Libri di Gabriele Rigano
Combattere in un museo. Vaticano, Italia, Germania e il destino dell'arte in guerra (1943-1945)
Gabriele Rigano
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2024
pagine: 260
Si dice che il generale Mark Clark, comandante della V armata americana e liberatore di Roma nel giugno 1944, durante la campagna d’Italia ripetesse: “Fare la guerra in Italia è come combattere in un maledetto museo”. Un’espressione simile è attribuita al generale tedesco Albert Kesserling, comandante delle truppe tedesche in Italia: “Non immaginavo proprio che sarei stato chiamato un giorno a fare una guerra in un museo!”. Di fronte ai tragici pericoli derivanti dalla guerra e dai suoi inaspettati sviluppi, tra i bombardamenti alleati, la possibilità di asportazioni da parte dei tedeschi e gli irreparabili danni che la guerra guerreggiata sul territorio avrebbero causato, alcuni dirigenti dell’amministrazione dello Stato preposti alla tutela del patrimonio artistico, trovarono la forza di immaginare soluzioni ardite, progettando un piano che prevedeva lo spostamento delle opere d’arte mobili in territorio neutrale, nella Città del Vaticano, salvandone l’integrità materiale e il possesso giuridico delle autorità legittime nell’Italia spaccata in due e dilaniata dalla guerra civile. Fu una vicenda che vide collaborare tanti, anche su fronti opposti, soldati, storici dell’arte, sacerdoti, italiani e tedeschi (contro altri italiani e altri tedeschi), in nome di un patrimonio comune. Questo libro racconta una storia che non riguarda solo il passato, ma anche il nostro presente funestato da tanti conflitti.
L'Università per stranieri di Perugia. Storia di un ateneo aperto al mondo
Libro: Libro in brossura
editore: Treccani
anno edizione: 2024
pagine: 856
Con questo volume, l’Università per Stranieri di Perugia celebra un “centenario” che tesse insieme diversi momenti fondativi: i corsi di alta cultura inaugurati nel 1921 e quelli di lingua italiana avviati l’anno successivo, primo embrione di quella che sarebbe diventata attraverso due regi decreti del 1925 e 1926 la Regia Università Italiana per Stranieri. Questa complessa origine ha stimolato una riflessione di ampio raggio che ripercorre la storia e il ruolo peculiare dell’ateneo nella realtà italiana di quegli anni, in primis il suo rapporto con il regime fascista. Superando interpretazioni apologetiche o assolutorie, numerosi contributi del volume sono dedicati proprio a definire quanto e come l’Università fosse organica al progetto fascista di esaltazione dell’italianità in chiave nazionalistica e quanto essa ne sia rimasta autonoma. Questa analisi permette anche di cogliere l’importanza, dopo la liberazione di Perugia nel giugno 1944, della reggenza dell’antifascista Aldo Capitini, che fece della prestigiosa istituzione un veicolo di promozione nel mondo all’insegna di un’italianità aperta e liberata dalla retorica nazionalista. Non è forse un caso che nel 1948 il rettore Carlo Sforza, al tempo ministro degli Esteri, pronunciò proprio in questa Università il celebre discorso Come fare l’Europa?, anticipatore del sogno dell’Europa unita, quasi a investire l’istituzione di un nuovo ruolo nel segno della collaborazione tra i popoli. Di questa preziosa missione istituzionale è anche testimonianza la sezione del volume dedicata al rapporto tra l’Università e Maria Montessori.
L'interprete di Auschwitz. Arminio Wachsberger, un testimone d'eccezione della deportazione degli ebrei di Roma
Gabriele Rigano
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2016
pagine: 254
Arminio Wachsberger venne arrestato dai nazisti a Roma il 16 ottobre 1943 e deportato ad Auschwitz perché ebreo. Dei 1.024 rastrellati quel giorno, ne tornarono solo 16: Arminio è uno di questi. Da subito, appena dopo la fine della guerra, il protagonista di questa storia ha voluto testimoniare sulle travagliate vicende della sua vita, con la parola e con la scrittura. La sua intraprendenza e la conoscenza delle lingue gli hanno permesso di guardare e raccontare gli eventi da un punto di vista privilegiato: quello dell'interprete tra i deportati e le autorità naziste. Dopo la guerra il suo ruolo di interprete non è venuto meno, e non solo nei tribunali: i suoi racconti hanno tradotto in un linguaggio comprensibile una realtà ai confini dell'immaginabile: la tragica esperienza dei lager nazisti. L'appassionata dedizione di Arminio Wachsberger al suo compito di testimone ha fatto emergere nuovamente diverse domande cruciali (su cui altri autori, fra cui Primo Levi, si erano interrogati con sofferta lucidità): che cosa si ricorda? che rapporto esiste tra testimonianza e verità? perché tra storici e testimoni è sorta una reciproca diffidenza? che rapporto esiste tra storia e memoria? quale ruolo svolgono la scrittura e la letteratura nella trasmissione della memoria?
