Libri di Lalla Romano
In vacanza col buon samaritano
Lalla Romano
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 96
E' una storia "doppia", tragica e rasserenata. Dal tempo e dalla memoria. La forma narrativa è quella di un andirivieni. Tra il presente: le vacanze estive in una cittadina della Riviera ligure, Bordighera, con una specie di buon samaritano, Antonio. E il passato: un'antica storia di famiglia, anch'essa svoltasi a Bordighera, e incentratata su una figura leggendaria: Alessio, fratello della madre dell'autrice. Un romanzo di memoria, ma anche di contemplazione della realtà, una parabola sulla vita.
Tetto murato
Lalla Romano
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
Due coppie di amici affrontano in una casa isolata la prigionia imposta dall'inverno e dalla guerra. Da una parte Ada, giovane insegnante, natura istintiva e luminosa, con il marito Paolo, intellettuale malato, logorato dalle fatiche della lotta partigiana; dall'altra una giovane donna, Giulia, maternamente attratta dalla debolezza di Paolo, e il marito di Giulia, Stefano, uomo forte e risoluto, a sua volta colpito dalla vitalità di Ada.
La penombra che abbiamo attraversato
Lalla Romano
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 247
Sono gli anni attorno alla prima guerra mondiale, in un piccolo paese in una delle valli di Cuneo. E' un mondo per la bambina che vi nacque e lo registrò ora per ora. Un uomo già maturo, gran cacciatore di camosci, fotografo e pittore dilettante, flautista e filodrammatico ha sposato una ragazza di famiglia che, da fanciullescamente gaia, si fa scontrosa, solitaria, un po' altera. Anche il marito non è più il buontempone delle feste di un tempo; con una patina di malinconia ripensa alle speranze della giovinezza. La bambina spia un mondo di piccoli segreti. Introduzione dell'autore; saggio critico di Giulio Ferroni. Cronologia della vita e delle opere e antologia critica a cura di Antonio Ria.
Inseparabile
Lalla Romano
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1999
pagine: 214
Un bambino - vero figlio del secolo - denuncia la fatuità della crisi esistenziale di una coppia unita dal matrimonio: quella dei genitori. Nel suo andamento lineare, scandito da paragrafi essenziali, il romanzo ha un fascino romanzesco singolare, fondato proprio sulla rinuncia a costringere gli sviluppi della vicenda entro categorie di giudizio prestabilite. In realtà Lalla Romano evita di dare al libro alcuna conclusione definitiva.
Disegni
Lalla Romano
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
Il libro esce in occasione della mostra "Omaggio a Lalla Romano" tenuta a Milano al Palazzo della Ragione in Piazza Mercanti (14 giugno-9 ottobre 1994).
Maria
Lalla Romano
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 185
"Il vero tema del libro - scrisse Eugenio Montale intorno al romanzo - non è il ritratto di Maria, ma il rapporto quasi mistico che può correre tra padrone e servitore", adombrando così un legame più misterioso di quello sociale e anche di quello affettivo, fra le due donne: forse una segreta affinità. Un'affinità che si attua nel libro anche attraverso lo stile: "Avevo riscontrato in Maria e nel suo mondo un modo di vita che ammiravo - dice l'autrice - ma la mia ammirazione non era tanto morale, quanto estetica: vale a dire che per me Maria era già un personaggio prima di crearlo con le parole". "Maria" uscì nel '53 nei "Gettoni" di Vittorini e fu salutato da Gianfranco Contini come un "piccolo capolavoro".
Dall'ombra
Lalla Romano
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1999
pagine: 73
"Il progetto in origine, per questo libro, era stato quello di dar vita alla mia "età di mezzo", tra l'infanzia e la giovinezza. Avevo composto i due primi capitoli, quando irruppe nella mia esistenza l'essere che chiamai prima "l'ospite", in seguito "inseparabile". Era il 1970. Poi la vita prese altre pieghe, con altri libri... Ma Cesare Segre, cuneese come me, sempre mi raccomandava: Devi scrivere il libro degli anni di Cuneo... Forse Dall'ombra vorrebbe colmare quella lacuna". Così Lalla Romano spiega com'è nato quest'ultimo suo romanzo: un "improvviso" nel senso, musicale, di ispirato e inatteso.
