Libri di Maddalena Tassan

Se inizialmente si chiede se abbandonarsi al piacere di fare letteratura sia utile o invano, alla fine Maddalena Tassan deduce che lo spirito di un vero artista, anche se rimane silenzioso, sopito o nascosto, prima o poi riemerge, utilizzando un'altra forma od altri canali comunicativi. Ad esempio i tanto decantati "Social" e molto altro ancora. In realtà non ha importanza quale sarà quella forma, ma l'artista è colui che se anche non produce Arte, sarà lui portatore sano di questa meravigliosa malattia. La parole, i colori o chissà cosa, un fiore, una montagna, una scarpa, un'emozione, tutto può assumere connotati affascinanti per il vero artista ed anche se non la riporta creando, lo fanno i suoi occhi, il suo muoversi, il suo Essere. Raccontare tutto ciò non è facile.

Nato inizialmente come racconto, l'autrice ha poi "sentito" che doveva dare ampio respiro ad argomentazioni che meritavano più attenzione. Non tanto perché gravi (come una violenza subita o genitori mancati troppo presto). Ma perché ricordano la quotidianità di molte famiglie figlie di questo periodo storico. È la storia di tre donne molto amiche, che intraprendono una vacanza più che meritata. Attraverso di essa si raccontano e ritrovano i loro sogni che vengono finalmente raggiunti; forse perché è arrivato quel tempo. Attraverso questo viaggio ripercorrono la loro storia di vita ed amicale, liberandosi di rami secchi, orpelli e sensi di colpa, figli di una antica e tradizionale morale, comune a molte donne. Se il tempo di rivedere le proprie priorità e di comprendere se stesse, è recuperabile attraverso una piccola e salutare vacanza; significa forse che talvolta basta mettere alla prova ciò che la vita insegna, confrontandosi con chi conosce profondamente un'altra Anima. Poche donne hanno la gioia e la consapevolezza di essere e vivere amicizia vera; ogni tanto, per fortuna, accade.

Una storia che deve ancora accadere. La storia di Belthil, una donna elfo che vivrà tra il 4268 e il 4372: un tempo dove le tecnologie saranno un ricordo lontano e dove svariati eventi climatici catastrofici e guerre avranno modificato i connotati di “Gaia Terra”. Maja, discendente di Belthil racconta nella sua attualità (ovvero nel 4568) dapprima cosa accadrà a Gaia Terra nei secoli a venire e come si tornerà a vivere dei prodotti della terra, di baratto e di relazioni pure. Con l'aiuto della sua Reale Nonna, attraverso i suoi racconti sulla vita rocambolesca della sua antenata, Maja si adopera a tale lavoro con la gioia la freschezza tipica di chi ha solo la predisposizione per il racconto puro, sprovvista dei mezzi tecnici conosciuti nell'era attuale. Maja scopre Belthil in ogni sua ricchezza e fragilità, scoprendola pura ed energica; una donna elfo capace di leggere dentro le anime con semplicità e grande auto ironia e di come riuscirà a convivere con le sue capacità medianiche e magiche, interagendo e modificando la storia di Gaia Terra. Maja spiega inoltre cos'è un daimon, perché ne possiede uno anch'ella, come tutti.

Una raccolta di racconti, brevi saggi e poesie. Molto di questo materiale non è recente, ma sicuramente rappresentativo di un lungo percorso dell’autrice.