Libri di Franco Pappalardo La Rosa
Cesare Pavese e il mito della adolescenza
Franco Pappalardo La Rosa
Libro
editore: Achille e la Tartaruga
anno edizione: 2024
Il melomane
Franco Pappalardo La Rosa
Libro: Libro in brossura
editore: Achille e la Tartaruga
anno edizione: 2022
Angelo, il protagonista del romanzo, è un uomo “senza qualità”: un quarantenne d’origine calabrese che tante ne ha viste nella sua ormai non breve esistenza. Ha avuto la fortuna di studiare, di laurearsi, di lavorare come editor presso una casa editrice di Torino. La sua è, comunque, un’esistenza grigia, illuminata solo dalla passione per il melodramma, che coltiva fin da bambino. Un pomeriggio – ha appena intonato una romanza mentre si rade nel bagno –, l’uomo sente suonare alla porta. Immagina che sia il vicino venuto a protestare per il disturbo, ma si trova di fronte una ragazza, Gloriana, che fa di tutto per entrargli in casa. Chi è quella ragazza, che gli chiede di darle lezioni di semantica dei libretti d’opera per aiutarla a preparare la tesi di laurea in Storia dello spettacolo? Angelo accetta l’incarico, ma l’atteggiarsi (involontariamente?) erotico di lei, riaccende nell’uomo desideri e speranze che da tempo aveva accantonato nel buio della sua solitudine. Quando Gloriana se ne rende conto, sparisce, e Angelo la cerca dappertutto. I due si ritroveranno nell’inatteso finale, proprio nel momento in cui i sogni del melomane sembrano realizzarsi.
Il caso Mozart
Franco Pappalardo La Rosa
Libro: Libro in brossura
editore: Achille e la Tartaruga
anno edizione: 2020
pagine: 316
«La storia è ormai abituata a non sapere mai le ragioni interiori dei comportamenti e delle azioni degli uomini: per fortuna, c’è la letteratura che ha il compito di spiegarle e rilevarle. Lo sostiene Manzoni ed è quanto si propone di realizzare Franco Pappalardo La Rosa. Il caso Mozart incomincia proprio nel momento in cui il fatto concreto è risolto per quel che riguarda la storiografia. E inizia proprio quando entrano in scena l’imperatore, i suoi ministri, gli amici di Wolfgang, i discepoli, la moglie e la cognata. I personaggi sono “veri” storicamente, ma tocca al narratore farli parlare e operare, rivelarne i sentimenti autentici, le decisioni spesso inconfessabili. Senza l'opera del demiurgo letterario, tutta la vicenda sarebbe inerte, meccanica, arida, come la relazione di un medico oppure di un commissario di polizia o di un impiegato del governo. Il narratore può evocare dal tempo i protagonisti di questa storia, con quel tanto di misterioso in cui sono stati avvolti e ci fornisce la sua versione, che, per la forza dell’arte, diventa l’unica vera, al di là dei documenti. Le altre possibilità di interpretazione diventano silenzio». (Giorgio Bárberi Squarotti)
Farandoletta. Un sogno in Sicilia
Franco Pappalardo La Rosa
Libro: Libro in brossura
editore: Achille e la Tartaruga
anno edizione: 2018
pagine: 168
Un cronista d'origine siciliana, che lavora presso un giornale del Nord, viene inviato dal suo direttore a Taormina, per scrivere un servizio sul ritrovamento d'un dipinto di Antonello da Messina. Egli si trova così catapultato in un universo che, per ragioni di lavoro, s'era lasciato alle spalle, ma del quale conserva un'inconscia nostalgia (tant'è vero che, quando riflette o racconta, lo fa nel dialetto materno). Eccolo, allora, ritrovarsi coinvolto in una controversa vicenda di dote, la cui destinataria è una giovane signora ispano-veneziana, che gli lascia intendere d'essere l'incarnazione d'una dama uccisa secoli prima dal marito. Ed ecco che la verità si sfaccetta nel racconto, fino ad indurre lo stesso cronista a dubitare che tutto non sia che il frutto della sua immaginazione o, meglio, di quella labile sostanza di cui siamo fatti noi e i nostri sogni.
