Libri di Eugène Delacroix
Diario (1822-1863)
Eugène Delacroix
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 192
“In una discussione con un amico, il quale faceva consistere romanticamente il genio nella passione, Delacroix sostenne che si debba porlo invece nella fantasia e nella sensibilità che «fa vedere quello che gli altri non vedono». A che titolo dunque Delacroix è un romantico? Non nell'angusta accezione storica del termine: l'amor malato, la letteratura-confessione gli ripugnavano. Ma non siamo ancora noi dei romantici? Romantici in quanto decadenti, e sappiamo che queste definizioni hanno perduto il loro valore limitativo e denigratorio, per assumerne uno positivo. In questo senso Delacroix è veramente un romantico, vale a dire un moderno. Perciò conoscere il suo Diario è anche «mettersi al corrente ». [...] Il Diario di Delacroix pittore non è fatto esclusivamente per i pittori, e non perché vi si parla anche di musica e di letteratura. Delacroix, per parte sua, dichiarò che i suoi pensieri sarebbero stati utili ai filosofi, e non intendeva riferirsi ai professionisti, o per lo meno non a quelli solamente. Egli pensava che nessun libro, anzi, nessuna opera ha il diritto di esistere se non ha in sé una certa filosofia, che è quella, si può aggiungere, senza la quale non ha senso nemmeno nessuna vita. Quello che ha conservato vivo il suo Diario e così «vere» per sempre le sue scoperte è un sentimento: un verace e profondo sentimento della pittura, quello che fece così ricca e appassionata la sua volontaria solitudine.” (Dallo scritto di Lalla Romano)
I pericoli della corte. Novella
Eugène Delacroix
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 118
Il giovanissimo Eugène Delacroix, ben prima di Norbert Elias, si applica ad osservare e persino a criticare i meccanismi e la condotta della società di corte. Lo fa severamente con questo "I pericoli della corte", col candido sdegno di un adolescente "nato bonapartista, cresciuto in piena epopea napoleonica", di fronte al singolare scenario della monarchia in un periodo, appena successivo al Congresso di Vienna, dove si tentò di ripristinare le prerogative regali. Studente del Lycée Impérial Delacroix non si impegnò certo in un'approfondita analisi, e neppure con un trattato, per il quale non poteva ancora avere gli adeguati strumenti. La sua presentazione dei vizi e dei torti di quella società assume invece la forma di una narrazione edificante. Per esporre le nequizie della corte reale, luogo di fatue parvenze e oscure bassezze, racconta l'esperienza di un giovane svizzero, protagonista della novella (mai tradotta in italiano), figlio unico di un pastore protestante di un villaggio della Svizzera. Delacroix, da una prospettiva repubblicana, descrive l'iniziale fascinazione del ragazzo per quell'ambiente tanto lontano dalla sua condizione abituale, fatta di sensate letture e di salutari escursioni montane, e il successivo disgusto per la frequentazione di quel milieu così estraneo. Il soggiorno tra i cortigiani servirà a maturarlo facendogli apprezzare una vita di riserbo e di studio di sé. Bisognerà seguire l'esempio del giovane?
Raffaello
Eugène Delacroix
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 48
Oltre a essere un pittore prolifico, Eugène Delacroix è stato un uomo di cultura, autore di un discreto numero di opere letterarie. Una parte di questa produzione aveva io scopo di comunicare al pubblico le sue opinioni circa alcuni problemi estetici basilari. In questo testo del 1850, il primo di una serie di articoli apparsi sulla “Revue de Paris” e dedicati a grandi maestri del passato — Michelangelo, Puget e Poussin —, il campione del Romanticismo in pittura sceglie di confrontarsi con un artista dall'indole apparentemente opposta alla sua: Raffaello Sanzio, l'emblema del Rinascimento italiano e del Classicismo più nobile. Rigettando ogni lettura tendenziosa, Delacroix loda Raffaello per la misura compositiva, la capacità di curare il dettaglio senza diventare mai pedante, e trae spunto dalla sua storia per dimostrare come il talento sia elemento necessario ma non sufficiente all'affermazione del genio, che in definitiva dipende sempre da una felice concomitanza di diversi fattori.
