Libri di Marina Cvetaeva
Scusate l'amore. Poesie 1915-1925. Testo russo a fronte
Marina Cvetaeva
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2013
pagine: 155
Più di ogni altra espressione poetica, e molto più degli altri grandi poeti russi del primo Novecento, la poesia di Marina Cvetaeva è caratterizzata da una straordinaria aderenza alle ragioni del sentimento, che pare impastare di sé ogni suo registro linguistico. Del resto, la stessa Marina scriveva: "La lirica pura vive di sentimenti. I sentimenti sono sempre uguali a se stessi. Non hanno evoluzione, come non hanno una logica. Ci sono stati ficcati dentro il petto - come fiamme di una torcia - fin dalla nascita". Anche per questo motivo, di particolare interesse è questa antologia di poesie d'amore, che se da un lato si offre come paradigma di un'anima costantemente in cerca di un 'tu' per potersi completare nel nome della grande passione, dall'altro diventa anche la cronaca spirituale di uno scacco esistenziale, che solo attraverso l'arte, attraverso la lingua della poesia, riesce a trovare la sua più autentica, e forse unica, sublimazione. I destinatari di queste poesie sono uomini e donne, amici e sconosciuti, persone reali o idealizzate: il marito Sergej Efron, la poetessa Sof'ja Parnok, i poeti Blok, Kuzmin e Pasternak, gli amanti avuti negli anni dell'esilio che non si sono mai rivelati all'altezza di una donna che chiedeva all'altro il "miracolo" della passione d'amore, perché "io devo essere amata in modo del tutto straordinario per potere amare straordinariamente".
Verste. Poesie 1916-1920. Testo russo a fronte
Marina Cvetaeva
Libro: Libro in brossura
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 280
"Album serale" rappresenta il debutto poetico di Marina Cvetaeva. Il volume vede la luce a Mosca nel 1910, anno fatale come pochi per la Russia, che si vede sottratti d'un sol colpo Lev Tolstoj, il pittore Michail Vrubel' e l'attrice Vera Kommissarevskaja, simbolo di un'intera stagione teatrale, mentre una cornucopia di accadimenti culturali si riversa sui contemporanei con un'abbondanza che ha del prodigioso.
Il racconto di mia madre
Marina Cvetaeva
Libro
editore: Via del Vento
anno edizione: 2012
pagine: 35
Le notti fiorentine
Marina Cvetaeva
Libro: Libro in brossura
editore: Voland
anno edizione: 2011
pagine: 96
Una raccolta di lettere datate 1922 – nove scritte da Marina Cvetaeva ad Abram Višnjak, e una indirizzata da lui a lei – testimonianza del breve ma intenso rapporto epistolare tra la grande poetessa russa e il proprietario della casa editrice Gelikon. Una passione travolgente dall'epilogo amaro. Inedite fino al 1983, quando videro per la prima volta la luce in Italia, "Le notti fiorentine" hanno anche contribuito ad alimentare la folta leggenda degli amori della Cvetaeva.
L'amica. Testo russo a fronte
Marina Cvetaeva
Libro
editore: Panozzo Editore
anno edizione: 1998
pagine: 112
Il paese dell'anima. Lettere (1909-1925)
Marina Cvetaeva
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 1988
pagine: 496
Lettera all'Amazzone. Testo francese a fronte
Marina Cvetaeva
Libro
editore: Guanda
anno edizione: 1981
pagine: 128
Taccuini 1919-1921
Marina Cvetaeva
Libro: Libro in brossura
editore: Voland
anno edizione: 2014
pagine: 432
Nella Mosca postrivoluzionaria stretta dalla morsa della fame e della guerra civile, Marina Cvetaeva affida alle pagine dei taccuini il racconto delle sue giornate. Episodi di vita quotidiana si mescolano a lettere, progetti di opere, versi, fulminee riflessioni su di sé, sull'epoca, la poesia, la natura umana, ritratti di contemporanei, narrazioni di sogni e ricordi d'infanzia. Ne scaturisce un quadro vivissimo della Russia dell'epoca e un nudo ritratto dell'interiorità cvetaeviana.
