippolito

Euripide

Libro

editore: Ciranna & Ferrara

anno edizione: 2000

pagine: 144

Afrodite, offesa per la poca devozione di Ippolito, figlio di Teseo, devoto unicamente ad Artemide, fa innamorare di lui la matrigna Fedra. La nutrice confida ad Ippolito la causa della disperazione di Fedra e il giovane, indignato, si scaglia, imprecando, contro la matrigna che si uccide, ma prepara la sua vendetta: in una lettera destinata a Teseo accusa il figliastro di averla violata. Il re maledice Ippolito che viene travolto dai suoi cavalli imbizzarriti per l'apparizione di un mostro marino inviato da Poseidone. Il giovane, difeso da Artemide stessa davanti a Teseo, muore dopo essersi riconciliato con il padre.
6,35

Medea. Testo greco a fronte

Euripide

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2015

pagine: 160

Medea è una delle tragedie greche più famose e rappresentate. Il dramma di un amore assoluto che si trasforma, per il tradimento di Giasone, in feroce odio e desiderio di vendetta. Una vendetta che coinvolgerà anche i figli che Medea ha avuto da Giasone. Anche la "barbara" Medea però è una vittima: sa bene infatti che facendo l'infelicità di Giasone farà soprattutto la sua infelicità. Il volume è introdotto dal maggiore esperto statunitense di Euripide: B. M. W. Knox.
10,00 9,50

Troiane. Testo greco a fronte

Euripide

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2014

pagine: 208

Macerie fumanti, cadaveri sanguinolenti, pianti e grida di dolore: Troia in fiamme come emblema della caduta di un regno, come luogo archetipico della distruzione e del saccheggio. A partire dal materiale mitico della tradizione arcaica, la drammaturgia di Euripide presenta al pubblico lo spettacolo dei crimini di guerra e la deriva di una popolazione devastata. L'orrore è focalizzato nella prospettiva delle vittime, dei corpi umiliati e spogliati delle loro identità, delle soggettività ridotte a voci sofferenti quanto inermi. Attraverso una complessa costruzione di genere, il destino dei vinti si articola in un defilé di figure femminili che rappresentano altrettanti ruoli e altrettante esperienze travolte dalla spirale della violenza. Ecuba, Andromaca, Cassandra: una regina privata del trono, una vedova cui viene ucciso l'unico figlio, una figlia ritenuta da tutti una povera pazza. Su tutte incombe il trauma della perdita e dello sradicamento: la partenza verso un altrove che significa schiavitù e miseria.
10,00 9,50

Le baccanti. Testo greco a fronte

Euripide

Libro

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2014

pagine: 176

Euripide, definito da Aristotele "il più tragico dei tragici", scrisse il suo capolavoro, le "Baccanti", quando ormai era prossimo alla morte. Si tratta, come è stato detto, dell'opera di più sconvolgente tragicità che sia mai stata scritta, e al contempo la più importante fonte a nostra disposizione per la conoscenza della religione dionisiaca. La tragedia, come ha scritto Vernant, non rappresenta la realtà: ma la mette in questione. Nessuna opera, come le "Baccanti", è andata così lontana nel mettere in questione leggi, rapporti, istituzioni, credenze e saperi, fino a presentarci il destino umano nella sua tremenda e assoluta nudità.
10,00 9,50

Ecuba. Testo greco a fronte

Euripide

Libro: Copertina morbida

editore: Rizzoli

anno edizione: 2010

pagine: 301

In questa tragedia inquietante ed esemplare, ambientata sulle spiagge del Chersoneso tra la flotta greca di ritorno da Troia, una sconvolgente violenza femminile sembra dominare la scena. Prigioniera dell'esercito greco, un tempo regina di Troia, Ecuba sopporta l'estremo orrore: il duplice omicidio dei figli. La madre assiste impotente al sacrificio della figlia Polissena, tributo di sangue chiesto dal "fantasma" di Achille. Ma scopre anche che il figlio Polidoro, apparsole in sogno, è stato ucciso da Polimestore, il re di Tracia a cui era stato affidato da bambino. Con furia eroica, la sovrana compirà una vendetta terribile, uccidendo i figli di Polimestore e accecandolo, come in un eterno esilio. Alla fine, Ecuba accetterà di essere trasformata in una "cagna dagli occhi di fuoco", secondo una oscura profezia di Dioniso. L'ampia introduzione analizza il nesso tra giustizia, punizione e vendetta, inestricabilmente legate in un mito carico di orrore, che ha ispirato Virgilio, Ovidio, Dante e Shakespeare.
10,00 9,50

Oreste-Ifigenia in Aulide. Testo greco a fronte

Euripide

Libro

editore: Garzanti

anno edizione: 2008

pagine: 288

12,00 11,40

Medea. Variazioni sul mito

Euripide, Lucio Anneo Seneca, Franz Grillparzer, Corrado Alvaro

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2024

pagine: 256

Innamorata del greco Giasone, per lui Medea tradisce il padre, uccide il fratello, abbandona la patria. Ma l’evento che la caratterizza in modo assoluto è quello che Euripide ha scelto di portare in scena nel suo dramma: l’uccisione dei figli, l’atto estremo con cui essa si vendica dell’abbandono di Giasone. È con questo gesto che Medea si impone all’immaginario occidentale. In Euripide il personaggio conserva la sua ambiguità e rivendica, attraverso lo schermo del mito, la sua non appartenenza all’universo dei valori umani; Seneca riversa ogni colpa sul personaggio cupo e malefico della maga straniera; le rielaborazioni moderne cercano invece di ancorare a una realtà comprensibile, ed entro certi limiti anche giustificabile, un’azione che di per sé è incomprensibile e ingiustificabile. Si fa strada così la figura di Medea vittima delle circostanze avverse e del destino in Grillparzer, e poi quella di Medea straniera ed esule, esclusa e respinta dalla comunità che la ospita in Alvaro: un percorso che tende ad alleggerire il peso della colpa chiamando in causa ragioni esterne, inevitabili e determinanti. Alla fine l’infanticidio appare dettato da un’estrema necessità di proteggere e di amare, da un esasperato senso di pietà materna. E tuttavia l’atto rimane, epilogo irreversibile e nodo irrisolto nella tragica storia di Medea.
12,00 11,40

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