Libri di Giuliana Scotto

Il problema dello stato di eccezione è tornato recentemente alla ribalta anche sulla scorta di alcuni casi della prassi statale rilevanti sia per il diritto interno che internazionale nei quali l'eccezionalità della situazione è stata invocata per sospendere alcuni diritti fondamentali degli individui. Secondo la lettura offerta dai sostenitori di questa figura, lo stato di eccezione, quale espressione più autentica della sovranità, costituirebbe un fenomeno inerente al diritto, di cui rivelerebbe il fondo insopprimibilmente violento.

Il libro vuole introdurre al diritto dell'Unione europea coloro i quali, non essendo specialisti del settore, sono nondimeno interessati a meglio comprendere il fenomeno dell'integrazione europea. Il testo, che combina la prospettiva evolutiva con l'approfondimento di alcuni temi principali - le funzioni politiche, l'ordinamento giuridico, il sistema giurisdizionale e le relazioni internazionali -, riserva un'attenzione particolare al rapporto fra la dinamica reale dell'integrazione e le forme giuridiche e istituzionali in cui questa trova espressione. Si sofferma in particolare sugli ostacoli che si incontrano nel tentativo di conciliare lo sviluppo dell'integrazione con la perdurante sovranità degli Stati membri.

A partire da una riflessione sull'architettura antica - soprattutto greca - questo studio cerca di animare un contatto fecondo con le opere d'arte del mondo classico come criterio per considerare le innovazioni in campo artistico e architettonico attuate durante il Rinascimento. E' il Rinascimento infatti il più significativo periodo della modernità nel quale i valori di bellezza, misura e armonia - apparentemente attinti tels quels dal mondo antico - sono stati rilanciati con tutta la loro forza e attualità. Alla luce della considerazione in chiave estetica delle opere oggetto di esame, si tenta di cogliere i significati profondi sia della pratica architettonica sia della ripresa dell'antico durante il Rinascimento che ancora non sembrano sufficientemente indagati nelle loro conseguenze storiche. Nel proposito di liberare il contatto con le opere dal peso dei contributi storiografici della ricerca archeologica e storico-artistica, in tal modo si cerca di offrire percorsi di meditazione che, pur avendo a oggetto opere prodotte in epoche molto lontane, si mostrano validi e problematici e sin nel nostro tempo presente.