fbevnts
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Libri di Mario Schermi

Il lavoro della giustizia. Persone e comunità alle prese con deviazioni e composizioni dei legami

Mario Schermi

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2024

pagine: 128

Prima di qualsiasi specializzazione, magistrati, educatori, volontari, cappellani, psicologi, assistenti sociali e mediatori svolgono un lavoro fondato sul valore del giusto. Interpellando i professionisti del diritto, Mario Schermi affronta le questioni di fondo della giustizia, rintracciando la loro genealogia e composizione all’interno delle istituzioni contemporanee. Le numerose esperienze di reinserimento sociale, inclusione e comunità qui narrate esplorano i temi del conflitto e dell’accordo, e incarnano il desiderio – proprio di quanti operano lungo i margini del «lavoro della giustizia» – di andare “oltre la pena”, per realizzare, di volta in volta, l’avvenire-degli-uni-con-gli-altri. Prefazione di Ivo Lizzola.
18,50 17,58

Il lavoro dell'educare. Lungo il cammino del crescere umani

Mario Schermi

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni del Rosone

anno edizione: 2024

pagine: 256

Il volume affronta le ragioni dell'intervenire educativo, interrogandone sensi e significati, anche alla luce degli orientamenti contemporanei della pedagogia. Tentando una rivisitazione dell'idea di soggetto, in quanto soggettività intersoggettiva in cammino, prova a tematizzare la finalità del crescere, assunto come orizzonte di una umanità dedicata ad un "meglio"... e propone una possibile chiarificazione circa l'agire educativo, riconoscendo e qualificando le azioni che più significativamente lo costituiscono (accogliere, insegnare, accompagnare...).
18,00 17,10

Educare nel tempo dell'estraneità. Il lavoro educativo nelle urgenze della crescita contemporanea

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 192

A guardare la contemporaneità ci sembra di scorgere persone sempre più slegate dai contesti, dalle appartenenze, dalle culture particolari… così come ci sembra di scorgere comunità sempre più indeterminate, diffuse, in continua trasformazione. Simili condizioni appaiono provocare, con una certa evidenza, nelle vicende singolari e plurali, vissuti e sentimenti di estraneità. Sul versante promettente, l’estraneità fa sentire le persone affrancate dal peso delle relazionalità subite, non scelte, e le comunità libere di estendersi fino ai confini del globo. Sul suo versante critico, però, l’estraneità fa sentire le persone smarrite, disperse, prive di ancoraggi consistenti, e le comunità confuse, senza che si possano ritrovare in luoghi comuni e in valori condivisi. In questo ulteriore salto di complessità, promettente e critico (come sempre), che transita per i vissuti di estraneità, tocca ammettere quanto, tra le pratiche che ci fanno persone e mondo, anche l’educare stia vivendo una stagione di particolare affanno. Lungo quali figure di identità accompagnare le crescite? Presso quali città imbastire legami? È nel vivo di una rinnovata impresa educativa, chiamata a rispondere anche alle sfide della contemporanea estraneità, che il presente volume ha raccolto saggi differenti, intrecciando diverse esperienze e diverse prospettive disciplinari, perché insegnanti, educatori, psicologi, assistenti sociali, pediatri, amministratori, studiosi e ricercatori potessero cogliere le possibilità e contenere le criticità in gioco nei vissuti di estraneità e rilanciarle come ulteriori occasioni di crescita.
22,00 20,90

Crescere alle mafie. Per una decostruzione della pedagogia mafiosa

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 208

Si cresce pur sempre "a" qualcuno. L'altro è il termine, il luogo, il tempo, in cui si viene al mondo. Quasi non si desse altra possibilità di esistere, se non presso qualcun altro. Nascere, crescere a qualcuno ne determina il senso e le possibilità, che solo gesti o movimenti estremi possono mettere in discussione. Crescere alle mafie, per una moltitudine di bambini, ragazzi, uomini, donne, segna, "quasi" senza rimedio, le biografie singolari e le storie delle comunità. Vi si nasce dentro, senza poterne più uscire. E, quindi, in un certo senso, anche vi si muore dentro. Il tentativo di questo libro è di interrogare le premesse, le condizioni, le promesse di un crescere alle mafie che si fa educazione. Sicché le stesse mafie prendono a rivelarsi, tra l'altro, come sviluppo di un discorso pedagogico, molto oltre l'oleografica rappresentazione delle mafie come semplici organizzazioni criminali. L'esplorazione e la lettura delle mafie imbastite nel testo consentono a educatori, psicologi, insegnanti, assistenti sociali, sociologi, filosofi, di guadagnare una particolare prospettiva intorno alle mafie, e di problematizzare gli itinerari necessitati del crescere alle mafie, come pedagogie al limite, alla ricerca di possibili piste di intervento educativo.
26,00 24,70

Educare e punire. L'esperienza educativa nella difficile impresa di «liberare» e «contenere»

Educare e punire. L'esperienza educativa nella difficile impresa di «liberare» e «contenere»

Mario Schermi

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni La Meridiana

anno edizione: 2016

pagine: 224

La punizione gode di uno scarso credito pedagogico. L'attenzione anche pubblica si alza ogni qual volta la cronaca segnala avvenimenti dove, in contesti educativi, si adoperano punizioni e azioni che abbiano un carattere repressivo. Eppure la punizione è conseguenza di una trasgressione violata. Quindi, di fatto, ha una sua ragion d'essere. È indubbio che nelle nostre pratiche educative private, così come nelle nostre pratiche pubbliche, si continui a ricorrere alla punizione (ai castighi, alle pene) ogni volta che gli ordini relazionali, sociali, normativi sono stati violati o anche soltanto messi a rischio. Così com'è altrettanto indubbio che i provvedimenti punitivi siano, pur sempre, accompagnati da sicuri auspici di ravvedimento, ovvero da determinate ambizioni educative. Ma allora: che ne è dello scarso credito? Allora, sono poi così sostenibili le tesi pedagogiche che escluderebbero il ricorso alle punizioni, quali soluzioni incapaci di promuovere, orientare il crescere del soggetto? Sono legittime le interpretazioni che scorgerebbero, nel e dietro il punire, le intenzioni di perpetrare un "abuso educativo"? Che ne è di quell'educazione, che pure attraverso il punire intendeva rieducare? E in assenza di un conforto pedagogico, non c'è il rischio che, sotto il peso di un certo "scrupolo", semplicemente si punisca meno (o affatto), andando verso soluzioni soltanto più sbiadite, meno afflittive, solo annunciate, minacciate ma, di fatto, anche poco credibili, perché imbarazzate e distratte?
18,50

Crescere il giusto. Elementi di educazione civile

Crescere il giusto. Elementi di educazione civile

Michele Gagliardo, Francesca Rispoli, Mario Schermi

Libro: Copertina morbida

editore: EGA-Edizioni Gruppo Abele

anno edizione: 2012

pagine: 144

L'eclissi della legalità nella vita pubblica del Paese impone la moltiplicazione dell'impegno educativo sulle regole, sulla convivenza civile, sul legame con il territorio, per dare ai ragazzi motivazioni, obiettivi, prospettive. Occorre raccontare la legalità, che è fatta di storie, di esperienze, di esempi. Ma occorre saperla raccontare superando il rischio, sempre presente, della retorica dell'educazione alla legalità. "Crescere il giusto" si propone di rispondere a questa esigenza, dando a insegnanti, educatori, operatori sociali uno strumento di lavoro e un metodo in una delle sfide pedagogiche del nostro tempo: l'educazione civile.
14,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.