Libri di Marina Ballo Charmet
Milanopiazzaduomo
Gabriele Basilico, Marina Ballo Charmet
Libro: Libro in brossura
editore: Contrasto
anno edizione: 2023
pagine: 44
«Piazza del Duomo dal basso, piazza del Duomo dall'alto. Non potrebbero essere più diversi i modi di guardare di Marina Ballo Charmet e Gabriele Basilico. Quando ci siamo incontrati, qualche anno fa, per pensare a questa mostra sulla città, che tutti e tre abitiamo, Gabriele stava fotografando gli scavi di Porta Volta, i buchi su cui sarebbe stata costruito di lì a poco il nuovo skyline di Milano: la torre di Pelli, il bosco verticale di Boeri, il Diamante e le altre residenze che ora svettano in quell'angolo della metropoli. I buchi attraevano il suo sguardo, l'analogo opposto e rovesciato della Beirut devastata dalla guerra civile dei decenni precedenti. Rovine e buchi, macerie e scavi. Si era parlato una sera di tutto questo e anche del modo che Marina Ballo Charmet ha di guardare il mondo intorno a sé. Lei aveva già cominciato a percorrere il perimetro della piazza antistante il Duomo, ad andarci di notte e all'alba, per guardare pavimentazione, gradini, angoli, selciati, le rare persone. Così, dopo qualche conversazione e qualche cena conviviale, si era deciso di orientare lo sguardo entrambi su quel luogo su cui Gabriele stava già lavorando.» (Marco Belpoliti)
Ricordarsi
Paola Baroncini, Francesco Ballo, Marina Ballo Charmet
Libro: Libro rilegato
editore: Corraini
anno edizione: 2021
pagine: 12
Questo libro propone una sintesi di affinità espressive dei tre autori che si orientano nello spazio e nel tempo della pittura, della scrittura e della fotografia, per incontrarsi attorno al centro della stessa circonferenza affettiva.
Con la coda dell'occhio. Scritti sulla fotografia
Marina Ballo Charmet
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 181
Il soggetto privilegiato della fotografia di Marina Ballo Charmet è il «sempre visto», ciò che rimane sulla soglia della percezione, il fuori-fuoco in cui traspare «il rumore di fondo della nostra mente». Per far affiorare questa dimensione occorre allora guardare il mondo «con la coda dell'occhio», incorporando allo sguardo la distrazione, la latenza, la multivocità dell'esperienza quotidiana. Accompagnare le immagini con la scrittura è stata una costante necessità dell'autrice lungo tutto l'arco del suo percorso. Dialogare a distanza con gli autori e i fotografi prediletti (come Gabriele Basilico e Lewis Baltz), appuntare pensieri, redigere diari di lavoro, chiarire retroterra teorici e scoprire affinità d'ispirazione (ad esempio con Robert Adams, Raoul Hausmann, Timothy O'Sullivan) si rivelano così momenti integranti della sua pratica creativa. Disposti seguendo un ordinamento insieme tematico e cronologico, i testi illuminano anche la relazione tra lavoro con le immagini e lavoro psicoterapeutico, visti entrambi come processi basati su «una particolare relazione di ascolto con il mondo o il paesaggio esterno, di sorpresa verso cose che sembrano non avere un senso particolare». Questo libro offre una riflessione sulla fotografia come strumento di conoscenza e come mezzo di esperienza che attiva l'inconscio. Il volume, a cura di Stefano Chiodi, è accompagnato da una conversazione di Jean-François Chevrier con l'autrice.
Out of the corner of my eye. Writings on photography
Marina Ballo Charmet
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 181
Con la coda dell'occhio. Scritti sulla fotografia
Marina Ballo Charmet
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 181
Il soggetto privilegiato della fotografia di Marina Ballo Charmet è il «sempre visto», ciò che rimane sulla soglia della percezione, il fuori-fuoco in cui traspare «il rumore di fondo della nostra mente». Per far affiorare questa dimensione occorre allora guardare il mondo «con la coda dell’occhio», incorporando allo sguardo la distrazione, la latenza, la multivocità dell’esperienza quotidiana. Accompagnare le immagini con la scrittura è stata una costante necessità dell’autrice lungo tutto l’arco del suo percorso. Dialogare a distanza con gli autori e i fotografi prediletti (come Gabriele Basilico e Lewis Baltz), appuntare pensieri, redigere diari di lavoro, chiarire retroterra teorici e scoprire affinità d’ispirazione (ad esempio con Robert Adams, Raoul Hausmann, Timothy O’Sullivan) si rivelano così momenti integranti della sua pratica creativa. Disposti seguendo un ordinamento insieme tematico e cronologico, i testi illuminano anche la relazione tra lavoro con le immagini e lavoro psicoterapeutico, visti entrambi come processi basati su «una particolare relazione di ascolto con il mondo o il paesaggio esterno, di sorpresa verso cose che sembrano non avere un senso particolare». Questo libro offre una riflessione sulla fotografia come strumento di conoscenza e come mezzo di esperienza che attiva l'inconscio. Il volume, a cura di Stefano Chiodi, è accompagnato da una conversazione di Jean-François Chevrier con l'autrice.
Oracoli, santuari e altri prodigi. Sopralluoghi in Grecia
Dino Baldi, Marina Ballo Charmet
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 199
Nella primavera del 2012, mentre una drammatica crisi economica e finanziaria investe il paese, Giuseppe Dino Baldi, filologo classico, e Marina Ballo Charmet, fotografa di fama internazionale, compiono una ricognizione dei luoghi sacri della Grecia. Dal Peloponneso alla Macedonia, da Olimpia al Monte Olimpo, passando attraverso Epidauro, Eleusi, Delfi, Dodona e altri siti meno battuti dal turismo: luoghi e paesaggi dove passato e presente s'intrecciano, si sovrappongono e a volte combattono fra loro. Cosa cercano? Prima di tutto gli oracoli, porte di comunicazione fra dèi e uomini; ma anche i luoghi che i greci, senza distinzione di etnia, riconoscevano come patrimonio identitario, e che spingevano già loro a viaggiare. Con prosa limpida, Dino Baldi traduce in un nuovo racconto storie, leggende, luoghi, sottraendoli ai cliché dei banchi di scuola e agli incantamenti della retorica di genere. Marina Ballo si perde e si ritrova fra le pietre, consegnando a chi legge un filo d'Arianna estraneo ad ogni luogo comune iconografico. Un osservatorio privilegiato, insomma, sulla fine, sulla trasformazione e sulla strana sopravvivenza delle cose.