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Libri di Gennaro Avallone

L'ecologia politica di Dario Paccino. Tra l'imbroglio ecologico e le lotte contro il nucleare

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 139

Dario Paccino, noto soprattutto per il suo importante saggio dal titolo “L’imbroglio ecologico” (1972), ha contribuito alla nascita e, in parte, ai successivi sviluppi degli studi che in Italia hanno teso a politicizzare la conoscenza sulle condizioni di vita e salute dentro e fuori i luoghi di lavoro, entrando in diretta connessione con i conflitti in fabbrica, nei cantieri e nei territori contro le nocività e contro lo scambio salario-malattie. Il suo contributo è stato particolarmente rilevante anche per il movimento antinucleare che, dalle lotte della fine degli anni Settanta, è riuscito a imporre la chiusura delle centrali nucleari e a premere per una svolta ecologica orientata a cambiare profondamente il modo di produzione e di distribuzione dell’energia. Questo libro propone una serie di contributi che si concentrano su due questioni fondamentali utili per i movimenti sociali ed ecologisti attualmente attivi. La prima riguarda la centralità del concetto di “imbroglio ecologico” per comprendere la gestione tecnocratica dall’alto della crisi climatica e ambientale in corso; la seconda è relativa alla rilevanza dell’ecologia politica per capire quanto sia necessario sostenere l’abbandono dell’energia nucleare in ogni sua forma, civile o militare. Contributi di Giulia Arrighetti, Gennaro Avallone, Angelo Baracca, Lucia Giulia Fassini, Giorgio Ferrari, Vincenzo Miliucci, Alfonso Natella, Sirio Paccino, Roberta Pompili.
13,00 12,35

Ecologia-mondo e crisi del capitalismo. La fine della natura a buon mercato

Jason W. Moore

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 205

Economia ed ecologia vivono la stessa crisi. Analizzando i modi in cui si sono combinati finanza, cibo, lavoro, energia e materie prime, Jason W. Moore mostra come la grande forza del capitalismo sia sempre consistita nella sua capacità di creare "nature" a buon mercato, integrando il lavoro umano e il cambiamento ambientale in modo dinamico ma distruttivo. Sulla scorta del pensiero ambientalista, femminista e marxista, egli interpreta il capitalismo come un'ecologia-mondo, una civiltà in cui si compongono insieme l'accumulazione del capitale, la ricerca del potere territoriale e la co-produzione della natura. Cartografandone le tappe storiche a partire dalla cosiddetta accumulazione originaria, Moore individua nel XXI secolo il punto di non ritorno: ossia, la fine della natura a buon mercato. Cibo, energia, materie prime, lavoro costituiscono un tutt'uno. Pensare al lavoro-nella-natura invece che al lavoro e alla natura è una chiave per una politica radicale di liberazione: per gli essere umani e per la natura nel suo insieme. In questa prospettiva, le trasformazioni dell'uno e dell'altra sono dialetticamente connesse nella medesima rete della vita, nella loro degradazione in atto, così come nella loro possibile sottrazione alle pratiche di appropriazione e di sfruttamento.
18,00 17,10

Fuorigioco. Figli di migranti e italianità. Un’etnografia tra Milano, Addis Abeba e Londra

Giuseppe Grimaldi

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2022

pagine: 183

“Nel calcio, quando viene rilevato un fuorigioco, si è sottoposti a sanzioni. Ma la metafora calcistica è quantomai utile se applicata a figli di migranti messi continuamente altrove, trasferiti in un’area di nessuno, epurati dalle appartenenze che pure hanno. Giuseppe Grimaldi costruisce un’indagine etnografica che parte proprio dalle parole e dai comportamenti quotidiani e che, oltre al non detto, mostra le regole sociali e giuridiche vigenti, fino a introdurci a quell’armamentario simbolico a cui queste persone sono “costrette” per declinare le loro vite. Si tratta infatti di una condizione che viene loro imposta, in modo da metterli e tenerli fuorigioco, fuoriposto, fuoriluogo. Solo che tutto questo innesca anche un gioco sociale, una pratica delle rappresentazioni, un sistema performativo in cui sono proprio le cosiddette “seconde generazioni” a ritagliarsi uno spazio, un ruolo e una collocazione sociale ben precisa. E per raccontarlo si inseguono qui biografie e carriere, genealogie e generazioni, si confrontano procedure materiali e elaborazioni rituali di giovani italiani di origine etiope ed eritrea, spostandosi dai paesi di origine dei genitori (Addis Abeba) allo spazio di transito milanese di Porta Venezia lungo la rotta mediterranea fino a Londra. Tanti i fantasmi che vengono evocati: dal colonialismo rimosso all’attuale black mediterranean… Ed è proprio tra quel passato che gli italiani non hanno digerito e gli orrori del presente che la folla di attori che riempiono le pagine di questo libro riescono ad essere riconosciuti per ciò che sono, italiani“ (Stefano De Matteis). Prefazione di Gennaro Avallone.
16,00 15,20

