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Libri di Jolanda Insana

De amore

Andrea Cappellano

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2024

pagine: 208

“Con il “De amore” di Andrea Cappellano è come se un nuovo patto venisse stipulato fra l’uomo e la donna. Dalla decadenza del peccato originale, di cui ultime e vistose tracce sono facilmente reperibili nella coeva letteratura misogina, si passa ad un nuovo genere di rapporto dominato dalla figura enigmatica e «tirannica» di Amore. Le responsabilità della vita morale scendono, in un certo qual senso, dal cielo alla terra, e l’uomo riscopre le radici del bene nel suo rapporto solitario con la donna. L’operazione non poteva non comportare rischi, e non solo per ciò che riguarda l’aspetto materiale delle sanzioni secolari. L’opinione pubblica infatti non era ancora matura per un tale ribaltamento dei valori comunemente accettati, ed era quindi necessario che l’amore profano portasse in sé tutte le stigmate e i segni di riconoscimento dell’amore sacro. […] La solitudine delle coppie più celebri della letteratura «cortese», dagli amanti della tradizione trobadorica ad Abelardo e Eloisa, Tristano e Isotta, Ginevra e Lancillotto, e così via, è il durissimo scotto pagato per portare alla luce una società finalmente aperta a quelli che oggi definiremmo i diritti del cuore: esperienza questa indubbiamente più femminile che maschile, almeno in rapporto alla media dell’erotismo medievale. […] Una volta accettato il principio di ritirare la delega dei poteri a chi per secoli ne aveva ricevuto una sia pur legittima investitura, e una volta ingabbiata nella teologia la figura paterna intervenuta a riscattare il mondo in uno dei momenti più tragici nella storia della civiltà greco-latina, è ovvio che l’uomo e la donna, nuovi Adamo ed Eva, fossero costretti a ripiegarsi su se stessi, a cercare in sé l’energia necessaria a preservare le istituzioni umane dal caos e dal disordine di un mondo retto dalle sole forze dell’istinto.” (Dallo scritto di D’Arco Silvio Avalle)
23,00 21,85

Cronologia delle lesioni (2008-2013)

Cronologia delle lesioni (2008-2013)

Jolanda Insana

Libro: Copertina morbida

editore: Luca Sossella Editore

anno edizione: 2017

pagine: 96

Insana mette in primo piano fatti e misfatti della storia e della cronaca, versi all'impronta di una poesia "civile": testi dedicati alla madre nella cornice della seconda guerra mondiale, altri relativi al parlatorio nelle alture del Golan, dove i megafoni portano brandelli di notizie familiari da villaggio a villaggio, o la commemorazione del terremoto di Messina del 1908. E ancora, il poemetto "Bocca immonda" contro il femminicidio e il tema dei migranti, che porta appresso quello dell'ipocrisia dell'Occidente e la brama insaziabile di guadagno, in un paesaggio con rovine la cui cenere assedia la coscienza e tende a ottunderla.
10,00

Due volte sette sono le parole

Due volte sette sono le parole

Jolanda Insana

Libro: Libro in brossura

editore: Le Farfalle

anno edizione: 2018

pagine: 72

La plaquette inedita “Due volte sette sono le parole” è una breve raccolta di testi, datati tra il 2002 e il 2005, composti da Jolanda Insana a margine del lavoro di traduzione sulle tragedie di Eschilo condotto in quegli anni. Con la raccolta si propongono alcuni frammenti tratti dalla traduzione di Insana delle poesie di Saffo, risalente al 1985 e, a chiudere, un'intervista inedita di chi qui scrive, del 2003, che verte sulla resa della voce nella sua poesia. Intervallano i testi alcuni disegni di mano dell'autrice, a testimonianza di un'attività che ha costantemente affiancato la scrittura poetica.
10,00

Carmi priapei

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2020

pagine: 200

“La cattiveria, l’aspra misoginia, il più logoro e consunto luogo comune sconcio scatta in arguzia, e la volgarità si riscatta in leggerezza, finisce in risata o in irridente sentenza gnomica. Ecco il trionfo gaudioso dei Carmina Priapea nell’astutissimo gioco verbale di senso e di suono che incalza ossessivo il fantasma fallico, più che il fallo, fino a circuirlo e a stringerlo in una griffa di complice tenerezza. Sferzante però resiste l’intento morale, di fustigazione dei costumi, che manda in frantumi il supercilium dei Romani, la gravitas tradizionale, pur nella discontinuità delle voci, rigorosamente anonime, che lì dove il tono è minore e minore la tensione che le regge, non mancano di apparire monocordi o ripetitive. Ma si sa, l’osceno non è facile, sempre in bilico sul precipizio, legato a un sottilissimo filo d’intelligenza […]. Il divertimento, in senso etimologico, come brusco spostamento e improvviso mutamento, segna questi testi per lo più epigrammatici, e avviene che l’elemento fallico sia ridotto a puro pretesto e, spogliato per così dire della sua consistenza, si tramuti in altro da sé, – figurazione con altri sensi e significati, di altre ossessioni o fobie, soprattutto quando la freccia dell’offesa, con la punta intinta in altro veleno, mira ad altro bersaglio.” (Dalla postfazione di Jolanda Insana)
22,00 20,90

