Libri di L. Perrone Capano
La scuola tedesca dell'esilio. Riviste e letteratura della migrazione tedesca
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2009
pagine: 304
Il discorso critico avviato con "L'esperienza dell'esilio nel Novecento tedesco", riprende con il presente volume indagando specificamente la produzione affidata dagli esuli a riviste pubblicate fuori dalla Germania. Vengono così riproposti all'attenzione del pubblico odierno gli interventi appassionati di Heinrich Mann sulla "Neue Weltbühne"; il dibattito sull'Espressionismo ospitato dalla rivista 'moscovita' "Das Wort" con gli interventi di Lukàcs, Klaus Mann, Brecht e altri; la protesta di Klaus Mann contro la barbarie nazionalista lanciata sulle colonne della "Sammlung"; il dibattito attorno alla Migranten-Literatur pubblicato sulla rivista "Das Neue Tagebuch". Il tema dell'esilio viene quindi approfondito indagando la produzione specifica di autori del rango di Benjamin, Th.Mann, Anna Seghers e Carl Zuckmayer, senza trascurare le voci minori di Gabriele Tergit o di Ruth Klüger. Il volume dedica infine una sezione alla lirica generata dall'esilio, nonché un capitolo in cui si dà voce al linguaggio della migrazione contemporanea, che vede scrittori e scrittrici in transito dalla patria orientale alla scrittura in lingua tedesca.
Figlia di tutti i paesi
Irmgard Keun
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2011
pagine: 1119
La Figlia di tutti i paesi (1938) - romanzo d'esilio di Irmgard Keun (1905-1982) - è una bambina cosmopolita, che accetta la sua situazione di esiliata in fuga con la famiglia dalla Germania nazista con sorprendente nonchalance e osserva con apparente distacco i genitori che devono lottare con permessi di soggiorno e con insormontabili e quotidiane difficoltà economiche. Ma la presunta ingenuità con cui Kully guarda fatti e persone, facendone scaturire anche situazioni umoristiche, consente in realtà, attraverso la prospettiva infantile, di dire le cose come sono, senza veli, false inibizioni o pregiudizi. Nel romanzo di Keun l'esilio rappresenta così la forma spaesata della scrittura - leggera e ironica, anche se abitata dalla distruzione -, della vita, del senso, della storia e si configura come una complessa topografia che prevede stazioni diverse, l'attraversamento dell'Atlantico e alla fine il ritorno appena accennato in Europa. Ai fenomeni storici si aggiunge una dimensione privata e anche una immaginaria che consente di dar forma a nuove espressioni della memoria e della percezione culturale. La marginalità dell'esilio, che è qui non soltanto condizione reale, ma anche scelta consapevole per il padre di Kully, scrittore colpito dalla censura, porta con sé una carica di innovazione possibile, diviene la base di una pratica intellettuale. L'esilio si trasforma in una condizione permanente, in un incessante movimento.
La lingua di mia madre. Ediz italiana e tedesca
Emine Sevgi Özdmar
Libro: Libro in brossura
editore: Palomar
anno edizione: 2007
pagine: 216
Per risentire il ritmo della lingua madre, la protagonista cerca di immergersi nell'opera di decifrazione della sua lingua d'origine, l'arabo, in cui "le parole hanno un'infanzia". Nell'incontro con il maestro orientalista, Ibni Abdullah, e con lo studio dell'arabo attraverso le Sacre Scritture, l'andirivieni tra presente e passato viene rivissuto attraverso piccole storie, canti, preghiere che danno voce al passato lontano e prossimo dei rapporti con la famiglia, la gente e la cultura di provenienza.
Scritture dell'immagine. Percorsi figurativi della parola
Libro: Copertina morbida
editore: Liguori
anno edizione: 2007
pagine: 424
Tra narrazione e visione, tra letteratura e figurazioni vi sono continui passaggi e traduzioni reciproche: nelle interazioni testuali di parola e immagine il linguaggio stesso si fa visivo, con una relazione di inglobamento giocata a livello espressivo e semantico. I risultati di questa interconnessione possono dare luogo a esiti molto lontani, come dimostrano i saggi contenuti in questo volume, il cui obiettivo è appunto quello di presentare, attraverso diverse scritture e poetiche visive, i modi di considerare l'immagine come presenza sensibile che produce senso, avviando, dunque, una riflessione sul visibile in cui si considera la scrittura come il luogo di incontro esemplare dei sensi e delle percezioni sensoriali.
Archeologia del matrimonio. Pazienza, infedeltà e altre strategie
Hans E. Troje
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1996
pagine: 232
E' un'analisi di come l'idea di matrimonio si sia venuta formando nella società occidentale. Non è però una storia sistematica, ma per figure emblematiche. Otto donne, prese dall'epica, dalla storia, dalla letteratura, incarnano i diversi aspetti del matrimonio: Penelope, Isotta, Cenerentola, Rosina (del "Barbiere di Siviglia"), Costanza Mozart, la Madonna, Regina (del trattato medievale Dell'amore di Andrea Cappellano) e Corinna (dalle opere di Ovidio). Dall'analisi di Troje emerge la fondamentale polarità fra la tradizione giudaico-cristiana che trionfa nel Medioevo, di un matrimonio "tomba dell'amore", e l'"amor furtivus" della tradizione pagana.
Scritti berlinesi
Alfred Döblin
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1994
pagine: 256
Gli scritti qui pubblicati sono organizzati in tre nuclei. Il primo e il terzo danno spazio alla riflessione sul romanzo e sugli scrittori. Il secondo raccoglie più liberamente testi che hanno per oggetto aspetti del mondo della letteratura: dal rapporto autore/editore alla recensione, alle relazioni tra lo scrittore e lo stato o la politica.