Libri di Gabriele Cappellato
International workshop «Tools for care». Architecture for children. The requalification of the external spaces of the women and children's department of the Helth Center in via Giustiniani in Padua
Libro: Libro in brossura
editore: Bologna University Press
anno edizione: 2024
L’ospedale pediatrico è un luogo dove i pazienti bambini hanno una percentuale altissima di guarigione dopo le cure e sono molto note le collaborazioni sistematiche avvenute tra medici e architetti. “Tools for care - Strumenti per la cura”, cui fa riferimento il titolo del Workshop, conferma ancor più che le peculiarità della vita passano attraverso la qualità dello spazio, sia esso interno o esterno, sottolineando che l’architettura si esprime come disciplina comprimaria alla medicina. Nel periodo tra i mesi di agosto e settembre 2023, la Fondazione “Salus Pueri”, unitamente all’Azienda Ospedale Università di Padova, ha organizzato un Workshop Internazionale di Architettura per la riqualificazione degli spazi esterni dell’area Materno-Infantile del Polo della Salute di via Giustiniani. A seguito di queste scelte la Pediatria di Padova diventerà un luogo terapeutico dove lo spazio esterno si troverà ad essere in armonia con i bambini che potranno manifestare la loro vitalità e legittima collocazione in questi nuovi spazi di struttura.
Andrea Palladio «... e sopra quelle vi sono i granari»
Libro: Libro in brossura
editore: Bologna University Press
anno edizione: 2023
pagine: 128
Questo libro è edito con il contributo economico della Marmi Faedo, una ditta che "coltiva" e alimenta una cava di marmo a Spagnago di Cornedo Vicentino in Provincia di Vicenza, proteggendo l'area e il territorio con professionalità e criteri ecosostenibili molto approfonditi e indagati. Nel momento in cui è stato richiesto il nulla osta regionale per poter proseguire, per altri dieci anni l'escavazione del materiale per l'architettura Marmi Faedo ha attivato un progetto di riqualificazione di tutta l'area per fasi successive di organizzazione, ordinamento e rimboschimento delle aree modificate artificialmente dal lavoro dell'uomo. Un'operazione fondamentale è stata anche la conservazione dei "bordi" boschivi attuali in grado di creare un perimetro a fascia che protegge la cava dal fondo valle verso la collina che la contiene in profondità. La zona di lavoro è una sorta di "nido di pietra" protetto dalla vegetazione del crinale boschivo dove la sfida a seguito del lavoro dell'uomo è stata la realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti e integrati, una qualità di espressione di valori etici e culturali che creano diretta sinergia tra la cultura architettonica della pietra e la cultura di un paesaggio modificato e rimodellato da un corretto ripristino dei declivi collinari. Le pareti interne della "cava-cavea" presentano gradoni di pietra opera delle lavorazioni eseguite nel tempo, una parte di esse, quella più antica, scavata a mano dall'uomo, verrà lasciata a vista per rendere l'idea di essere dentro una "cattedrale" di marmo da dove svetta una forte verticalità quasi "gotica". La pubblicazione è dedicata all'ultima generazione della famiglia Faedo nel segno di una continuità generazionale che sottolinea la fatica, la dedizione, la passione che richiede il lavoro della pietra ma anche la soddisfazione per la bellezza delle cose e il profondo senso di continuità nella storia.
