Libri di Francesco Targhetta
Sala d'attesa
Valeria Zannerio
Libro: Libro in brossura
editore: Pathos Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 130
«Il libro che avete tra le mani è, in quanto tale, il frutto di una condivisione, e quindi è assieme l’esito di una sofferenza e la vittoria sulla peggiore delle sofferenze» Francesco Targhetta «Il vero scopo, però, di questo libro è di sensibilizzare tutte le donne e di far capire che la prevenzione è essenziale. Da Senologo vi assicuro che è l’unica arma contro questo nemico silenzioso» Dott. Chrysostomos Vallas «Andare avanti comunque e farci spazio tra le lacrime. Abitarle con familiarità e coccolarci. Accarezzare il male con una mano e con l’altra ricercare la luce. La luce, uno spiraglio, oggi c’è. Oggi per me, l’altro ieri per Michela, ieri per Monica, domani per Cristina dopodomani per Elena... Un domino di vite. Noi donne. Vittoria» La luce, uno spiraglio, oggi c’è. Oggi per me, l’altro ieri per Michela, ieri per Monica, domani per Cristina dopodomani per Elena... Un domino di vite. Noi donne. Vittoria»
La colpa al capitalismo
Francesco Targhetta
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2022
pagine: 160
A dieci anni dall’acclamato romanzo in versi “Perciò veniamo bene nelle fotografie”, che rivelò Francesco Targhetta tra le principali voci della generazione precaria degli anni dieci, “La colpa al capitalismo” apre un nuovo capitolo dedicato all’indagine in versi dell’esistenza. Abitata da personaggi isolati e vulnerabili, sospesi tra strategie d’esistenza e tentativi d’amore, disseminati lungo paesaggi labili dai profili industriali, la raccolta racconta la solitudine, il conformismo e il senso di competizione sotto la morsa del tardo capitalismo, vessato ulteriormente dalla pandemia. Le poesie di “La colpa al capitalismo” dissezionano con lingua asciutta e precisa un sentimento sempre in bilico fra malinconica resa alla presunta modernità e resistenza…
Ultimo discorso alla società proustiana di Barcellona. Testo francese a fronte
Mathias Énard
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2020
pagine: 261
Attraverso questa raccolta di vagabondaggi, Mathias Enard traccia la sconfinata mappa della sua scrittura e della sua geografia interiore. Da Beirut a Sarajevo, dalla Russia al Tagikistan fino alla Spagna, l'autore di "Bussola" ci offre schegge di racconti esplosi, folgoranti, talvolta sensuali, spesso imprevedibili. Nutrito dai rumori soffocati della guerra e del caos planetario, questo "Ultimo discorso" ci fa sentire l'eco lontana del conflitto in Libano, ci mette sulle tracce divenute sempre più sfuggenti del genocidio ebreo in Polonia, ci consente di percepire la spettrale presenza degli scontri che hanno lacerato i Balcani, ci conduce nelle pianure russe prima di lasciarci ai piedi dell'ultimo letto di Proust, per un immobile viaggio finale. Attraversando forme letterarie classiche e moderne con la stessa attitudine di un esploratore, Mathias Enard percorre prosa, lasse poetiche, versi rimati e ci restituisce poesie il cui stile, avventuroso e poliglotta, ricorda Blaise Cendrars, Frarwois Villon o Federico García Lorca per la loro brutale semplicità e la loro evidenza poetica. Con testo a fronte.
I fiaschi
Francesco Targhetta
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2020
pagine: 178
Usciti in forma quasi clandestina, "I fiaschi" di Francesco Targhetta sono diventati negli anni un libro di culto, l'atto di nascita. In tanti si sono riconosciuti in questa straniante collezione di bevute e fallimenti (secondo il doppio significato del titolo), autodenigrazioni e slanci di rivolta, raccontati con amara quanto coinvolgente ironia. Il libro torna ora arricchito di un'ampia sezione inedita, che illumina di luce nuova l'intera raccolta. Prefazione di Raoul Bruni.
Atene (venìndo zo dal Licabéto)
Andrea Longega
Libro: Libro in brossura
editore: Ronzani Editore
anno edizione: 2019
pagine: 48
"C’è, ad aprire e chiudere la silloge, un movimento discendente: è tornando giù dalla collina del Licabetto che Atene si manifesta in tutta la sua bianca e caotica vastità, la quale poi, a un’immersione più ravvicinata, mostra il grigio dell’inquinamento e gli spacchi del tempo, la povertà e le esistenze ai margini. Longega, poeta delle cose che se ne vanno, non avverte la discesa come 'catabasi' (se non quella sciistica in 'Fragmenta', X...) ma come vitale disvelamento di una parte di sé, tanto che il suo occhio riesce a scovare quella bellezza minore che altrove è sparita mentre qui sa resistere. È, riproposta in modo più aereo e randagio, la lezione che questo poeta dialettale tra i più alti oggi in Italia ci aveva già dato in una poesia di 'El tempo de i basi': «quelo che xe belo / xe anca semplice»." (dall’introduzione di Francesco Targhetta)
Le vite potenziali
Francesco Targhetta
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori
anno edizione: 2018
pagine: 243
Al centro di questo romanzo ci sono tre vite, tre visioni del mondo, tre modi diversi e complementari di sopravvivere alla contemporaneità. Il loro spazio è la Albecom, azienda informatica che sorge alla periferia di Marghera; l'ha fondata, ancora giovanissimo, Alberto, "trentaquattro anni, apprezzata abilità nell'assemblare mobili Ikea, una passione per la buona tavola e il culto della chiarezza". Tra i programmatori che lavorano per lui c'è Luciano, con cui Alberto condivide l'amore per internet fin dai tempi del liceo. Ma, a differenza dell'amico, Luciano si trova a suo agio dietro le quinte: schivo e paralizzato dalla propria scarsa avvenenza, si rifugia nel lavoro e nel rifocillamento dei gatti randagi di Marghera, tormentato solo, di tanto in tanto, dal desiderio di avere qualcuno da rendere felice. A completare il triangolo c'è Giorgio, il pre-sales dell'azienda, procacciatore di nuovi clienti: "percorso da un brivido di elettricità sempre", tiene nel cruscotto della macchina "L'arte della guerra" di Sun Tzu, che consulta come un oracolo. E così, mentre Luciano allaccia con Matilde, barista della tavola calda di fronte alla Albecom, un'amicizia presto caricata di nuove speranze e Giorgio riceve una proposta sottobanco da un vecchio collega, le giornate dei tre amici si intrecciano in un groviglio di segreti e tradimenti che si dipana tra la provincia veneta e le città di mezza Europa e che li costringerà, infine, a compiere scelte sofferte e decisive.
