Libri di Irene Fantappiè
Franco Fortini e la poesia europea. Riscritture di autorialità
Irene Fantappiè
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 164
Franco Fortini è tra i massimi interpreti novecenteschi della poesia europea, tedesca in particolare. Per comprendere appieno le sue (e non solo le sue) traduzioni e riscritture, non ci si può limitare a raffrontarle coi rispettivi originali: è necessario, oltre ad analizzare i rapporti intertestuali, anche tenere presente dinamiche d'altro tipo, quelle "inter-autoriali". Una riscrittura di Baudelaire può rivelarsi, di fatto, anche una riscrittura di Brecht, se la si analizza pensandola - come l'autrice propone - quale riscrittura di autorialità. In quest'ottica acquisiscono significati inattesi, caricandosi di valenze metapoetiche, anche le pseudo-traduzioni fortiniane, vale a dire le traduzioni di originali stranieri mai esistiti. Facendo luce tanto sui testi (specie sugli aspetti stilistico-metrici) quanto sui contesti (con indagini sulla ricezione, tra gli altri, di Heine, Kraus, Rilke, Enzensberger), il libro esamina il variegato corpus delle traduzioni e riscritture di Fortini da una prospettiva inedita, e così facendo mira a sondare nuove possibilità di sinergia tra gli strumenti dell'analisi filologica, della storia della letteratura e della teoria letteraria.
Luciano di Samosata nell'Europa del Quattro e del Cinquecento. Atti del Convegno (Pisa, 5-6 ottobre 2017). Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2019
pagine: 408
Luciano di Samosata è stato e continua a essere una figura di difficile definizione, che si presenta con volti molteplici, spesso contraddittori. In Italia il suo corpus ha cominciato a essere noto alla fine del Trecento, e Luciano è subito maestro, di lingua e di contenuti. I volumi che si presentano raccolgono gli interventi di una conferenza centrata sulla ricerca della ricezione italiana del Samosatense, nel Quattro e nel Cinquecento. Gli Atti raccolgono diciannove lavori dalle matrici e metodologie critiche differenziate; essi riferiscono e illustrano risultati importanti e al contempo immettono in un terreno in gran parte ancora del tutto da esplorare, tracciando sentieri attraverso diversi settori e ambiti di ricerca: dalla critica del testo alla storia della letteratura e della cultura, dalla teoria e storia dei generi letterari alle relazioni tra parola e immagine.
La letteratura tedesca in Italia. Un'introduzione (1900-1920)
Daria Biagi, Anna Baldini, Stefania De Lucia, Irene Fantappiè, Michele Sisto
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 320
Tradurre letteratura straniera è un modo per scrittori, editori e critici di rinnovare le "regole" con cui si fa letteratura: dalle poetiche alle posture autoriali, dalla gerarchia dei generi letterari alle pratiche editoriali. Il volume costituisce un'introduzione a questi temi a partire dal caso della letteratura tedesca importata in Italia nel primo ventennio del Novecento. Le collane fondate da Croce, Papini e Borgese per Laterza e Carabba e le traduzioni realizzate da Prezzolini, Slataper, Spaini e Tavolato introducono nuovi autori (Novalis, Hebbel, Kraus) e nuovi testi (il Wilhelm Meister di Goethe, La nascita della tragedia di Nietzsche), appropriandosene e modificandoli a partire da una specifica idea di letteratura. Attraverso i cinque capitoli e i materiali di corredo - traiettorie dei mediatori, antologia di testi, glossario dei concetti, bibliografia di studio - il volume propone di guardare alla storia letteraria riconoscendo alla traduzione un ruolo di primo piano.
Con le donne monologo spesso. Morale, stampa e vita erotica nella Vienna d'inizio Novecento
Karl Kraus
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2007
pagine: 141
Aforismi sulle donne, battute fulminanti, umorismo di uno dei creatori della modernità. Vergini, madri, attricette di teatro, letterate, prostitute, ma in ogni caso considerate "cose secondarie": gli scritti di Karl Kraus, il più grande scrittore satirico del secolo scorso, abbracciano tutto lo spettro del "Weib", dell'"essere femminile". I fulmini di Kraus colpiscono la morale borghese ipocrita, bigotta e filistea, che nega al singolo la libertà nella sfera privata e sessuale, e che permette allo stato di regolamentarla per mezzo di leggi sul "buon costume". I processi per adulterio, gli annunci matrimoniali in cui la donna è solo un mezzo per giungere a un patrimonio, il voyeurismo dei critici che rivangano pettegolezzi sulle letterate del secolo scorso, le prostitute messe alla gogna, offrono a Kraus la possibilità di esternare opinioni davvero poco convenzionali.
Karl Kraus e Shakespeare. Recitare, citare, tradurre
Irene Fantappiè
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2012
pagine: 288
Vienna, maggio 1916. Alla vigilia del crollo dell'Impero, nel pieno del conflitto mondiale, Karl Kraus sorprende il suo pubblico leggendo, in luogo di una nuova invettiva contro la guerra, le spensierate schermaglie della commedia shakespeariana Love's Labour's Lost. È il primo atto di un progetto di letture teatrali e riscritture di Shakespeare: il Teatro della poesia. Finora poco note, queste "traduzioni d'autore" hanno un'ulteriore particolarità: sono in realtà montaggi di citazioni. Kraus crea il suo Shakespeare smontando le più celebri traduzioni tedesche d'epoca romantica, per poi raffrontarle tra loro e riassemblarne i frammenti in un mosaico originale composto da materiali di seconda mano. Il "genio mimico" di Kraus, come ebbe a definirlo Walter Benjamin, ci invita a ripensare alla citazione e alla traduzione come movimenti, come translationes, da una lingua a un'altra, da un contesto a un altro, da un tempo a un altro tempo, consentendo di far emergere la loro sottile, sorprendente affinità.