L'orma di Sisifo. Poesie (1962-2012)
Franco Pappalardo La Rosa
Libro: Libro in brossura
editore: Achille e la Tartaruga
anno edizione: 2017
pagine: 138
“[…] C’è in tutta questa poesia una ferita che pulsa (e si rinnova), un dolore che parla, un’angoscia (Angst specifica l’annotazione, il dolore metafisico, irrelato), di cui è impossibile individuare le coordinate, ma che occupa stabilmente le zone profonde della nostra esistenza, le mappe affettive – emotive – della nostra esperienza di uomini in cerca e in travaglio: il gozzaniano «gorgo di esseri / a due gambe» (“gorgo” anche l’ultima parola della seconda sezione). Ed è giustappunto la parola “uomo” che scatta al di là del nome Giuseppe (e sia il padre, e siano i fratelli), che si determina in stretto sodalizio di passi e di commenti. È qui, nelle corrispondenze acute tra paesaggio e cuore, tra occhi e cuore, tra esistenza ed essenza («l’indecifrato poema dell’essere»), che il poeta coglie le trame della sua umanità ferita, a tratti disperata – la tentazione nichilistica («prigionieri noi siamo nella morsa / del Niente») –, ma non priva di barlumi salvifici forse presenti in leopardiane metonimie […].” (Dalla prefazione di Giovanni Tesio)
Le «storie» altrui. Narrativa italiana del penultimo Novecento (77 recensioni e interviste)
Franco Pappalardo La Rosa
Libro: Copertina morbida
editore: Achille e la Tartaruga
anno edizione: 2016
Franco Pappalardo La Rosa raccoglie qui 77 recensioni e interviste apparse principalmente sui quotidiani L'Umanità di Roma e Gazzetta del Popolo di Torino tra gli anni 1979 e 1987. La chiarezza di scrittura fa di questa raccolta una piacevole conversazione su autori come Arpino, Bevilacqua, Bonaviri, Chiara, Eco, Ginzburg, Lagorio, Primo Levi, Magris, Pratolini, Rea, Sciascia, Soldati, Tobino, Tomizza e così via, e anche altri, a quel tempo non ancora consolidati (come Altomonte, Angelini, Pederiali, Zinna), ma che avranno successivamente il plauso, oltre che dei lettori, della critica. Pappalardo La Rosa ha il dono di individuare subito le tematiche centrali delle opere narrative che analizza, potendo così, pian piano, misurarne la portata storica, culturale e sociale al cospetto della narrativa internazionale, tra consumismo, femminismo, crisi di identità, grande finanza e complessi edipici, nonché al cospetto di autori che hanno lasciato un segno indelebile nella letteratura come Balzac, Musil, Mann, Dostoevskij.
Cinque studi. Esemplari di narrativa italiana del Novecento
Franco Pappalardo La Rosa
Libro: Copertina morbida
editore: Achille e la Tartaruga
anno edizione: 2015
In questi cinque saggi, Franco Pappalardo La Rosa focalizza la sua attenzione su alcuni aspetti e temi esemplificativi della narrativa italiana del Novecento. In "Associazione indigenti" di M. Collura la comunicazione di chi non ha parole con il Potere che, pur avendo le parole non riesce o non vuole dare delle risposte. In "Caro Michele" di N. Ginzuburg, l'incomunicabilità fra i soggetti appartenenti allo stesso gruppo famigliare, all'interno del quale le parole smarriscono il loro significato, nell'incapacità di comprendere la sofferenza degli altri. Nel romanzo breve "L'amore è niente" di M. Lattes, la disgregazione della realtà che finisce per partecipare della stessa disgregazione del soggetto che la osserva, abbandonato perfino dalla sua ombra. Ne "Il Compagno" di C. Pavese, il tardo adolescente piccolo borghese matura una presa di coscienza civile e politica nel rapporto di mitizzazione e identificazione con l'amico, alla ricerca di un'identità che forse solo alla fine sembra trovare. Infine, nei romanzi "Fratelli" e "Il custode" di C. Samonà il confronto con l'altro, con il "malato" (anche sociale), in uno scambio di ruoli fra dentro e fuori, custodito e custode.
Rondò. Tre racconti
Franco Pappalardo La Rosa
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 162
Il caso Mozart
Franco Pappalardo La Rosa
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2009
pagine: 219
Vienna, una notte di fine Settecento: gravemente ferito in seguito a un'aggressione, un uomo si lamenta riverso sulla strada e viene riportato a casa da un suo servitore che passava di là per caso. Responsabile, apprenderemo, è un marito geloso che ha esagerato nella bastonatura. Quell'uomo è Wolfgang Amadeus Mozart, che Franco Pappalardo La Rosa segue passo passo in questo tragico frangente della sua vita, basandosi su fonti documentarie poco note, ma anche liberamente inventando ambienti e situazioni. Ne deriva un romanzo storico di evidenza visiva, con le strade, le case, i palazzi del potere, la vita quotidiana di quella Vienna d'epoca, che ti balzano incontro con la vivezza e l'attualità di un reportage. Tuttavia, come dice Giorgio Bàrberi Squarotti nella postfazione, è ugualmente un romanzo su un "mistero" al quale certo non sono estranei intrighi, depistaggi e menzogne che hanno coinvolto ai massimi livelli la Corte imperiale.