Libri di Giuseppe Gioachino Belli
Parola di donna. Sonetti per voce femminile
Giuseppe Gioachino Belli
Libro: Libro in brossura
editore: Vallecchi Firenze
anno edizione: 2025
pagine: 248
Nessun poeta ha dato voce a tante figure femminili quanto Belli, vero gigante della poesia dialettale, anzi della poesia tout court. Con i suoi duemila e più sonetti, ha rappresentato la vita e la mentalità dei mille Renzo e Lucia di Trastevere, facendoli esprimere nel loro romanesco rude e colorito. La voce tonante dei popolani, pronti alla rissa in casa e all'osteria, ha spesso coperto le parole delle loro donne: bambine e ragazze, mogli e madri, amiche e vicine, serve e prostitute... I loro discorsi svelano la condizione femminile dell'Ottocento nei suoi risvolti materiali e affettivi. Ne esce un affresco documentario ravvivato dai colori della poesia: un tesoro reso accessibile da questa sorprendente antologia, che alla donna-oggetto sostituisce finalmente una donna-soggetto.
Scritti sul teatro. Da recensore a censore
Giuseppe Gioachino Belli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2021
pagine: 150
Belli fu un frequentatore assiduo dei teatri romani della sua epoca, grandi o piccoli che fossero, e spettatore del loro repertorio lirico così come dei loro spettacoli di prosa. Questa sua frequentazione emerge nell’epistolario, nei diari di viaggio e nei sonetti, tra i quali spiccano quelli dedicati a una delle più grandi attrici di quegli anni, Amalia Bettini; inoltre, molti dei sonetti romaneschi hanno una struttura teatrale in cui due o più personaggi creano dialoghi che vanno oltre i canonici 14 versi. Questo volume si aggiunge a quanti sono già stati dedicati a quelle composizioni del Belli, proponendo le recensioni pubblicate dal poeta sulla rivista “Lo Spigolatore” tra il 1834 e il 1836, i suoi «giudizi di censura» e il testo di un manifesto teatrale da lui redatto per uno spettacolo popolare. Prefazione Massimiliano Mancini.
Mia vita
Giuseppe Gioachino Belli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2020
pagine: 138
Diversi anni prima della stagione dei sonetti romaneschi, in un periodo poco noto e difficilmente precisabile della sua vita, un giovane Belli aveva iniziato a scrivere la propria autobiografia. È la prosa nota come "Mia vita", un testo di straordinario valore testimoniale e notevole rilievo letterario, costruito intrecciando abilmente vicende private e avvenimenti storici. Il volume che qui si offre, curato da Davide Pettinicchio, in una nuova edizione è corredato di un articolato commento storico-letterario e di un apparato critico vòlto a esplorare gli intricati procedimenti correttori che interessano l’opera.
Epistolario (1814-1837)
Giuseppe Gioachino Belli
Libro: Libro rilegato
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: XCIX-1210
Il libro raccoglie tutte le lettere, molte delle quali inedite, scritte da Giuseppe Gioachino Belli nella prima parte della sua vita (1814-1837), e le accompagna con un ricco apparato di notizie critiche e storico-biografiche. Questi documenti privati ci permettono di ripercorrere il vivace romanzo di formazione d’un giovane impiegato pontificio che compie il suo apprendistato culturale nella variegata realtà dell’Italia primo-ottocentesca, tra esperienze d’accademia, viaggi, relazioni intellettuali e mondane. Da questi molteplici incontri con libri e persone nasce la stagione artistica più fervida di Belli, che negli anni Trenta affianca alla scrittura della maggioranza dei sonetti romaneschi una vivace attività giornalistica e una consistente produzione poetica italiana, avventurandosi in una libera ricerca espressiva drammaticamente ridimensionata nel 1837, dopo la morte della moglie Maria.
Appunti per poesie romanesche
Giuseppe Gioachino Belli
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2019
pagine: 212
"A Papa Grigorio je volevo bbene perché me dava er gusto de potenne dì male, scriveva sarcasticamente Giuseppe Gioachino Belli (1791-1863), uno dei più grandi poeti in dialetto della letteratura italiana. Una frase divenuta celebre quando fu pubblicato il monumento dei suoi 2279 sonetti in romanesco dedicati alla Città eterna. Ma l'irriverente battuta non fu mai usata in un componimento e rimase annotata tra fogli di appunti che Belli teneva segretamente chiusi nei suoi cassetti: centinaia di carte che contengono idee, versi e spunti per i sonetti, ma anche repertori lessicali e gergali, liste di proverbi e modi di dire, usi, credenze e superstizioni popolari di cui questo volume rappresenta la prima edizione critica completa e annotata. Un patrimonio linguistico e culturale non tanto lontano da quello dei sonetti, a confermare, se ce ne fosse ancora bisogno, la straordinaria perizia dialettologica e folkorica di Belli".