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Libri di M. Rea (cur.)

La condanna

Fëdor Dostoevskij

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 96

Il presente volume si compone di una serie di articoli compresi nel Diario di uno scrittore e scritti (pur inframezzati ad altri di diversa ispirazione) dall'ottobre al dicembre del 1876, e dunque a ridosso del grande lavoro per l'ultimo dei capolavori di Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov. All'origine di questi testi stanno due temi principali: quello del suicidio giovanile - in apparenza privo di vere motivazioni, ma che Dostoevskij scandaglia con la consueta profondità - e quello del caso giudiziario di Ekaterina Kornilova, la quale, alcuni mesi prima, aveva gettato da una finestra la sua figliastra di soli sei anni, rimasta poi miracolosamente illesa. I due temi si intrecciano e si allargano in una riflessione più generale che investe tutta l'etica dostoevskijana. Come scrive Marilena Rea nella prefazione: «Chi si suicida ha giocato fino in fondo la sua partita tra bene e male, la stessa che ricorre in tutti i romanzi di Dostoevskij. Nella visione profondamente spirituale che l'autore ha della vita, le pedine di questa partita si chiamano libertà, ragione, anima e Dio: l'uomo, in virtù della libertà di cui Dio lo ha dotato, è chiamato a scegliere il bene o il male, ed è proprio questo assunto a fargli correre il pericolo più grande, cioè perdere la dimensione spirituale della vita da cui discende la sua stessa libertà...».
10,00 9,50

Perché?

Lev Tolstoj

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2019

pagine: 61

Tra le opere più tarde di Lev Nikolaevic Tolstoj (1828-1910) un posto particolare spetta a "Perché?", un vero e proprio romanzo breve diviso in dodici capitoletti, che l'autore scrisse nei primi mesi del 1906, sulla traccia della vita del patriota polacco Iosif Migurski. Ambientato ai tempi della cosiddetta 'Rivoluzione Cadetta' (1830-31), una ribellione armata contro l'impero russo in Polonia che scatenò una violenta repressione più volte stigmatizzata dal grande scrittore, il racconto si incentra sulla strenua resistenza di due anime, quella del patriota Migurski condannato ai lavori forzati e quella della sua amata Albina, disposta a tutto pur di ridonargli la libertà perduta e costruire finalmente la loro storia d'amore.
7,50 7,13

Amo tanto il tuo nome delicato. Poesie d'amore, 1898-1916

Aleksandr Blok

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2018

pagine: 121

Questa antologia delle poesie d'amore di Aleksandr Blok rispecchia il contraddittorio e affascinante mondo interiore di un poeta che ha saputo trasfigurare i suoi sentimenti in una preziosa ars amandi. Ai celebri, indimenticabili Versi della Bellissima Dama (1905), vero manifesto del simbolismo russo, si aggiungono qui meno note ma altrettanto splendide liriche degli anni successivi. I drammatici eventi della rivoluzione del 1905 hanno lasciato il segno, e anche le vicende amorose della vita di Blok si sono complicate: il matrimonio con Ljubov' Dmitrevna Mendeleeva va in crisi, tanto che nel 1909 la moglie avrà un figlio da un altro uomo. Se ancora non mancano i modi più raffinati di raccontare l'amore, cominciano però ad apparire i lati più oscuri di un'anima sempre più tormentata, che spesso si degrada tra alcool e case d'appuntamento. Come scrive Marilena Rea nella prefazione che accompagna il volume, «la ricerca dell'amore, inchiodata sulla soglia, all'ombra della speranza diventa così sempre più spesso un addio, capovolgimento del topos dell'incontro di cui abbondavano le liriche giovanili».
14,50 13,78