Diario (1822-1863)
Eugène Delacroix
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2017
pagine: 184
“In una discussione con un amico, il quale faceva consistere romanticamente il genio nella passione, Delacroix sostenne che si debba porlo invece nella fantasia e nella sensibilità che «fa vedere quello che gli altri non vedono». A che titolo dunque Delacroix è un romantico? Non nell'angusta accezione storica del termine: l'amor malato, la letteratura-confessione gli ripugnavano. Ma non siamo ancora noi dei romantici? Romantici in quanto decadenti, e sappiamo che queste definizioni hanno perduto il loro valore limitativo e denigratorio, per assumerne uno positivo. In questo senso Delacroix è veramente un romantico, vale a dire un moderno. Perciò conoscere il suo Diario è anche «mettersi al corrente ». [...] Il Diario di Delacroix pittore non è fatto esclusivamente per i pittori, e non perché vi si parla anche di musica e di letteratura. Delacroix, per parte sua, dichiarò che i suoi pensieri sarebbero stati utili ai filosofi, e non intendeva riferirsi ai professionisti, o per lo meno non a quelli solamente. Egli pensava che nessun libro, anzi, nessuna opera ha il diritto di esistere se non ha in sé una certa filosofia, che è quella, si può aggiungere, senza la quale non ha senso nemmeno nessuna vita. Quello che ha conservato vivo il suo Diario e così «vere» per sempre le sue scoperte è un sentimento: un verace e profondo sentimento della pittura, quello che fece così ricca e appassionata la sua volontaria solitudine.” (Dallo scritto di Lalla Romano)
Scritti sull'arte
Eugène Delacroix
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2013
pagine: 82
"Di fronte a un oggetto veramente bello un istinto segreto ci avverte del suo valore e ci costringe ad ammirarlo malgrado i pregiudizi o le antipatie. Questo accordo tra persone in buona fede dimostra che se tutti gli uomini sentono l'amore, l'odio o le passioni nello stesso modo, se sono inebriati dagli stessi piaceri o straziati dagli stessi dolori, ugualmente si commuovono di fronte alla bellezza, come si sentono urtati alla vista del brutto, cioè dell'imperfezione. Accade però che se hanno il tempo di riesaminarsi e di rivivere la primitiva emozione parlando o scrivendo, questi ammiratori prima così unanimi non si intendono più, nemmeno sui punti principali della loro ammirazione; le abitudini di scuola, i pregiudizi culturali o patriottici tornano ad imporsi e sembra allora che i giudici più competenti siano i più propensi a contraddirsi; perché la gente senza pretese o si commuove poco, o conserva la primitiva ammirazione. In queste varie categorie non consideriamo l'esercito degli invidiosi, che il bello getta sempre nella disperazione."
Diario (1804-1863)
Eugène Delacroix
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2002
pagine: 1170
Pubblicato da Einaudi per la prima volta nel 1954, il "Diario" di Delacroix viene ora riproposto nella cura di Lamberto Vitali, con un aggiornamento delle note e una nuova resa delle illustrazioni. Il percorso artistico accanto a studi e bozzetti; l'incontro con Baudelaire e Hugo insieme ai resoconti di viaggio e agli appunti su Raffaello: il "Diario" è un universo di pensieri, esperienze e personaggi.
Scritti sull'arte
Eugène Delacroix
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2005
pagine: 82
Sottile, amaro, lucido, rigoroso il pensiero di Delacroix, così come si delinea in questi "Scritti sull'arte", appare diverso dalla sua pittura, di cui sembra conservare soltanto la passionalità e il calore. Eppure queste pagine, che risalgono agli anni della maturità dell'artista e racchiudono la sintesi più alta delle sue intuizioni, non rappresentano un'involuzione o una antitesi del suo "romanticismo", ma ne rivelano anzi l'origine segreta, le più intime - e tragiche - motivazioni. La bellezza come esplorazione del possibile e infrazione delle certezze; l'imitazione come equivoco e l'ideale come realtà; la natura "matrigna" sono alcuni dei molti temi che Delacroix affronta, tra saggio e aforisma, con efficace, provocatoria energia.
Diario (1822-1863)
Eugène Delacroix
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2004
pagine: 184
"Il "Diario" di Delacroix pittore non è fatto esclusivamente per i pittori, e non perché vi si parla anche di musica e di letteratura. Delacroix, per parte sua, dichiarò che i suoi pensieri sarebbero stati utili ai filosofi, e non intendeva riferirsi ai professionisti, o per lo meno non a quelli solamente. Egli pensava che nessun libro, anzi, nessuna opera ha il diritto di esistere se non ha in se una certa filosofia, che è quella, si può aggiungere, senza la quale non ha senso nemmeno nessuna vita. Quello che ha conservato vivo il suo "Diario" e così "vere" per sempre le sue scoperte è un sentimento: un verace e profondo sentimento della pittura, quello che fece cosi ricca e appassionata la sua volontaria solitudine." (Lalla Romano)