Libri di Luca Alvino
Sono il poeta
Luca Alvino
Libro: Libro in brossura
editore: Il Convivio
anno edizione: 2025
pagine: 104
"Dolore esistenziale di stare al mondo? O dolore di non capire e farsi capire? Dolore di una solitudine profonda che non conosce la resa? Oppure dolore di non essere accolto in quel cielo che non smette mai di interrogare? Ma il dolore, paradossalmente, crea vitalità, crea voglia di andare, volare, ridere e cantare. Il dolore diventa la fonte delle parole più ardite. Eppure, nonostante il dolore, il poeta conosce la sua regalità interiore, e ogni sera si ammira allo specchio con una corona in testa. Il poeta non conosce che se stesso. È per questo che si interroga. Non osa chiedere ad altri. Infatti non ci sono presenze diverse in questi versi che cantano una solitudine panica, tutta concentrata su un cuore che passa dall'esaltazione alla derisione". (dalla prefazione di Dacia Maraini)
Cento sonetti indie
Luca Alvino
Libro: Copertina morbida
editore: Interno Poesia Editore
anno edizione: 2021
pagine: 132
"Cento sonetti indie" di Luca Alvino, con prefazione di Paolo Di Paolo, è un'opera prima di poesia che attraversa gli intrecci della vita quotidiana, dando voce ai sintomi che ne rivestono i giorni: l'ansia, l'insonnia, i mal di testa, il rapporto con i medici. Per costringersi a una disciplina rigida, Alvino ha scelto la forma del sonetto, la sua gabbia metrica, lo schema delle rime. Ma poi ha tentato di usare un linguaggio indipendente, per lo più quotidiano, con poche concessioni - tutte scoperte ed evidenti - alla tradizione letteraria.
Il dettaglio e l'infinito. Roth, Yehoshua e Salter
Luca Alvino
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2018
pagine: 139
«Il trauma più frustrante dell'uomo contemporaneo è dato dal contrasto tra il "sogno dell'infinità" e il "fatto della finitezza". Philip Roth va alla ricerca dell'infinità nell'essenza stessa del dettaglio: come Achille in gara con la tartaruga, si approssima alla soglia immaginaria dell'infinito procrastinando indeterminatamente il suo raggiungimento con una commovente zoomata nel cuore della minuzia». Esistono scrittori che per rappresentare la realtà amano costruire modelli assoluti che affondino le proprie radici nella cultura o nell'ideologia piuttosto che nell'esperienza. Ci sono poi autori che, pur non negando l'importanza di costruzioni trascendenti cui ricondurre i dati disordinati del reale, preferiscono raffigurare i particolari dell'esistenza adottando un atteggiamento pragmatico, concreto. In quest'opera sono raccolti alcuni saggi su tre autori di quest'ultimo tipo: Philip Roth, Abraham Yehoshua e James Salter. Nelle opposizioni tra esperienza e metafisica, concretezza e trascendenza, attenzione al dettaglio e propensione verso l'infinito, per questi scrittori il primo termine riveste l'importanza più rilevante. Non si fidano delle costruzioni trascendenti, pur riconoscendone la necessità. Una necessità di cui è consigliabile dubitare, se non è bilanciata dalla forza centripeta dell'immanenza, che riconduce ogni cosa alla sua sconcezza, alla sua compromissione con l'esistere.