Libri di Hans Blumenberg
Prefigurazione. Quando il mito fa la storia
Hans Blumenberg
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2018
pagine: 135
Per la prima volta tradotto in italiano, questo testo di Blumenberg risalente agli anni '80 - corredato qui di lettere e scritti - espone l'originale concezione del mito e la sua elaborazione in ambito politico. Una nuova comprensione del concetto di "prefigurazione" che diventa la metafora di azioni come risposte a svolte storiche, e viene caricato di nuovo significato: l'uomo si affida a modelli del passato, che possono diventare paradigmi interpretativi per conferire legittimità al potere. La prefigurazione trova in questi modelli schemi di legittimazione retorica delle azioni politiche messe in scena, ad esempio, da Napoleone Bonaparte e Adolf Hitler con figure come Alessandro il Grande, Giulio Cesare, Federico II e Federico il Grande.
Autoconservazione e inerzia. Sulla costituzione della razionalità moderna
Hans Blumenberg
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 103
Da Tálete, che vedeva il mondo pieno di dèi, a Gagarin, che in orbita ne sanzionava l'inequivocabile assenza, si consuma quello che probabilmente è l'evento più impressionante e meno compreso della storia dell'umanità: la morte di Dio. Non si tratta tanto di massimi sistemi, di valori assoluti: da questo punto di vista è evidente che Dio non è affatto morto, anzi il vessillo divino è innalzato su strazi globali di proporzione spaventosa; si tratta di una questione molto più semplice, più quotidiana: per questo è impressionante e incompresa. Dio muore non tanto nel senso morale, nelle svolte epocali, nelle grandi rivoluzioni, nei discorsi pubblici e nelle dichiarazioni di guerra: muore molto più semplicemente nel piano inclinato del moto accelerato. Muore nella fisica spicciola, nel tempo che consuma il movimento, che fiacca le forze: muore nella morte ordinaria di ogni piccola cosa. Nell'epoca antica Dio reggeva tutto, in quella moderna occorre trovare una scusa per giustificare l'inizio e la fine del mondo, o meglio la sua conservazione. La domanda non è più: perché il mondo è stato creato?, ma: perché continua ancora a esistere, visto che non possiamo più ammettere che vi sia un Dio che lo mantiene in essere. Hans Blumenberg, maestro ineguagliato dell'indagine al microscopio dell'età moderna, dedica un gioiello di acume filosofico al concetto di inerzia che, tra il XVII e il XIX secolo, giunge a sostituire definitivamente, pur con una trama complessa e intricata, la mano di Dio.
Daedalus: le digressioni del male. Da Kant a Blumenberg-Concetto di realtà e teoria dello Stato
Bruno Accarino, Hans Blumenberg
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2002
pagine: 146
Concetti in storie
Hans Blumenberg
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 280
Un grande pensatore tedesco alle prese con i fatti quotidiani, i paradossi, gli aneddoti e gli imprevisti della vita, ma anche con le grandi questioni della filosofia. E con un pubblico insolito: i lettori del giornale. Storie concettualizzate secondo "formule" che hanno il tono a metà strada fra l'aforisma fulminante e il luogo comune, fra l'abracadabra e l'algoritmo, tra la superstizione e l'esattezza. Un registro di scrittura che pur avvicinandosi al tono del narratore, ha l'inconfondibile costruzione del filosofo e corre sul sottile crinale dello humour e del rigore, con una prosa densa di "pensiero" e di calembour.
L'ansia si specchia sul fondo
Hans Blumenberg
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2005
pagine: 209
Questo libro parla di un'inquietudine esistenziale per ciò che si muove e perennemente ondeggia e oscilla come la superficie dell'acqua, spingendo l'uomo alla ricerca di ordine e sicurezza sia nel sistema politico sia negli enunciati filosofici. Le avventure sulle acque, i rischi di naufragio, i pericoli marini, l'affanno e la pena, nonché la nostra inadeguatezza antropologica, fanno sì che ci rivolgiamo per la nostra sopravvivenza ad artefatti simbolici, alla retorica, ai "verba" più che alle "res". Digressioni e deviazioni, aforismi, glosse, aneddoti, miti antichi, racconti filosofici: si compone di questo la materia cui Blumenberg attinge per riflettere intorno agli interrogativi che riguardano l'esistere dell'uomo e del mondo.
Paradigmi per una metaforologia
Hans Blumenberg
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2009
pagine: IX-184
In "Paradigmi per una metaforologia", una tra le sue opere più significative, Hans Blumenberg affronta la storia di alcune metafore fondamentali che hanno caratterizzato il pensiero occidentale. Esistono per Blumenberg metafore "assolute" in quanto originarie, radicate nel mondo della vita e irriducibili a un contenuto concettuale. La relazione della metaforologia con la storia dei concetti si definisce come una relazione di servizio: la metaforologia cerca di raggiungere la struttura sotterranea del pensiero, le sue fondamenta, ma si propone anche di evidenziare con quale "coraggio" lo spirito anticipa se stesso nelle sue immagini e come nell'audacia speculativa prenda forma la sua storia.
La leggibilità del mondo. Il libro come metafora della natura
Hans Blumenberg
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2009
pagine: XXV-436
Oggetto del volume, che si presenta come un'elegante scorribanda all'interno di qualche millennio della cultura occidentale, è la storia di una famiglia di metafore connesse all'idea del mondo naturale come cosa da leggere, che Blumenberg traccia per episodi salienti a partire dal biblico "libro della natura" scritto da Dio per arrivare all'interpretazione dei sogni freudiana e al DNA come codice da decifrare. Raccontata letteralmente per immagini, per emblemi, quella che si disegna in questo libro è la storia della conoscenza e del rapporto fra l'uomo e il mondo.