Le cicatrici del porto sicuro. «Il diario di un sopravvissuto»

Soumaila Diawara

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2021

pagine: 136

Le cause ed i processi che provocano la fuga di milioni di persone. Le guerre per procura, dittature ed ingerenze. È il primo libro che ho cominciato a scrivere ben 5 anni fa, ma che arriva come terzo delle mie opere. Il viaggio dal Mali in Burkina Faso, Algeria, Libia, la detenzione, il lager, il mar mediterraneo ed il naufragio prima di attraversare. Foto e interviste raccolte di nascosto nel carcere e nel lager rischiando la propria vita. La decisione di pubblicare questo libro nasce dalla volontà di rendere testimonianza diretta della realtà disumana che centinaia e migliaia di donne, bambine, bambini e uomini vivono in quel luogo che va oltre l'orrore che è la Libia, nella speranza di poter incidere anche in minima parte nell'opinione nazionale e internazionale, che per la maggior parte ancora è cieca e sorda alle richieste di aiuto. Un libro documentario con foto e video delle condizioni disumane in cui versano le persone sull'altra sponda.
21,00 19,95

Le periferie non sono eccezioni

Le periferie non sono eccezioni

Gennaro Avallone, Marianna Ragone

Libro: Libro in brossura

editore: Bordeaux

anno edizione: 2021

pagine: 104

È possibile colpevolizzare le periferie e considerarle luoghi dell’eccezione e dell’anormalità, se questa è la cultura a cui tutti noi apparteniamo e queste violenze si esercitano in tutta Italia?
10,00

L'imbroglio ecologico. L'ideologia della natura

L'imbroglio ecologico. L'ideologia della natura

Dario Paccino

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2021

pagine: 235

Pubblicato nel 1972 da Einaudi nella prestigiosa collana “Nuovo Politecnico”, L’imbroglio ecologico accoglieva le istanze sociali che dagli anni Sessanta cominciavano a denunciare con forza il nesso tra assetto capitalistico del lavoro, salute, nocività in fabbrica e degrado ambientale. Al centro del lavoro di Paccino vi è la dimostrazione che il rispetto dell’uomo e della natura è strutturalmente incompatibile con il modello di sviluppo capitalistico, con un’economia di mercato che produce a prezzi sempre più bassi beni di consumo sempre meno utili e con una obsolescenza programmaticamente sempre più breve. Denunciando la contraddizione fra l’apparente e improvviso amore per l’ecologia dei paesi ricchi e industriali, esploso nei primi anni Settanta, e i devastanti inquinamenti, guerre, distruzione delle foreste – inevitabili conseguenze del successo economico dei ricchi e che colpiva e rendeva più poveri i due miliardi di abitanti poveri del pianeta –, Paccino ribadiva con forza che l’ecologia pensata e tradotta politicamente senza aver presenti i rapporti di produzione e di forza sociali, rappresentava ipso facto un imbroglio. È quest’uso ideologico e mistificato della natura che l’autore contesta e problematizza in tutto il suo lavoro teorico e militante, cercando di mettere al centro del dibattito i rapporti di potere ed i meccanismi socio-economici che determinano lo squilibrio, con l’obiettivo di dare vita a una ecologia conflittuale finalizzata a costruire un rapporto equo ed armonico tra gli esseri umani, le organizzazioni sociali e la natura. Non c’è dubbio che quanto era già chiaro cinquant’anni fa, oggi appaia ancora più drammaticamente evidente, in epoca di pandemie, riscaldamento globale e sfruttamento illimitato delle fonti energetiche. Introduzione di Gennaro Avallone, Lucia Giulia Fassini, Sirio Paccino.
20,00