A schiere le parole. Poesie scelte con prose e versi inediti

Jolanda Insana

Libro: Libro in brossura

editore: Marcos y Marcos

anno edizione: 2024

pagine: 502

«Jolanda Insana è tra le figure più originali e notevoli della poesia italiana del secondo Novecento. Dopo l'esordio ufficiale nel 1977 con "Sciarra amara", accolta da Giovanni Raboni in un "Quaderno collettivo della Fenice", Insana ha composto numerose raccolte di poesia e di prose, tutte attraversate da una energia linguistica ed espressiva - di rara intensità. Nel 2007 la sua opera poetica è stata riunita in un Elefante dell'editore Garzanti, cui sono ancora seguiti parecchi titoli: ma oggi nessuno dei suoi libri risulta più disponibile. L'intento di questa ampia antologia, di poesia, di prose ma anche di testi rari e inediti ottimamente scelti dalla curatrice Anna Mauceri, è dunque quello di riaccendere l'attenzione dei lettori di poesia, e soprattutto dei più giovani, su un'opera ancora pulsante e fuori da quasi tutti gli schemi. Ma chi era Jolanda Insana? Ce lo dice lei stessa, in uno splendido autoritratto, in cui si definisce "scannaparole e gabbalessemi", annotando: "Nella sua scrittura invece ci sono rugosità e spigoli taglienti, coltellate di bellezza sul ventre molle della vita e pugni allo stomaco, brividi di cupezza e gridi d'esultanza e libertà, spudoratezze e coprolalie in funzione di mascheramento protettivo, per troppo pudore del sentimento, per troppa tenerezza. Tutto questo perché conosce il sapore dei fichi catalani schiacciati dentro il pane e le terre dove manca l'acqua e i limoni fioriscono più di due volte l'anno". Da leggere, rileggere e trileggere: assolutamente! (Fabio Pusterla). Prefazione di Maria Antonietta Grignani.
24,00 22,80

De amore

De amore

Andrea Cappellano

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2013

pagine: 200

"Con il "De amore" di Andrea Cappellano è come se un nuovo patto venisse stipulato fra l'uomo e la donna. Dalla decadenza del peccato originale, di cui ultime e vistose tracce sono facilmente reperibili nella coeva letteratura misogina, si passa ad un nuovo genere di rapporto dominato dalla figura enigmatica e "tirannica" di Amore. Le responsabilità della vita morale scendono, in un certo qual senso, dal cielo alla terra, e l'uomo riscopre le radici del bene nel suo rapporto solitario con la donna. L'operazione non poteva non comportare rischi, e non solo per ciò che riguarda l'aspetto materiale delle sanzioni secolari. L'opinione pubblica infatti non era ancora matura per un tale ribaltamento dei valori comunemente accettati, ed era quindi necessario che l'amore profano portasse in sé tutte le stigmate e i segni di riconoscimento dell'amore sacro. [...] La solitudine delle coppie più celebri della letteratura "cortese", dagli amanti della tradizione trobadorica ad Abelardo e Eloisa, Tristano e Isotta, Ginevra e Lancillotto, e così via, è il durissimo scotto pagato per portare alla luce una società finalmente aperta a quelli che oggi definiremmo i diritti del cuore: esperienza questa indubbiamente più femminile che maschile, almeno in rapporto alla media dell'erotismo medievale." (Dallo scritto di D'Arco Silvio Avalle)
21,00

La stortura

La stortura

Jolanda Insana

Libro

editore: Garzanti

anno edizione: 2002

pagine: 141

"Infermità del corpo e infermità della nazione, anzi del pianeta, fanno un tutt'uno drammaticamente vessato e dolorante in questo poema-monologo nelle cui lasse o variazioni giunge, mi sembra, a un punto davvero decisivo di incandescenza e di qequilibrio e compattezza formale uno dei più vividi talenti espressivi suscitati negli ultimi decenni dalla riluttanza a morire della nostra povera, martoriata, meravigliosa lingua italiana" Giovanni Raboni.
14,00

De amore

De amore

Andrea Cappellano

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2002

pagine: 208

18,00

La tagliola del disamore

La tagliola del disamore

Jolanda Insana

Libro: Copertina rigida

editore: Garzanti

anno edizione: 2005

pagine: 140

"Il linguaggio di Jolanda Insana è aggressivo, provocatorio, gioco d'irrisione e d'ironia amara contro la 'bassezza' dei tempi" (Nuova Antologia). "Ha la straziata impotenza di un poema fatto a brandelli. E, soprattutto, l'anticontemporanea, stupenda grinta di credere in se stessa e nella parola umana" (Emilio Zucchi, Poesia). Jolanda Insana ha vinto il premio Viareggio per la poesia nel 2002.
16,50

