Libri di N. Gallo
Sulla scena del delitto. Esperienze professionali e casi pratici in criminologia
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 152
La criminologia moderna ha abbracciato diverse scienze e discipline per completarsi e analizzare il crimine nelle sue molteplici sfaccettature e componenti. In questo lavoro risulta di particolare interesse l'accostamento di saperi differenti, attraverso alcune significative esperienze vissute da professionisti impegnati 'sul campo', raccolte grazie ad un confronto condotto dalla criminologa Jessica Ochs.
Aimée
Jacques Rivière
Libro: Libro in brossura
editore: ES
anno edizione: 2007
pagine: 128
"'Aimée' fu scritto la prima volta "di un sol getto" nel 1915, in un campo di prigionia tedesco. Rivière aveva ventinove anni (era nato a Bordeaux nel 1886). Riprese a lavorarvi faticosamente più tardi e nel 1921, dandone il manoscritto a Proust, gli confessò i suoi dubbi, l'impossibilità di ritrovare la "fiamm " di un tempo: "Ho riscritto per intero i due primi capitoli, ma con pena atroce. E ora non riesco più ad andare avanti (fatica, disgusto, orrore di vivere, complessiva incapacità della quale vedo distintamente le cause, ma senza poterci far nulla). Mi viene voglia di lasciare così com'è questo romanzo, di cui non so assolutamente che cosa pensare...". E oggi questo romanzo del pudore e dell'innocenza (di un'innocenza che a Proust parve "aussi rare que celle de Rimbaud"), dell'amore dannazione e salvezza, scritto in una stagione precisa, sulla scia degli esercizi più inquieti di Gide, ma con un diverso fervore, appare uno di quei libri minori, isolati ma perfettamente compiuti, che fanno storia a sé, dei quali è costellato il cammino delle lettere francesi. Nel ripercorrere con tanta lucidità, con tanta "enflammée geometrie" i trasalimenti e le modulazioni di un cuore preso nel gorgo della sensualità e della tenerezza, della "terribile malattia" del pudore, Rivière perpetrò l'atto della spietata "conoscenza di sé": di quei recessi della coscienza dove dilaga e stagna il disordine, mentre l'ordine è solo nella rinuncia, nel prendere congedo da se stessi." (dallo scritto di Niccolò Gallo)
I canti
Giacomo Leopardi
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2005
pagine: 447
"Hanno questo di proprio le opere di genio, che quando anche rappresentino al vivo la nullità delle cose, quando anche dimostrino evidentemente e facciano sentire l'inevitabile infelicità della vita, quando anche esprimano le più terribili disperazioni, tuttavia ad un'anima grande che si trovi anche in uno stato di estremo abbattimento, disinganno, nullità, noia e scoraggimento della vita, o nelle più acerbe e mortifere disgrazie (sia che appartengano alle alte e forti passioni, sia a qualunque altra cosa); servono sempre di consolazione, riaccendono l'entusiasmo, e non trattando né rappresentando altro che la morte, le rendono, almeno momentaneamente, quella vita che aveva perduta". (G. Leopardi)