Libri di Ines Giunta
La flessibilità come categoria pedagogica. Ambienti euristici per generare nuovi pensatori
Ines Giunta
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 192
Se oggi il mandato prioritario della pedagogia è fornire al soggetto la "strumentazione cognitiva" adeguata a gestire l'incertezza e l'imprevedibilità dei contesti di vita, si impone la necessità di avviare una riflessione sistematica sulla necessità di insegnare la complessità in modo cognitivamente trattabile e preparare, così, gli studenti ad essere pensatori flessibili, anche grazie al supporto di ambienti euristici che avviino e facilitino il pensiero critico e il raggiungimento di mete di apprendimento avanzato (come la padronanza di concetti complessi e la capacità di usare le conoscenze acquisite in situazioni che differiscono da quelle iniziali). Intesa quale attitudine a interconnettere e a ricontestualizzare finalizzata proprio all'appropriazione dei molteplici livelli di analisi e di spiegazione di uno stesso fenomeno, la flessibilità cognitiva diventa, per questa via, cifra distintiva di un pensiero in grado di gestire i cambiamenti radicali richiesti insieme all'interno e attraverso le situazioni di applicazione della conoscenza (preludio ineludibile all'adozione di scelte consapevoli) e assurge, dunque, a elemento saliente della riflessione pedagogica. Il volume inaugura, così, un nuovo versante di indagine della ricerca, volto a fissarne il senso in ambito pedagogico.
Discontinuità pedagogiche. Integrare ecologia umana ed ecologia dei saperi per far fronte alle nuove emergenze formative
Ines Giunta
Libro: Libro in brossura
editore: Pensa Multimedia
anno edizione: 2020
pagine: 232
Flessibilmente. Un modello sistemico di approccio al tema della flessibilità
Libro: Libro in brossura
editore: Pensa Multimedia
anno edizione: 2014
pagine: 532
Quando la realtà presenta i caratteri della complessità, è composta, cioè, da numerosi costituenti che interagiscono in modo non lineare, il pensiero è chiamato ad un compito arduo: deve riuscire a liberarsi di ogni forma di rigidità e a destrutturare e a ristrutturare schemi consolidati seguendo le strade impervie di collegamenti mai praticati prima. In altri termini, il suo complessificarsi rende necessaria una progressiva flessibilizzazione del funzionamento mentale. Concepita nell'ottica di una piena realizzazione della persona rispetto alla qualità delle cose che può fare in maniera costruttiva e soddisfacente e, dunque, di una piena capacitazione delle sue possibilità, la flessibilità assurge così, per questa via, alla condizione di carattere imprescindibile di un pensiero in grado di gestire la complessità, aprendo, così, a tutta una serie di interessanti interrogativi di natura epistemologica, ermeneutica e metodologica.
Lo specchio deformante. Vecchi e nuovi paradigmi della diversità
Libro: Libro in brossura
editore: Pensa Multimedia
anno edizione: 2013
pagine: 340
Qual è il paradigma di cui facciamo uso quando pensiamo alla diversità? E che immagine ci rimanda del variegato e composito caleidoscopio di significati ad essa sottesi? Spesso, si tratta dell'immagine deformata di una diversità segmentata, semplificata e dimentica del fatto che tutti gli individui condividono il medesimo destino di essere uguali, rispetto al fatto di essere diversi, o, se lo si preferisce, di essere diversi all'interno dei vincoli posti da una costitutiva uguaglianza di fondo. La complessità del fenomeno pone, dunque, al centro della riflessione pedagogica la necessità di intraprendere un preciso percorso di pensiero, facendo ricorso ad un paradigma complesso (l'unico in grado di concepire diversità e unità come componenti complementari, in relazione dialogica permanente tra loro) e, conseguentemente, ad una precisa impostazione metodologica, quale l'attraversamento della tematica da più prospettive interpretative.