Vivere non è un reato. Lavoro ambulante e diritto alla città

Gennaro Avallone

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2020

pagine: 134

Il commercio ambulante è un lavoro. Non è né un'emergenza di ordine pubblico né un'attività residuale. In Italia è svolto da un poco più di 200 mila persone, di cui circa la metà di cittadinanza straniera. Nonostante la sua rilevanza e l'ampio numero di operatori e consumatori che coinvolge, troppo facilmente chi lo esercita non è riconosciuto come lavoratore/lavoratrice autonomo. E altrettanto facilmente, soprattutto se si tratta di cittadini stranieri o di persone dalla pelle scura, questa attività è denigrata se non criminalizzata e definita con un lessico e azioni che non attengono alle politiche del riconoscimento e della regolamentazione, ma a quelle della pubblica sicurezza: controlli, repressione, sgomberi, allontanamenti, sequestri. Il lavoro ambulante, in particolare se esercitato da stranieri, chiama in causa il diritto alla città, la sua definizione e la possibilità di esercitarlo. Al tempo stesso, richiama l'attenzione sulla natura delle politiche urbane e sulle loro finalità, sempre più volte a favorire alcune forme di consumo e turismo a svantaggio dell'inclusione e della democrazia. L'insieme delle conoscenze e delle esperienze di vita che si condensano in questo libro, in parte esito di un percorso più ampio, costituiscono un contributo importante per comprendere le condizioni oggettive e soggettive del lavoro ambulante, oggi particolarmente colpito dalla pandemia in corso. Assumendo, quindi, un punto di vista solitamente ignorato dalle cronache e dai discorsi ufficiali, membri di associazioni senegalesi e ambulanti immigrati, ricercatrici e ricercatori giovani e meno giovani, attivisti e attiviste ne propongono una lettura che si intreccia con un'analisi delle politiche urbane e dei dispositivi di razzismo sociale e istituzionale che governano le società contemporanee, compresa la nostra.
12,00 11,40

Liberare le migrazioni. Lo sguardo eretico di Abdelmalek Sayad

Liberare le migrazioni. Lo sguardo eretico di Abdelmalek Sayad

Gennaro Avallone

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2018

pagine: 116

Abdelmalek Sayad è stato uno dei più importanti, profondi e rispettosi ricercatori delle migrazioni. La sua critica delle visioni dominanti costruite sulle esperienze migratorie, tendenti a legittimare la produzione di soggetti con diritti ridotti, è stata decisiva. E lo è ancora di più oggi, in un mondo che, incessantemente, trasforma le persone migranti in merce utile per i profitti economici e per la propaganda politica. La sua ricerca ha, dal punto di vista epistemologico, metodologico e politico, un valore generale, che, mettendo in discussione le teorie fondate sul pensiero di Stato, sulla separazione tra nazionali e non nazionali, sulla dissociazione tra emigrazione e immigrazione, riconosce l'autonomia delle migrazioni, il suo scandalo ma anche il prezzo, spesso drammatico, pagato dalle persone per il suo esercizio. Abdelmalek Sayad ci propone uno sguardo eretico e un'alleanza tra eretici, tra tutti i soggetti che non accettano di subordinare la libertà, la giustizia e la vita delle persone all'ordine nazionale e nazionalistico che gerarchizza gli esseri umani attraverso il dispositivo selettivo della frontiera.
10,00

Il sistema di accoglienza in Italia. Esperienze, resistenze, segregazione

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2018

pagine: 218

Migrazioni e accoglienza sono state trasformate in un affare economico e politico. Trafficanti, mondo delle imprese, politici, e addirittura una parte dei gestori dei centri di accoglienza, alimentano i propri affari sulla pelle delle persone migranti, le quali, trattate come fossero merce di scambio (tanto economico quanto ideologico), scompaiono in questo gioco al massacro di cui sono solo oggetto. E, insieme, scompaiono dall’attenzione i rapporti di potere nei quali esse si muovono. Questo libro rompe questa costruzione coloniale, che riduce le persone migranti al silenzio, e lo fa attraverso una presa di parola collettiva, eretica e meticcia. A scrivere, spiegare e far comprendere cosa accade sono, insieme, persone che hanno vissuto nel sistema di accoglienza, mediatori e mediatrici linguistico-culturali, attiviste ed attivisti, lavoratori e lavoratrici del settore, avvocati, ricercatori. Sapendo che bisogna superare il sistema attuale, nel nome della giustizia sociale e della partecipazione, contro le politiche razziste e xenofobe che si stanno imponendo in Italia e nel resto d’Europa.
17,00 16,15