Diario (1822-1863)
Eugène Delacroix
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 192
“In una discussione con un amico, il quale faceva consistere romanticamente il genio nella passione, Delacroix sostenne che si debba porlo invece nella fantasia e nella sensibilità che «fa vedere quello che gli altri non vedono». A che titolo dunque Delacroix è un romantico? Non nell'angusta accezione storica del termine: l'amor malato, la letteratura-confessione gli ripugnavano. Ma non siamo ancora noi dei romantici? Romantici in quanto decadenti, e sappiamo che queste definizioni hanno perduto il loro valore limitativo e denigratorio, per assumerne uno positivo. In questo senso Delacroix è veramente un romantico, vale a dire un moderno. Perciò conoscere il suo Diario è anche «mettersi al corrente ». [...] Il Diario di Delacroix pittore non è fatto esclusivamente per i pittori, e non perché vi si parla anche di musica e di letteratura. Delacroix, per parte sua, dichiarò che i suoi pensieri sarebbero stati utili ai filosofi, e non intendeva riferirsi ai professionisti, o per lo meno non a quelli solamente. Egli pensava che nessun libro, anzi, nessuna opera ha il diritto di esistere se non ha in sé una certa filosofia, che è quella, si può aggiungere, senza la quale non ha senso nemmeno nessuna vita. Quello che ha conservato vivo il suo Diario e così «vere» per sempre le sue scoperte è un sentimento: un verace e profondo sentimento della pittura, quello che fece così ricca e appassionata la sua volontaria solitudine.” (Dallo scritto di Lalla Romano)
La penombra che abbiamo attraversato
Lalla Romano
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: 248
Sono gli anni attorno alla prima guerra mondiale, in un piccolo paese in una delle valli di Cuneo. È un mondo per la bambina che vi nacque e lo registrò ora per ora. Un uomo già maturo, gran cacciatore di camosci, fotografo e pittore dilettante, flautista e filodrammatico ha sposato una ragazza di famiglia che, da fanciullescamente gaia, si fa scontrosa, solitaria, un po' altera. Anche il marito non è più il buontempone delle feste di un tempo; con una patina di malinconia ripensa alle speranze della giovinezza. La bambina spia un mondo di piccoli segreti. Postfazione di Giulio Ferroni.
Maria
Lalla Romano
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 200
La storia di una famiglia negli anni Trenta e Quaranta, ritratta nel flusso quotidiano e inesorabile di affetti, avvenimenti, drammi. Ogni gesto o sentimento è evocato con la discrezione e il riserbo di chi vuole mantenere intatta la voce segreta che ciascun personaggio porta con sé. Accanto a Maria, le figure di Fredo, il nipote prete morto di tisi, lo zio Barba e molte altre donne, tutte rivelatrici di un mondo austero, malinconico («anche voler bene stanca») e dolcissimo, cosí tenero da diventare straziante. Completano questa edizione la Prefazione di Benedetta Centovalli, la Postfazione di Giorgio Zampa e le lettere inedite di Maria Bottero a Lalla Romano, a cura di Elena Arnone. Antologia critica, cronologia della vita e delle opere, bibliografia a cura di Antonio Ria.
Una giovinezza inventata
Lalla Romano
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 282
La storia di una ragazza borghese, una jeune fille rangée che vive con rabbia e al tempo stesso con astrazione la propria educazione alla vita. Sul filo dei ricordi Lalla Romano ricostruisce la Torino ovattata degli anni Venti con le sue atmosfere, i suoi luoghi, tracciando non il ritratto di un'epoca ma quello di un tempo della vita. L'educandato femminile, le amicizie, il primo amore, i tentativi di porre le basi per il futuro, le incertezze di una personalità ancora acerba sono narrate con distacco oggettivo, fino all'evidenza di una pungente ironia. In "Una giovinezza inventata" (1979) l'autrice ha saputo cogliere quanto c'è di intimo e unico nella giovinezza di ognuno e nello stesso tempo quanto di inconsapevolmente comune c'è nella giovinezza di tutti, tratteggiando, come ha affermato Geno Pampaloni, «il quadro di una infelicità, sottile ma irrimediabile, che la giovinezza consegna alla vita».