Libri di Matteo Battistini
Storia di un feticcio. La classe media americana dalle origini alla globalizzazione
Matteo Battistini
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 234
Il ventunesimo secolo è segnato dall'inesorabile declino della classe media americana. È diffusa nell'opinione pubblica la convinzione che la globalizzazione abbia determinato il crollo della fiducia che, fin dagli anni Quaranta del secolo scorso, gli statunitensi hanno riposto nella possibilità di essere parte della classe media. Sebbene ancora circa la metà degli statunitensi si definisca middle class, le ricerche d'opinione mostrano come sia crescente la percentuale di chi si considera lower class. Rimane però immutata la fetishization of the middle class, ovvero la storica pretesa che ancora oggi, nonostante le enormi disuguaglianze e la povertà che segnano la loro società, gli statunitensi avanzano di essere membri di questa classe, di aspirare non solo alla ricchezza della classe media del secolo scorso, ma anche alla realizzazione dell'ideale di una nazione che, proprio per la sua classe media, si considerava e vuole considerarsi eccezionale. Perché quindi gli statunitensi si riconoscono storicamente come classe media? Questa è la questione di fondo che muove la storia del feticcio presentata in questo libro.
Global Marx. Storia e critica del movimento sociale nel mercato mondiale
Libro
editore: Meltemi
anno edizione: 2020
pagine: 382
Global Marx si presenta come un’esplorazione collettiva dell’eredità marxiana volta a proiettarla sulla realtà del presente. Il riferimento al global è duplice. Globale come dimensione del mercato mondiale, che implica la necessità di cogliere la connessione fra fenomeni sparsi, disseminati nel tempo e nello spazio, alla ricerca di connessioni sistemiche. Ma global segnala anche l’esigenza di moltiplicare i punti vista, ridefinendo le relazioni fra gli spazi su cui il dominio del capitale si esercita con tempi e modalità differenti. Da qui, in particolare, l’attenzione per il Marx analista non solo del capitale nella sua dinamica generale, ma anche di specifiche congiunture storiche, in riferimento alle singole realtà europee ma anche agli spazi coloniali e alle Americhe.
Una rivoluzione per lo Stato. Thomas Paine e la Rivoluzione americana nel Mondo Atlantico
Matteo Battistini
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2012
pagine: 257
Who is the author of Common Sense? Dopo la pubblicazione del pamphlet che, nel 1776, diede agli americani la spinta decisiva per dichiarare l'indipendenza, questa domanda circolò nei giornali delle colonie americane, della madrepatria britannica e nei salotti illuminati francesi. In qualche modo questa domanda cerca ancora una risposta, non fosse altro perché l'opera di Thomas Paine (1737-1809) si presta a nuove scoperte. Il suo pensiero contribuì alla definizione di concetti politici moderni quali costituzione, governo rappresentativo e diritti dell'uomo, mostrando come il successo delle rivoluzioni democratiche fosse legato all'emergere della società commerciale nel mondo atlantico. Paine ha accompagnato la fondazione dello Stato americano, quello Stato che, avendo superato per primo la condizione di colonia europea, avrebbe considerato la propria storia nazionale come apogeo della storia mondiale. In effetti solo la ricostruzione della sua opera all'interno della storia delle rivoluzioni atlantiche può dare una risposta adeguata a quella domanda.