Lettera all'amazzone. L'amore fra due donne. Testo francese a fronte
Marina Cvetaeva
Libro: Libro in brossura
editore: Eir
anno edizione: 2014
pagine: 93
Nelle righe di una lettera alla poetessa Natalie Clifford Barney, "l'Amazzone", la Cvetaeva va alla ricerca dell'amore puro, vero, l'amore che non cerca altro al di là dell'oggetto del proprio amore, che non ha bisogno di altro. I veri amanti - Romeo e Giulietta, Tristano e Isotta, l'Amazzone e Achille, Sigfrido e Brunilde - non hanno futuro e non hanno figli, "non hanno che quel presente fatto del loro amore". Un amore infecondo, che rinuncia al figlio. Quella che sembra essere l'unica imperfezione dell'amore tra donne, l'impossibilità di "avere un figlio da lei, una piccola te da amare", nel fluire delle parole diventa il vero punto di forza: "Unico punto debole che rovina tutta la causa. L'unico che la salva". È un percorso interiore faticoso, la cui difficoltà emerge nella scrittura tormentata e spezzata della Cvetaeva, ma alla fine si arriva alla vera consapevolezza di sé e dell'amore: "Non ho avuto bisogno di rinnegarmi per diventare donna, ho dovuto soltanto lasciarmi andare nel profondo del mio io e lasciarmi essere. Senza rottura, senza ferita, senza appassire". Un testo struggente sull'amore fra due donne, che tocca però i nodi sensibili di ciascun essere umano rispetto agli interrogativi esistenziali che ogni incontro con l'essere amato provoca dentro di sé. Prefazione di Erri De Luca. Introduzione di Annalisa Comes.
Poesie
Marina Cvetaeva
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 240
"Nella vita e nell'arte la Cvetaeva aspirò sempre, impetuosamente, avidamente, quasi rapacemente, alla finezza e alla perfezione: e nell'inseguirle si spinse molto in avanti, sorpassò tutti. Oltre al poco che ci è noto, essa ha scritto una quantità di cose che da noi sono ancora sconosciute: opere immense, tempestose... La loro pubblicazione segnerà un grande trionfo e una rivoluzione per la nostra poesia che, inaspettatamente, si arricchirà di un dono tardivo straordinario." Così scriveva, nel 1956, Boris Pasternak, preconizzando per la sua sfortunata amica grandi, e tardivi, riconoscimenti. Oggi la Cvetaeva è unanimemente considerata una delle più alte voci della poesia del secolo scorso.
Vivo sul vivo
Marina Cvetaeva
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2023
pagine: 144
Il nome di Maksimilian Vološin (Kiev, 1877 – Koktebel’, Crimea, 1932) può suonare non molto familiare ai lettori italiani, anche agli appassionati di letteratura russa. Eppure Vološin, da sempre molto celebre in patria, è stato tra i più originali poeti del simbolismo russo, il movimento che ha avuto in Aleksandr Blok il suo più grande e influente esponente. Fu non solo poeta, ma anche pittore, filosofo e grande viaggiatore, e quando nel 1910 conobbe la giovane Marina Cvetaeva, di quindici anni più giovane e allora non ancora diciottenne, ne nacque da subito una solida amicizia letteraria. “Vivo sul vivo” è una narrazione incantevole: è l’incontro tra due grandi poeti, il passaggio di testimone da una generazione all’altra, sullo sfondo di una Russia che si avvia verso gli anni della rivoluzione. E come sempre, in queste prose di memoria di Marina Cvetaeva, la riflessione, anche critica, si allarga all’autobiografia: l’altro protagonista del racconto è infatti l’autrice stessa, i suoi ricordi che si riannodano quando a Parigi, nel 1932, viene a sapere della morte dell’amico.