Andrea Palladio. Villa Forni Cerato
Libro
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2021
Questa pubblicazione è il resoconto di studi, analisi e riflessioni su documenti e reperti reali presi in esame di quel che resta di Villa Forni Cerato a Montecchio Precalcino, Vicenza. La pubblicazione è testimonianza di uno stato di fatto di abbandono o scarsa attenzione al valore dell'oggetto. L'articolazione dei vari capitoli è trattata in forma di storia di significati e contenuti narrativi perché nella storia si esprime il testo con il suo sviluppo dei fatti, mentre con il racconto si cerca di fare emergere l'esposizione della situazione. Questa villa di Andrea Palladio è una delle diverse occasioni che l'architetto ebbe di intervenire con un progetto in un impianto medievale preesistente. È un'architettura che si può intendere come opera aperta in divenire e il suo recupero è tutto interno alla "cultura del progetto", in grado di riannodare i fili di una trama che si è dipanata nel corso di cinquecento anni. Si può affermare che questo libro sia, nel senso più ampio del termine, la riflessione di un architetto che fonda la propria idea della disciplina sulla costruzione dell'opera e ciò significa credere che l'architettura sia un campo preciso, razionalmente costruito, al cui interno ogni operazione possiede un contenuto definitivo. Gli annessi ruderi medievali hanno posto il problema di dover scegliere se conservarne i lacerti oppure ricostruire secondo la logica del "com'era dov'era", oppure ancora, conservare le parti superstiti aggiungendo un segno contemporaneo che ne consenta nuovi usi e nuova vita. Il filo rosso che collega tutto il racconto sulla Villa, mira ad annullare ogni aggettivo con cui si vuole definire un architetto per meglio precisarlo: impreparato, arrogante, grezzo, oppure: colto, stravagante, artista, nella misura in cui l'analisi delle tecniche di espressione sono considerate un linguaggio unitario basato su una visione univoca dell'architettura. Impensabile una proposta che non tenga vivo un preciso obbiettivo o che non contenga una costruita e coerente visione intellettuale dell'opera analizzata. Lo sviluppo dei vari capitoli e la specificità dei singoli paragrafi sottolineano l'articolazione organica di un'idea che vuole mettere in evidenza il metodo adottato per l'esposizione del tema e che va oltre i caratteri stessi della ricerca, rimarcando ancor più la diversità di approccio e di lettura tra essere storici o critici, oppure semplicemente architetti che però non intendono sostituirsi agli specialisti inventando nuove figure di analisti, né tanto meno assumere il "loro" punto di vista. In definitiva questo è il viaggio temporale di tre anni intrapreso da un architetto progettista dentro il corpo fisico di Villa Forni Cerato, confrontando e interpretando l'opera con la storia e i maestri della disciplina. Ma può un architetto o un progettista prescindere dalla storia? Di più, senza costruire una propria storia?
Andrea Palladio. Villa Caldogno
Gabriele Cappellato
Libro
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2020
pagine: 200
Questo libro promosso dall'Amministrazione Comunale di Caldogno è frutto dei risultati ottenuti a seguito del recente restauro del piano seminterrato della villa ed è principalmente un racconto da parte dell'architetto, di intuizioni e scoperte avvenute durante il cantiere di lavoro. Possiamo definirlo un itinerario singolare di parole e immagini che nella approfondita descrizione della villa diventano un percorso inedito e per la prima volta documentato del ritrovamento intatto del suo sistema idraulico; un excursus sintetico ma esauriente di Villa Caldogno, opera giovanile di Andrea Palladio, anche se la fortuna critica di questo edificio è stata segnata da discordanze e pareri divergenti. Il testo è suddiviso in sette parti: La storia; Il progetto di restauro del piano seminterrato; Il ritrovamento del sistema idraulico; Interpretazione degli affreschi della villa; Gli edifici annessi; Gli spazi aperti; La villa come luogo teatrale del paesaggio. Ognuno di questi capitoli è corredato da disegni, stampe, fotografie e immagini recenti per le quali si è intenzionalmente ricercato il contenuto documentario più che l'effetto estetico. Nel contempo, questa pubblicazione, è anche una guida alla villa dove vengono fornite notizie riguardanti l'epoca, le caratteristiche architettoniche, spaziali e tecniche oltre all'analisi delle decorazioni interne e ai rapporti paesaggistici con il territorio intorno. Per ultimo, può essere considerato anche un libro insolito, un po' fuori dagli schemi in quanto non è insistentemente storico ma neppure eccessivamente tecnico: è in definitiva una narrazione di tante sensazioni, pensieri e riflessioni legate tutte fra loro in stretta relazione, una mescolanza fra curiosità e passione, una forte carica di energia e un pensiero creativo che lascia al progetto la sola possibilità di ribadire attraverso l'opera costruita tutta la sua forza, la sua durata, la sua sfida con il tempo.
Viaggio matematico nell'arte e nell'architettura
Nicoletta Sala, Gabriele Cappellato
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 256
Architetture della complessità. La geometria frattale tra arte, architettura e territorio
Nicoletta Sala, Gabriele Cappellato
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 224
Il libro si propone di fare un'introduzione alla geometria frattale e al concetto di caos e complessità, descrivendo le loro applicazioni in campo artistico, architettonico e urbanistico (dai capitelli egizi, alla Neuer Zollhof di Frank O. Gehry, agli insediamenti urbani complessi). Scritto in modo semplice e immediato, questo volume si rivolge agli architetti che aspirano a conciliare la dimensione poetico/creativa con quella geometrico/matematica, ai matematici che guardano con occhi "interessati" alle forme d'arte e d'architettura, e a tutti coloro che cercano la ragione della bellezza o sono affascinati dalla bellezza della ragione.