Decolonizzare le migrazioni. Razzismo, confini, marginalità

Decolonizzare le migrazioni. Razzismo, confini, marginalità

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2018

pagine: 195

Pur impiegando una precisa sequenza che rispecchia il dibattito recente sulle migrazioni, il testo prova soprattutto a confrontarsi con i dilemmi sperimentati da chi lavora sul campo. In primo luogo emergono le domande sulla sostanza dei processi e sul modo in cui si possono definire, seguite da analisi sulle modalità storiche con cui si è realizzato sul territorio europeo il mutamento di identità e funzioni delle migrazioni; successivamente vengono indagati i ruoli di chi pratica attività di ricerca e le modalità con cui si può uscire dalla gabbia del pensiero coloniale, riflettendo sulla difficoltà concreta di lavorare all'interno di una struttura come lo stato nazione e ponendosi, infine, il problema delle possibili alternative.
18,00

Sfruttamento e resistenze. Migrazioni e agricoltura in Europa, Italia, Piana del Sole

Gennaro Avallone

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2017

pagine: 136

Questo libro parla di lavoro e fatica, di vite alla ricerca di un futuro migliore: di vite e lavoro di persone che producono ciò che mangiamo. I processi di produzione del cibo sono sempre più nascosti da pubblicità, brand, marchi, racconti, che fanno dimenticare a che prezzo e dentro quali rapporti sociali i beni agricoli diventano disponibili. Questo ricerca mette al centro, invece, proprio il lavoro vivo nei campi, negli allevamenti, sotto le serre, guardando ai migranti, sempre più protagonisti a livello mondiale dell'industria agricola capitalistica, e a un insieme di territori, quelli del Sud Europa, del Mezzogiorno e dell'enclave della Piana del Sele, nella provincia di Salerno. È il lavoro, con le sue caratteristiche e modalità di svolgimento, a costituire il punto di vista privilegiato di questa ricerca. Il mondo dell'agricoltura viene osservato dal lato del lavoro vivo, concentrandosi sui rapporti sociali di produzione vigenti prima che tutto venga assorbito dal marketing e subordinato ai superprofitti delle grandi imprese internazionali e multinazionali finanziarizzate. Per questo motivo, la ricerca si è avvalsa soprattutto di interviste e colloqui con una molteplicità di lavoratrici e lavoratori, condividendo con loro ore e ore di vita quotidiana. È con questa densità - la densità della vita, dei progetti connessi alle migrazioni e dei rapporti di produzione fondati sullo sfruttamento - che la ricerca ha cercato di entrare in comunicazione, per restituire un quadro delle relazioni di potere che governano l'agricoltura capitalistica e delle strategie che i lavoratori mettono in atto per non farsi sopraffare e proteggere sé stessi, rivendicando diritti e dignità.
13,00 12,35

Rompere la colonialità. Razzismo, islamofobia, migrazioni nella prospettiva decoloniale

Rompere la colonialità. Razzismo, islamofobia, migrazioni nella prospettiva decoloniale

Ramón Grosfoguel

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2017

pagine: 194

Quale relazione esiste tra modernità e capitalismo? E tra capitalismo, razza e colonialismo? Ramón Grosfoguel ci pone di fronte a queste domande, evidenziando come la civiltà in cui viviamo sia un articolato sistema moderno e coloniale, capitalista e patriarcale, euro/cristianocentrico, attraversato da un insieme di gerarchie. Le origini del capitalismo sono le stesse del razzismo e della modernità: la conquista dell’America e di Al-Andalus, la caccia alle streghe contro le donne, le deportazioni degli schiavi. Un’origine violentissima, che ha definito, e continua a definire, il mondo secondo il principio di colonialità, che classifica le popolazioni e i saperi ponendo al centro il maschio bianco, ricco, cristiano, eterosessuale e marginalizzando tutti gli altri, umani ed extra-umani, subalterni secondo gradi diversi. È nella rottura del principio di colonialità che l’autore rintraccia una strada necessaria per oltrepassare i rapporti di dominio della modernità e del capitalismo, incarnati oggi nell’islamofobia, nelle disuguaglianze crescenti, nelle politiche europee e globali contro i migranti. Introduzione di Gennaro Avallone.
18,00

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