Uscite dalla caverna
Hans Blumenberg
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2009
pagine: 648
Il "lavoro" e l'opera di Hans Blumenberg sulla metafora sono un contributo decisivo per la definizione della modernità, delle sue soglie come dei suoi paradossi. In questo senso, Uscite dalla caverna assume un ruolo cruciale, perché individua nell'allegoria della caverna platonica un'occasione di ripensamento e di riscrittura della storia occidentale. L'attenzione che Blumenberg dedica alle dimensioni "inconcettuali" della tradizione filosofica arricchisce ulteriormente il panorama di esempi, aneddoti, visioni e rotture, che funge da sfondo e da condizione per continuare a pensare. In particolare, la metafora della caverna suggerisce un'inedita presa di coscienza dell'autonomia del pensiero, nella misura in cui si coglie l'aspetto specificamente "paideutico" e formativo, nonché politico, della conoscenza. Questo libro, l'ultimo pubblicato da Blumenberg ancora in vita, è dunque forse un'estrema risposta ai paradigmi della "gnosi" e della "secolarizzazione" così come si erano configurati in "Elaborazione del mito" e in "La legittimità dell'età moderna". Il lavoro di Blumenberg si rende attuale sia per la cura nei confronti dei contesti storici, sia per la vicinanza, l'intimità che dimostra verso gli autori che utilizza come compagni di viaggio, verso la fine delle illusioni e verso l'estremo disincanto.
L'enigma della modernità. Epistolario 1971-1978 e altri scritti
Carl Schmitt, Hans Blumenberg
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 227
Carl Schmitt e Hans Blumenberg erano due opposti speculari: il primo critico acuto e radicale della modernità, il secondo teorico della sua piena legittimità e autonomia. Ma entrambi interni alle correnti più innovative e originali della cultura contemporanea. Estraneo a ogni nostalgia tradizionalista il primo, alieno da ogni ingenua retorica progressista il secondo. Furono avversari scientifici, Hans Blumenberg e Carl Schmitt: le rispettive concezioni sul fondamento e la giustificazione delle pretese conoscitive dell'epoca moderna erano radicalmente differenti e la discussione a riguardo proseguì anche in una serie di lettere che si scambiarono tra il 1971 e il 1978. Tale corrispondenza e i testi ritrovati nel lascito di Blumenberg documentano una controversia assai significativa, da cui emergono scambi di tipo scientifico e biografico. Ma furono avversari "necessari" l'uno all'altro, come due interlocutori che sanno di trovare nel confronto con l'altro la propria vera "questione". La replica di Carl Schmitt ha influito in maniera decisiva sul rifacimento della "Legittimità dell'età moderna" di Blumenberg e ha lasciato tracce evidenti sino alla successiva "Elaborazione del mito". Per questo motivo la presente opera riporta brani da entrambi i volumi, oltre a tutto lo scambio epistolare, testi inediti provenienti da opere postume di Blumenberg ed estratti da altri saggi già pubblicati.
L'uomo della luna. Su Ernst Jünger
Hans Blumenberg
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 138
L'edizione completa degli scritti che Blumenberg, nell'arco di più di quarant'anni, ha dedicato a Ernst Jünger, testimonia un persistente e singolare interesse del teorico della metaforologia per l'opera di uno tra i più significativi e controversi autori tedeschi del XX secolo. Si tratta di articoli e brevi interventi apparsi su quotidiani, ma anche di inediti, in cui Blumenberg, senza prendere parte alla polemica sull'opera e la figura di Jünger, fornisce una lettura originale e spesso accattivante, in quanto calata nella comune attualità storica e culturale, di alcuni temi cruciali dei suoi scritti: la guerra, la tecnica ed il corrispondente tipo umano dell'operaio, la resistenza 'letteraria' al nazismo (preziosa è la testimonianza di Blumenberg della 'consolazione' fornita dalla pubblicazione del romanzo "Sulle scogliere di marmo"), il nichilismo e la "nuova teologia". All'apprezzamento per la scrittura diaristica jüngeriana, giudicata la migliore in lingua tedesca del Novecento, si unisce un crescente sospetto per le doti autenticamente narrative ed inventive di Jünger che, tuttavia, alla luce della generale interpretazione neoplatonica della sua opera, sembra giustificarsi con la potenza sinottica della sua parola, costantemente rivolta a cogliere l'unità profonda che sta dietro la molteplicità dei fenomeni, e con l'impazienza del suo stile, sempre teso a "saltare dall'apparenza all'idea".
Teoria dell'inconcettualità
Hans Blumenberg
Libro: Copertina morbida
editore: :duepunti edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 155
"Il concetto non è in grado di compiere tutto ciò che la ragione richiede. Non è soltanto una questione di iato tra la massima elaborazione possibile del concetto e le pretese della ragione: bisogna invece considerare se proprio il compimento del concetto non danneggi o addirittura inibisca l'assolvimento delle pretese della ragione". "Il successo del concetto coincide con il ritorno alla propria funzione: introduce il processo nel quale un oggetto che era diventato tremendo, sconosciuto e fonte di paura si ripresenta come qualcosa di godibile, consumabile. Già teoreticamente il concetto non crea altro che la disponibilità dell'oggetto a rendersi a portata di mano, evocabile. Proprio per questo la metafora è un medium estetico, perché ha la sua dimora nella sfera originaria del concetto. Deve continuamente farsi garante per l'inadeguatezza, per la scarsità del concetto e per i limiti delle sue prestazioni".