Libri di L. Boni
Psicoanalisi e scienze umane. Due conferenze
Louis Althusser
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 108
"Dove si colloca la psicoanalisi? Qual è il suo posto? Qual è la sua localizzazione in uno spazio che non esiste ancora? Quali sono le sue non-frontiere con discipline esistenti? Questo è il problema che ossessiona costantemente la riflessione di Lacan. E non è esagerato dire che ha ossessionato anche la riflessione di Freud. Ciò che allora colpisce, sia in Lacan che in Freud, è il seguente paradosso. C'è in Freud, come in Lacan, una duplice preoccupazione: separare radicalmente la psicoanalisi dalla disciplina che risulta più prossima a essa, la psicologia, e avvicinarla invece a discipline apparentemente lontane, come la sociologia, l'antropologia o l'etnologia." (Louis Althusser) Le due conferenze contenute in questo volume sono state pronunciate da Althusser nell'ambito di un seminario che ha tenuto presso l'École Normale Supérieure, su Lacan e la psicoanalisi, nell'anno accademico 1963/64. Il filosofo affronta la questione del rapporto che, in particolare in Francia, la psicoanalisi intrattiene con le scienze umane, la filosofia, la psicologia.
L'avventura della filosofia francese. Dagli anni Sessanta
Alain Badiou
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2013
pagine: 200
Non esiste un pensiero contemporaneo a prescindere dalla filosofia francese dell'ultimo mezzo secolo. Le sue figure, da Michel Foucault e Gilles Deleuze a Jean-Luc Nancy e Jean-Francois Lyotard, passando per i vecchi maestri quali Canguilhem, Sartre e Althusser, hanno dominato e rinnovato dalle fondamenta il pensiero del Novecento. Alain Badiou è uno di essi. Questo libro è una storia per ritratti della filosofia francese, scaturita dalla penna di colui che Slavoj Zizek ha definito "il più grande filosofo vivente". Non il racconto agiografico dei suoi protagonisti, ma l'incontro con ciascuno di essi, dal quale sgorgano critica, rispetto, polemica, ma soprattutto una vera discussione filosofica. Un grande affresco, a volte denso, spesso ironico, sempre appassionato per capire la posta in gioco di una stagione del pensiero che sembra volgere al termine ma che, nella sua vivacità, ha ancora molto da dirci.
Su Freud
Elvio Fachinelli
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2012
pagine: 113
Nel corso della sua lunga vita, Sigmund Freud è stato costretto a spendere una parte consistente delle proprie energie nel tentativo di stabilire una versione ortodossa del suo stesso pensiero. Quasi sempre invano. Come tutte le galassie nascenti, anche quella freudiana era infatti squassata da conflitti interni, e dallo scontro con infinite altre costellazioni. Quanto e più del marxismo, la psicoanalisi sembrava addirittura non poter sussistere senza un corredo caotico e frastornante di oltranzismi, eresie e furori iconoclasti che talvolta impediva di intendersi anche sui concetti fondamentali. Dopo Freud, la cacofonia intellettuale non ha accennato a spegnersi, ed è quindi a dir poco sorprendente che proprio a uno dei suoi discepoli italiani più eterodossi, Elvio Fachinelli, sia dovuta una delle guide al pensiero freudiano più nitide, precise e affidabili fin qui redatte: questa. Dove il lettore troverà tutto quello che Freud ha effettivamente detto, più almeno un'idea destinata a rimanere. Qualsiasi teoria di Freud si può discutere, dice in sostanza Fachinelli, ma quello che non si può mettere in dubbio è il suo stupefacente talento di narratore, in nulla inferiore a quello di Charles Dickens. Sempre terrorizzato da qualsiasi possibile lesione allo statuto scientifico della sua disciplina, l'interessato avrebbe energicamente smentito: ma chi oggi continua a leggere Freud (e Fachinelli) non riesce a reprimere, per quanto si sforzi, un cenno di assenso.