Il duello

Il duello

Anton Cechov

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2017

pagine: 153

"Il duello" (1891) è certamente tra i capolavori della narrativa di Anton Cechov (1860-1904), e forse il lungo racconto che più di ogni altro possiede le caratteristiche di un vero romanzo. Protagonisti sono due giovani, Laevskij e von Koren, quasi due opposti per temperamento e cultura. Il primo ha tutti i tratti di un discendente di quella ricca galleria di "uomini superflui" che venne inaugurata nella letteratura russa da Puskin e da Lermontov; il secondo, invece, pare un'emanazione diretta di quelle teorie di impronta darwinista che ebbero larga fortuna, anche in Russia, nella seconda metà dell'Ottocento. E non va dimenticato che anche ne "I fratelli Karamazov" di Dostoevskij, che iniziarono ad essere pubblicati poco più di una decina di anni prima, c'è, magari sottotraccia ma costante, una netta polemica nei confronti di quel darwinismo sociale tendente a giustificare la prevalenza del più forte sul debole. Intorno alle figure dei due giovani, ruotano gli altri personaggi, a cominciare dalle due protagoniste femminili, Nadezda Fédorovna e Mar'ja Konstantinovna, la prima tutta persa nella sua vanità, la seconda letteralmente intrisa di una convenzionalità sconcertante. Come scrive Marilena Rea nella prefazione: «Il duello è la storia di una contesa tra due uomini, è lo scontro ideologico tra le grandi teorie ottocentesche sull'uomo, è un'immensa partita a due che si gioca contemporaneamente su più livelli, fino alla resa finale che, per quanto priva di quei colpi di scena che l'autore aveva così in odio, risulta comunque inaspettata e, soprattutto, inconsueta nel panorama della produzione cechoviana».
14,50

Nel cielo nero dell'Italia. Poesie e prose

Aleksandr Blok

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2017

pagine: 151

Aleksandr Blok viaggiò in Italia insieme alla moglie Ljuba nel 1909. Era un anno difficile per la Russia, ancora sconvolta dalla rivolta del 1905 repressa nel sangue, e dove lo scollamento con il regime dello zar diveniva sempre più vistoso e irreparabile. Echi di quella tempestosa situazione compaiono anche in queste pagine, che riuniscono per la prima volta tutti gli scritti di Blok dedicati all'Italia, in primo luogo le bellissime poesie (qui proposte con il testo originale a fronte), ma anche le prose di Lampi d'arte - un'opera mai conclusa, iniziata nell'autunno di quello stesso anno - delle Lettere e dei Taccuini. Blok e Ljuba visitano buona parte delle più belle città del centro e nord Italia: da Venezia a Firenze, da Ravenna a Perugia, da Milano ad Assisi, in un 'grand tour' concitato, che a tratti assume quasi l'aspetto di un vero 'tour de force': ma la sensibilità e gli occhi del poeta sono sempre attentissimi, scrupolosi nel decifrare i dettagli di ciò che vede, e in particolare nel seguire le tracce di un passato di bellezza tanto storico quanto ideale, nel quale trovare un agognato rifugio, ricongiungendosi a quel mondo dell'arte che per il poeta russo era il suo vero "mondo personale". Ma l'Italia di Blok è anche un paese tragico, e proprio "per il fruscio sotterraneo della storia, assordante e irreversibile"; anche se - aggiunge il poeta - "la gran parte di queste cupe impressioni dipende da me: neppure il sole italiano potrà mai dissipare gli incubi russi".
18,00 17,10

Mestiere. Poesie 1921-1922. Testo russo a fronte

Marina Cvetaeva

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2014

pagine: 303

Apparso a Berlino nel 1923 "Mestiere" raccoglie le centoquattro poesie scritte da Marina Cvetaeva dall'aprile del 1921 all'aprile del 1922, un anno particolarmente tragico per la Russia post-rivoluzionaria, a causa della carestia e della sempre più brutale guerra civile; e un anno particolarmente duro per la scrittrice, che già aveva perduto la figlia Irina, morta di stenti in un orfanotrofio nel febbraio del 1920, e con il marito Sergej Efron irraggiungibile, arruolato nelle file dei Bianchi, l'armata volontaria filo-zarista: un lunghissimo anno che doveva terminare con la partenza per l'esilio, nel maggio del 1922. Di fronte allo sfascio del suo mondo simboleggiato anche dalla morte, il 7 agosto del 1921, di Aleksandr Blok, il grande e amatissimo poeta che più di ogni altro influì sulla generazione della Cvetaeva -, sembra quasi titanica l'impresa di questa imponente raccolta; ma Marina lotta con tenacia, accanitamente, per la sopravvivenza della propria voce, ed è forse proprio questo istinto di conservazione lirica a celarsi sotto un titolo che potrebbe sembrare a prima vista freddo, o richiamare addirittura qualcosa di artificioso, così alieno invece dallo spirito di questa grande scrittrice. Il mestiere di poeta è, in realtà, per Marina la sua ancora di salvezza, e insieme la sua vita più vera; e valgano, a sgombrare ogni equivoco, le parole della scrittrice, in una lettera a Aleksandr Bachrach del 9 giugno del 1923: "Di che Mestiere si tratta? Di quello lirico..."
24,00 22,80

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