Gli aborti. Le poesie d'Arlecchino. I cenci dell'anima
Corrado Govoni
Libro: Libro rilegato
editore: San Marco dei Giustiniani
anno edizione: 2008
pagine: 236
Riedizione del testo "segreto ed emarginato" pubblicato nel 1907, da cui l'autore stesso prese le distanze dopo la sua adesione al Futurismo di Marinetti.
Perciò veniamo bene nelle fotografie
Francesco Targhetta
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 264
"Non si muove nessuno, qua, perciò veniamo bene nelle fotografie": sono i versi implacabili che sintetizzano la condizione di una generazione, quella del protagonista di questo romanzo e dei suoi amici, talmente precari da risultare fermi, paralizzati. L'io narrante è un dottorando in storia che, con l'amico Teo, operatore di call center, si trasferisce dalla provincia veneta nella Padova universitaria: centoventi euro al mese per mezza stanza, uso cucina e bagno in un appartamento condiviso con altri quattro coinquilini in un quartiere popolare, dove gli studenti e i giovani lavoratori si mescolano alle famiglie di nigeriani, moldavi e magrebini. Tra una sbronza con alcolici di sottomarca, un pomeriggio in sala prove con la sua band punk-rock e la scrittura di una tesi sulla guerra del Piave, il protagonista combatte con un barone universitario che sembra preferirgli una collega carina, mentre l'amica Mara si barcamena tra provini e corsi di recitazione dove i maestri ci provano con le allieve, Teo intraprende una carriera da tagliatore di teste in una multinazionale, Los dopo la laurea in matematica decide di espatriare in Belgio e Arturo continua a offrire a tutti il bicchiere della staffa al bar dell'albergo in cui lavora di notte. A scandire i giorni di questi trentenni affetti da rabbie colossali, gioie inquinate e nostalgie cattive è un'eterna attesa, la ricerca di una via di fuga che li conduca fuori dalla loro sala d'aspetto, da quel "nulla tenace che neanche hanno voglia di ammobiliare". A sette anni dalla sua prima edizione, Mondadori ripubblica in una versione aggiornata e con il commento di uno tra i suoi primi lettori, Andrea Cortellessa, il libro di esordio dell'autore de "Le vite potenziali".
Perciò veniamo bene nelle fotografie
Francesco Targhetta
Libro: Libro rilegato
editore: I Libri di Isbn/Guidemoizzi
anno edizione: 2012
pagine: 256
Questo romanzo riesce nell'impresa, tanto classica da essere modernissima, di svelare l'essenza di un'intera generazione attraverso la forma poetica. "Non si muove nessuno, qua, perciò veniamo bene nelle fotografie": è una delle tante immagini, gemali e disarmanti, con cui il protagonista coglie il senso di sé e dei suoi comquilini - universitari, operatori di call center, neo manager di multinazionali. Tra un prosecco di sottomarca e uno slancio esistenzialista, questi eroi minimi condividono "giovinezze devastate dal tempo scagliato altrove" in un quartiere della Padova popolare. Francesco Targhetta, con i suoi versi liberi e visionari, costruisce una vera storia, che invita tutti a identificarsi, guardarsi con tenerezza e, infine, ridere di sé.
I fiaschi
Francesco Targhetta
Libro: Copertina morbida
editore: ExCogita
anno edizione: 2009
pagine: 112
Fiasco è sinonimo d'insuccesso, di fallimento, ma può essere anche l'unico amico che ti resta nei momenti di resa incondizionata a un mondo che sembra non prevedere alcuna forma di rinascita e di riscatto. In questa raccolta di poesie, una voce disincantata, che lascia dietro di sé un retrogusto amarognolo e inesorabilmente maudit, cerca di ritrarre dall'interno una massa di giovani vacillanti, alle prese con un tortuoso percorso a ostacoli verso un senso (e un lavoro) e la riformattazione della propria esistenza. In una panoramica che parte dal sé e dalla provincia, e che coinvolge amici e città distanti, i versi si muovono tra rabbia e disillusione, vitalità e amarezza, immergendosi nel quotidiano con un'attitudine narrativa e inabissandosi spesso in angosce, redente da un piglio ironico e dal sostegno dei vizi contemporanei.