L'ipotesi comunista
Alain Badiou
Libro: Libro in brossura
editore: Cronopio
anno edizione: 2011
pagine: 175
In questo libro, sosterremo quindi, anche in forma dettagliata nel caso di tre esempi (Maggio '68, la Rivoluzione culturale, la Comune di Parigi), che i fallimenti apparenti, talora cruenti, di eventi legati in profondità all'ipotesi comunista, sono stati e permangono tappe della sua storia. Almeno per tutti coloro che non rimangono accecati dall'uso propagandistico della nozione di fallimento. Cioè semplicemente per coloro che continuano a essere animati dall'ipotesi comunista in quanto soggetti politici, che si servano o meno del termine "comunismo". In politica contano il pensiero, l'organizzazione e l'azione. Talvolta alcuni nomi propri servono da riferimento, come Robespierre, Marx, Lenin... I nomi comuni (rivoluzione, proletariato, socialismo...) sono già molto meno capaci di nominare una sequenza reale della politica d'emancipazione, e il loro uso si trova rapidamente esposto a un'inflazione priva di contenuto [...]. Una vera politica ignora le identità, persino quella, tanto tenue, tanto variabile, dei "comunisti". Essa non conosce altro che quei frammenti del reale attraverso i quali un'Idea dimostra che è in corso il lavoro della sua verità.
Secondo manifesto per la filosofia
Alain Badiou
Libro: Copertina morbida
editore: Cronopio
anno edizione: 2010
pagine: 111
Vent'anni fa, il mio primo "Manifesto per la filosofia" si levava contro l'annuncio, diffuso un po' dappertutto, della "fine" della filosofia. A questo tema della fine, proponevo di sostituire la parola d'ordine "un passo ulteriore". La situazione è molto cambiata. Se allora la filosofia era minacciata nella sua esistenza, oggi si potrebbe sostenere che essa è altrettanto minacciata, ma per una ragione opposta: le viene attribuita un'esistenza artificiale eccessiva. Soprattutto in Francia, la "filosofia" è ovunque. Serve da ragione sociale ai diversi paladini dei media. E sollecitata da ogni parte, dalle banche fino alle grandi commissioni statali, per parlare di etica, di diritto e di dovere. Il punto è che per "filosofia" s'intende ormai il suo nemico più antico: la morale conservatrice. Il mio secondo manifesto cerca quindi di de-mora-lizzare la filosofia, di rovesciare il verdetto che la consegna alla vacuità di "filosofie" tanto onnipresenti quanto asservite. Essa rinnova il legame con - può illuminare l'azione di alcune verità eterne. Illuminazione che conduce la filosofia al di là della figura dell'uomo e dei suoi "diritti", al di là di ogni moralismo, nel luogo in cui, alla luce dell'idea, la vita diventa ben altra cosa che la sopravvivenza.
Sarkozy: di che cosa è il nome?
Alain Badiou
Libro: Libro in brossura
editore: Cronopio
anno edizione: 2008
pagine: 139
Con il nome "Sarkozy" avanza la "grande paura" - degli stranieri, degli operai, dei giovani delle banlieues, dei musulmani - e la volontà che il capitalismo divenga, una volta per tutte, l'unica legge che regola il mondo. Ma alla paura non si può rispondere, come accade a sinistra, con la paura della paura, con la nostalgia delle lotte del passato o il ritornello della solita "ricostruzione della sinistra". Si tratta, invece, di curare il disorientamento e il sentimento d'impotenza praticando la virtù del coraggio: "tenere fermi" come punti di orientamento politico proprio quelli che il discorso dominante considera impossibili, irrealizzabili. Tra questi: onorare e riconoscere come soggetti liberi gli stranieri che lavorano tra noi e affermare, di fronte alla divisione del mondo in una parte "civile" e una "incivile", che c'è un solo mondo, che le esistenze sono uguali in ogni luogo di questo mondo unico. Tali imperativi politici sono il modo per dare senso alla parola "democrazia" e far continuare a vivere, nelle condizioni attuali, l'idea comunista come "orizzonte" delle politiche di emancipazione.