Tutte le poesie (1977-2006)

Tutte le poesie (1977-2006)

Jolanda Insana

Libro: Copertina morbida

editore: Garzanti

anno edizione: 2007

pagine: 663

"Jolanda Insana, secondo alcuni dei sempre più numerosi ed entusiasti interpreti, è figlia di Talento e di Disciplina. Secondo altri, è nata dalle nozze del giovane Corpo (cuore, con aritmie, e sesso, un'ossessione) con la matura Parola (esperta in misture di aulico e di osceno). A sentire altri, le dettero i natali Linguaggio (venuto dalla Spagna barocca e ultraista) e Psiche (sempre alla ricerca spasmodica di non fuggevole Amore). E c'è chi indica come suoi genitori il Vocabolario (dagli arcaismi dialettali ai neologismi di produzione propria) e la Sicilia (a partire dallo Stretto di Messina, in cui sproloquia di vita, d'amore e di morte la notturna Ciccina Circe). Nacque Poesia, che impavida e sfrontata crebbe dagli strazianti iniziali frammenti lirici (versi roventi sulla punta della lingua, picchi di strofe che si isolano come scoglio: rosicchia rosicchia / qualche osso resterà) fino a poemetti che la sanno lunga e la raccontano con idee-ictus, voce incrinata, fegato iroso e sprezzante. Tragedia e commedia greca ma fatta a pezzi, teatro popolare e proverbiale da recitare con urlo, quando la finzione tocca il nervo. "Sono dolce e divento amara." Dall'isola al continente: dove la madre lingua fa da chioccia ai dialetti, sempre fecondi e nutrienti. "Una parola morta gratta carta?" Jolanda Insana con graffianti parole incide figure di destino indelebile. L'inchiostro è lì lì per sanguinare: umori, e umorismo, "Lingua mi desti e lingua t'affettai"." (Walter Pedullà)
24,50

Satura di cartuscelle

Satura di cartuscelle

Jolanda Insana

Libro

editore: Perrone

anno edizione: 2009

pagine: 100

Il volume raccoglie tutta la produzione poetica dell'autrice dal 1977 al 2007. Si tratta di una raccolta di materiali inediti che risalgono anche ad anni precedenti l'esordio ufficiale della poetessa. Nell'intervista di Giancarlo Alfano, l'autrice rivela i propri percorsi nel mondo della poesia, italiana e mondiale. Tutti i testi raccolti in questo nuovo libro sono infatti basati su pastiches, giochi parodici, riscritture di autori illustri della tradizione occidentale, da quelli più lontani nel tempo ai grandi maestri del Novecento. Da qui il titolo, che contamina il "Satura" di Montale con il basso-comico del gioco (le cartuscelle), convocando la tradizione pantagruelica dei poeti che usano le parole come cose da masticare. Sgravandosi delle tante carte, dei tanti versi conservati nei decenni, Insana presenta la cassa risonante del suo lavoro poetico: un gioco festoso con le parole.
12,00

Turbativa d'incanto

Turbativa d'incanto

Jolanda Insana

Libro: Libro rilegato

editore: Garzanti

anno edizione: 2012

pagine: 120

"Turbativa d'incanto" è titolo polisemico, come sempre i cartigli che Jolanda Insana pone ai suoi libri, abitati dallo stratificarsi di emozioni private e pubblici orrori. La turbativa d'asta è il ritmo della vita, con il suo "incanto" pericolante in una soggettività turbata da scissioni a strati: psicologiche, sociali e politiche, vissute nelle "estreme periferie del lutto". Di qui l'andamento perlopiù a due voci, la siciliana sciarra o battibecco tra il sé superficiale e quello profondo nella sezione "La bestia clandestina", il dibattito tra l'io e il simulacro di una alterità paranoica, presa nella tagliola del disamore, di altre parti del libro. "L'idiota sottostante", "Caràmbola", "La mandola della melancolia" sono poemetti o stazioni di un percorso mentale e vocale, che forza i limiti della parola ricorrendo ai diversi settori della lingua, sollecitandoli in tecnicismi, neologismi o recuperi dell'antico. Mai compiaciuto o manieristico l'impasto, perennemente alla ricerca di ritmi e fonìe graffiami, aperto alle latitudini di ciò che infesta la coscienza: il carcere di Baghdad, i Buddha giganteschi distrutti in Afghanistan, le alture del Golan dove i megafoni portano da villaggio a villaggio brandelli di conversazioni e affetti stroncati.
16,60

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