Libri di N. Merola
La funzione Dante e i paradigmi della modernità
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2016
pagine: 931
"La funzione Dante e i paradigmi della modernità" (Atti del convegno omonimo, tenutosi a Roma dal 10 al 13 giugno 2014, nella sede della LUMSA, che lo ha promosso e organizzato d'intesa con la MOD) affronta un aspetto della fortuna dantesca di solito trascurato o almeno subordinato rispetto alla sterminata bibliografia critica. Invece degli studi che lo riguardano, in questo caso è stata valorizzata la presenza del Sommo Poeta, delle sue opere e dei suoi personaggi, nella narrativa, nella poesia e nelle espressioni artistiche più diverse, dal Settecento ai giorni nostri, senza trascurare la sua diffusione internazionale. Le relazioni principali hanno indagato l'imponente lascito della Commedia nel "vocabolario di base dell'italiano" (Tullio De Mauro), il tema del "dialogo del poeta con i defunti" (Stefano Carrai), il realismo dantesco come "categoria critica per la modernità letteraria" (Sandro Gentili), d'Annunzio e la "dantolatria fra Otto e Novecento" (Annamaria Andreoli), il "mito simbolista" di Matelda, tra Rossetti, Warburg e Pascoli (Marco Antonio Bazzocchi), e quello di "Odisseo, Ulisse, Nessuno" (Enrico Elli), la continuità "Funzione Dante / Funzione Gadda" secondo Contini (Clelia Martignoni), la presenza di "Dante in Ungaretti e in Montale" (Pietro Cataldi) e "L'ermetismo italiano sub specie Dantis" (Daniele Maria Pegorari).
Per altre misure (trittico)
Elio Pecora
Libro: Copertina rigida
editore: San Marco dei Giustiniani
anno edizione: 2001
pagine: 72
Il canone letterario del Novecento italiano
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2000
pagine: 264
La poesia italiana del secondo Novecento. Atti del Convegno (Arcavacata di Rende, 27-29 maggio 2004)
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 414
Il quinto convegno annuale della Mod -Società italiana per lo studio della modernità letteraria ha visto una grande mobilitazione di studiosi giovani e meno giovani, a cominciare da maestri come Luigi Blasucci e Dante Isella, a dimostrazione che, tramontata la grande stagione che ha fatto del Novecento il secolo della critica, non per questo la poesia ha smesso di ispirare le più appassionate intelligenze letterarie. Il libro offre un contributo alla ricerca sulla poesia degli ultimi cinquant'anni, puntando più a consolidare le prospettive storie-grafiche affermate che a modificare le gerarchie. E stato così possibile rispondere alla domanda se e come il genere principe e perfino riassuntivo della nostra tradizione letteraria abbia continuato a svolgere la sua funzione e a far valere il suo primato negli anni a noi più vicini, in presenza cioè della rivoluzionaria trasformazione culturale che, oltre a evidenziare la marginalizzazione della poesia e della letteratura in genere, sta rendendo drammatica e forse esaltante come in un gioco di smarrimento la consueta inadeguatezza rispetto all'attualità dei nostri strumenti conoscitivi.
La novella e il comico. Da Boccaccio a Brancati. Atti di Convegno
Libro
editore: Liguori
anno edizione: 1996
pagine: 156
Sicilia. Mito e tradizione letteraria
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 1998
pagine: 140
Una raccolta di saggi di critici letterari e studiosi che "rivisitano" la Sicilia tra il mito e la tradizione letteraria.
I Malavoglia
Giovanni Verga
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2004
pagine: 279
Al centro della narrazione sta la "Provvidenza", la barca più illustre della letteratura italiana, la più vecchia delle barche da pesca del villaggio. La vicenda ruota intorno alla sventura dei Malavoglia, innescata proprio dal naufragio della "Provvidenza" carica di lupini presi a credito. Si snoda così tutta una trama straordinariamente complessa che non abbandona mai lo svolgersi doloroso del dramma. Il quale è una serie di rovesci, colpo su colpo contro i Malavoglia, ogni volta che a forza di rassegnazione e coraggio riescono a rialzarsi dal colpo precedente.
Le novelle. Volume 2
Giovanni Verga
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2006
pagine: 452
Delle novelle verghiane lo scrittore Massimo Bontempelli ha detto: "La brevità estrema di Verga è fatta soprattutto di soppressione d'alcuni tratti del racconto. Non esistono più le zone di passaggio. La sicurezza con la quale esse sono state recise, al punto esatto, è spaventosa; sono tagli improvvisi e netti, che riempiono di coltellate tutta la narrazione". Le "coltellate" inferte al tessuto compatto del narrare tradizionale sono aperture sulla realtà, rappresentano i varchi attraverso i quali la chiamata stentorea dei simboli giunge fino alla nostra coscienza.
La poesia in dialetto di Albino Pierro nel decennale della sua scomparsa
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 247
Poiché all'uomo Pierro (1916-1995) non è mancato l'affetto di chi ha saputo conoscerlo e apprezzarlo, è piuttosto il poeta che va riproposto all'attenzione. Niente assecondava una emarginazione che fu anche editoriale, quanto la natura eccezionale e paradossale, cioè l'assolutezza, della sua proposta poetica. Il primo paradosso di Pierro è stato che una poesia che nulla concedeva al folclore si presentasse al contrario fortemente marcata in senso locale dall'orizzonte culturale eroicamente ristretto e dalla lingua stessa nella quale aveva scelto di esprimersi.il secondo è che una poesia straordinaria, ambiziosamente ancorata alla propria identità, senza concessioni e senza rinunce, insensibile alle mode e irriducibile alle convenzioni, ma anche mite, ragionevole, affettuosa, per scommettere sulla propria portata universale, sia apparsa arroccata dietro uno sbarramento pressoché inespugnabile e abbia perdutamente congiunto le proprie sorti a quelle di un dialetto,anzi di un "dialetto che più dialetto non si può",come ebbe a definirlo uno che se ne intendeva e che nei confronti di Albino Pierro e della sua poesia ha avuto non pochi meriti, Gianfranco Contini. Per tornare a leggere Pierro, nessun miglior viatico di un convegno che si è tenuto per il decennale della sua scomparsa e nel quale hanno preso la parola studiosi come Romano Luperini e Giulio Ferroni, Luciano Formisano e John Trumper, Nicola De Blasi e Ferdinando Mirizzi.