Libri di Kevin De Vecchis
Il romanesco periferico: un'indagine sul campo
Kevin De Vecchis
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2022
pagine: 342
Il volume propone un'analisi sociolinguistica del romanesco contemporaneo, indagato nei quattro quadranti della periferia romana intorno al Grande Raccordo Anulare, sulla base di un'inchiesta dialettologica condotta sul campo. E così esaminato lo status del dialetto parlato nelle zone marginali della capitale per verificare (anche attraverso analisi quantitative dei dati) la sopravvivenza di fenomeni del romanesco e per individuare alcuni tratti innovativi. Questi potrebbero essere ricondotti al sostrato dialettale degli ottanta informatori, la cui provenienza familiare è, in tutto o in parte, allotria: sono infatti nati e cresciuti a Roma, ma hanno almeno uno dei genitori o uno dei nonni di origine centromeridionale.
Ma che ce stanno a fà? Le parole di Roma nella lessicografia italiana
Paolo D'Achille, Elisa Altissimi, Kevin De Vecchis
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2022
pagine: 124
Il volume prende in considerazione le voci che tre dizionari contemporanei (il GRADIT 2007, lo Zingarelli 2022 e il Devoto-Oli 2022) indicano come regionalismi romani o come dialettismi di origine romanesca o come parole italiane usate a Roma con specifici significati. Si tratta in tutto di circa 500 parole, ben poche delle quali, tuttavia, sono registrate in tutti e tre i dizionari e con le stesse marche: infatti, in corrispondenza dell'etichetta roman[esco] presente in un dizionario negli altri si trovano indicazioni geografiche più estese (centr[ale], centromerid[ionale], ecc.) oppure marche come gerg[ale], volg[are], pop[olare]. L'analisi, che si svolge in quattro capitoli, analizza le parole raccolte per gruppi omogenei, spiega le ragioni di alcune incoerenze lessicografiche, mostrando come i dizionari accolgano non di rado romaneschismi ormai desueti e voci che hanno avuto limitata circolazione nella stessa Roma. Si segnalano, infine, alcune parole che da Roma si sono diffuse in italiano ma che i dizionari o non registrano o non consentono di riconoscere come tali.
Per un’analisi del romanesco delle poesie di Mario dell’Arco attraverso le varianti d’autore
Kevin De Vecchis
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2019
pagine: 297
«Er matto, fermo avanti a lo scaffale,/ Belli o Trilussa o Pascarella: quale/ scejerà? Quatto-quatto/ sceje Dell’Arco. Allora nun è matto». Attraverso questi quattro versi, comparsi nella loro veste definitiva in Basta (o no?) (1984), Mario dell’Arco (all’anagrafe Mario Fagiolo) colloca sé stesso nel novero dei grandi poeti della poesia romanesca. E a buon diritto: da tempo era già stato infatti riconosciuto dalla critica – da Pier Paolo Pasolini a Leonardo Sciascia – come l’innovatore della poesia romanesca. L’intento di questo volume è quello di offrire al lettore prima una panoramica sull’uso poetico del dialetto di Roma dall’inizio del Novecento a oggi, poi uno studio approfondito su Mario dell’Arco attraverso la raccolta e l’analisi di tutte le varianti che il poeta stesso ha apportato alle sue poesie nel corso delle varie ristampe. Questo lavoro di labor limae stilistico e linguistico non solo ci consente di conoscere più a fondo l’autore, ma ci dice anche qualcosa sullo status del romanesco contemporaneo.