La svolta razzista. Controversie ideologiche tra Chiesa e fascismo
Gabriele Rigano
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2013
pagine: 96
Il 20 marzo 1939 la Segreteria di Stato vaticana invia all'Ambasciata italiana presso la Santa Sede una durissima nota relativa alla rivista di propaganda La Difesa della razza, diretta da Telesio Interlandi. Il periodico, al quale tutti gli istituti di istruzione, anche quelli cattolici, sono obbligati ad abbonarsi, viene tenuto sotto stretta osservazione e persino la sezione della censura libraria del Sant'Uffizio ritiene di dover aprire un fascicolo. L'inconciliabilità tra l'ideologia razzista e la dottrina cattolica, già denunciata da Pio XI subito dopo l'approvazione delle leggi antisemite del 1938, rivela la consapevolezza che la posta in gioco è molto alta e investe in pieno l'identità della Chiesa, preoccupata per la carica di aggressivo paganesimo che si annida dietro la svolta razzista del regime. La controversia sulle categorie di "romanità" e "cattolicità" rinvia a due visioni alternative e inconciliabili del ruolo svolto da Roma nella storia dell'umanità e chiarisce i termini di un conflitto emerso, anche se in forma latente, sin dalla Conciliazione del 1929. Il volume prosegue una collana di brevi saggi di tema teologico, filosofico, storico, archeologico o di spiritualità, affrontati da specialisti di grande competenza, noti e meno noti, che offrono uno sguardo inedito sull'aspetto preso in considerazione. Si tratta di argomenti di interesse culturale che spesso intersecano l'attualità.
Il podestà «Giusto d'Israele». Vittorio Tredici il fascista che salvò gli ebrei
Gabriele Rigano
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2008
pagine: 255
Il 16 giugno 1997 lo Yad Vashem ha conferito il titolo di Giusto tra le Nazioni a un italiano poco noto: Vittorio Tredici. Nonostante il suo nome sia sconosciuto a molti, Vittorio Tredici ha lasciato vari segni del suo passaggio nei luoghi in cui è vissuto, attraversando e prendendo parte ai grandi eventi della prima metà del secolo scorso. Risulta più interessante di quanto si creda a prima vista ripercorrere la parabola biografica di uno degli italiani che di fronte al male radicale della Shoah ha saputo fare una scelta in favore degli ebrei, mettendo a repentaglio la sicurezza propria e dei familiari. Combattente nella prima guerra mondiale, Tredici, al ritorno nella vita civile in Sardegna, milita insieme a Lassù, Bellieni, Pili, nel Partito Sardo d'Azione. Sarà uno dei protagonisti del passaggio dal Partito Sardo d'Azione al Partito Nazionale Fascista nel 1923. Fu primo podestà di Cagliari e successivamente deputato ed esperto minerario del regime. A Roma nel 1943 salvò una famiglia di ebrei e un dirigente partigiano, collaborando all'attività di soccorso e assistenza organizzata negli ambienti ecclesiastici della capitale. Quella di Tredici è la storia di un sardista, di un fascista, di un cattolico; ma è soprattutto la storia di un uomo complesso, irriducibile alle schematizzazioni politiche e alle semplificazioni di parte.
Il caso Zolli. L'itinerario di un intellettuale in bilico tra fedi, culture e nazioni
Gabriele Rigano
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2006
pagine: 447
La storia del rabbino capo di Roma che nel 1945 si convertì al cristianesimo. Una figura che ancora oggi fa discutere cattolici ed ebrei, perché dopo la guerra si diffuse la notizia che Zolli si fosse rifugiato in Vaticano per sfuggire alle persecuzioni tedesche.
La svolta del 1938. Fascismo, cattolicesimo e antisemitismo
Libro
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2020
pagine: 224
Le leggi razziali del 1938 rappresentarono un drammatico spartiacque, che mise in luce le divisioni all'interno della Chiesa e di tutto il mondo cattolico riguardo al tema dell'antisemitismo. La coscienza di una parte dei credenti entrò in conflitto con i sentimenti filofascisti che fino ad allora aveva nutrito. Quali ripercussioni vi furono sull'atteggiamento della Chiesa verso il regime? La sfida dei totalitarismi alla tradizione cattolica fu colta in tutta la sua portata, o venne sottovalutata nella convinzione di poter “cattolicizzare” queste nuove e rivoluzionarie esperienze politiche?

